N1 VISTA POPOLARE Dl POLITICA, LETTERE E SCIENZ~ SOClALl ·413 cidio nella regione calabrese 1 Noi abbiamo soltanto i dati dalla crfminalità per provincia; ma se li potessimo avere anche per circondario potremmo f0rse ancor più facilmente quanto sia infondata la voluta influenza della razza. Si noti intanto che la prov. di Catanzaro, che conta circa 10 comuni albanesi, secondo il Morelli e il Nicolucci, citati dal Ferri, e nessuno, secondo il Pullè, presenta il massimo degli omicidi in Calabria. Come si spiega adunque che Catanzaro, che ha la terza parte di comuni albanesi di fronte a Cosenza, seco~do alcuni, e niente secondo altri, ha una cifra più elevata delle-altre due provincie1 Ma vi è ancora 4ualcae altra. òsservazione, non meno importante, da farP. Se l'elemento etnico è la causa causarum di ogni fatto sociale, esso dovrebbe necessariamente esercitare anche la sua · influenza su quel che fu detto coefficiente di riduzione. Dove dunque il rapporto di causalità tra fattore etnico e criminalità è più accentuato, ivi debb'essere meno elevato il coefficiente di riduzione, e viceversa: dove tale rapporto di causalità è meno accentuato più alto debb'essere questo coefficiente. Ora, appunto, come abbiamo visto, nella prov. di Reggio, monda di sangue albanese, la riduzione tra i due periodi 187!=l-83 e 1896-98 fu del 30 ¾, in quella di Catanzaro che, come si vuole, ha. una diecina di colonie, fu del 35 ¾, e in quella di Cosenza, ~nalmente, infestata dal sangue albanese fu del 62 °/0 ! Si badi, infine, a un altro fatto. Il Ferri, quando scrisse L'Omicidio e diede il suo . noto giudizio sulla ineguale distribùzione del delitto in Italia, si riferiva alle cifre del quinquennio 1879-83, d:1.lle quali appariva l'omicidio, nella prov. di Reggio, meno intenso di quel che non fosse nelle altre due provincie, e il suo giudizio poteva sembrare fondato. Ma quale fondamento può esso avere quando dalla statistica penale del 1896-98 si rileva che il numero degli omicidi commessi nella. prov. di co·senza, non ostante la presenza degli al0 banesi, è di molto inferiore a quello delle prov. di Catanzaro e di Reggio e poco più della media del Regno 1 Che dire dinanzi all'eloquenza di tali fatti 1 Si può ·ancora parlare di fattore etnico '1 Non crediamo. Ma quali sono mai le cause per cui la criminalità si mantiene ancora così elevata ~ Si tratta di varie cause concorrenti, le quali, però, si possono riassumere nel fattore sociale ed economico. « Date giustizia nei rapporti fra uomo ed uomo; date giustizia nell'amministrazione pubblic<;t,quella giustizia che recl~mò in un aureo libro uno dei più alti intelletti dell'Italia moderna, Marco Minghetti, e si otterrà lo scopo ne cives ad arma veniant >. Questa giustizia nei rapporti fra uomo ed uomo e nelle amministrazioni pubbliche, invocata dal Procuratore generale di Perugia, nel discorso inaugurale del 1898 ,per restringere, in confini più limitati, il campo del magistrato penale; questa giustizia esiste in Calabria? Manco per sogno! Le relazioni ·fra le varie classi soe1ali sono - fondate tutt'altro che sulla giustizia, e questa parola divien proprio un'incognita quando si tratta di amministrazione della cosa pubblica; e se questa mancata giustizia nei rapporti privati e pubblici non appare in tutta la sua interezza si deve sopratutto alla suprema incoscienza del nostro popolo. E l'asprezza delle relazioni fra uomo ed uomo e fra classi dominanti e dominate non è solo della vita odierna; è invece tutta una storia di sopraf-• fazioni e di ingiustizie che si ripetè in tutti i tempi, senza tregua alcuna, ed Antonio Renda, pur dando una certa impoitanza ~!l'azione della razza, ha scritto che « sec,oli di violenze e di oppressione, secoli cli vita affidata alla resistenza armata individuale contro i pericoli delle invasioni e contro le gesta briga·ntesche. secolì di abbandono in villa gi perduti in gole di monti o in valli quasi inaccessibili, hanno creata, sul fondo delle tendenze etniche, una psicologia violenta, individualistica, che ancora, nelle sue linee gene-- rali, per quanto attenuata, per.mane~ (Op. cit.). Vi è ancora un altro che può servti·ci di spiegazione del fenomeno criminoso: l'istruzione. Ormai non v'è più dubbio che l'ignoranza esercita un'azione assai funesta sulla vita morale dell'uomo. Ogni scuola che si apre - fu detto - è una prigione che si r,hiude. E questo lo prova anche il Colajanni con un esempio luminosissimo. « Se gli SGozzesi di oggi - egli scrive - quanto agli istinti sanguinari sono tanto diversi dai loro non ' remoti antenati e l'omicidio è tra loro un fatto eccezionalissimo, lo si deve a quella legge scolastica del 1696 che prima in Inghilterra diffuse nella Scozia l'istruzione. La benefica influenza di quella legge cta tutti riconosciuta venne testè riconfermata dal Russel Gar~ier; e il Demolins in , un libro che h.a ottenuto un meritato successo, ha dimostrato che la presente superiorità degli Anglo Sassoni non si deve alla razza, ma al sistema educativo adottato (Per la razza maledetta, p. 34). Ora noi abbiamo visto in quali proporzioni è diffusa la cultura nella nostra regione, e 4uesto fatto basta, insieme a quel che abbiamo detto, a darci la spiegazione desiderata. Azione economica ed azione morale, ecco la leva potente nelle manifestazioni della vita sociale. Date giustizia, nel senso più elevato della parola al popolo; dategli, insieme al pane per lo stomaco, il pane per la mente e voi farete di esso un pupolo non sanguinario, ma veramente civile. ANNUNZIATO CRISERA' ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~***~~ -RIVISTASCIENTIFICA ZOOLOGIA. Un nuovoFisma. - I viaggi e le caccie in Africa ed in Asia ci hanno abituati da un po' di tempo, a quasi regolari scoperte di nuova fauna e di nuova flora. Raramente si fanno scoperte nuove fra• gli animali di grande co- ·,
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