RIVISTA POPOLA.RE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ 405 che a Saint-Etienne, aumenta nell~ campagne vicine (1). Il medesimo fenomeno si produce, .con una intensità molto più grande, per la tessitura in seta, che era, al principio del secolo XIX, un'industria puramente urbana il cui principale centro era Lione; ma dalla fine dell'Impero, o al principio della Restaurazione, noi la vediamo dislocarsi, oltrepassare i sobborghi, stabilirsi nei comuni rurali vicini a quello del Ròdano. Secondo il censimentofatto dai municipi, nel 1900, per domanda della Camera di Commercio di Lione, vi erano in quest'epoca, 47406 mestieri rurali di braccianti, disseminati nel dipartimento dell'Ain, del Rodano, della Loira, dell'Isère, di Saone-_et-Loire, di Valchiusa (2). Questi mestieri sono esercitati da operai agricoli o industriali, che accettano delle condizioni di cui non potrebbero contentarsi i tessitori della città. Così il numero di quest'ultimi - i canuti dell'antica industria lionese - si riduce tutti gli anni. Nelle montagne del Giura, le industrie, prima urbane, hanno preso, dopo la caduta del regime corporativo, che intralciava il loro stabilirsi nella campagna, una considerevole estensione. Da Ginevra, l'industria dell'orologeria si è spai·.sa in I tutta la parte rurale dei cantoni di Berna e di Neufchatel; ma tende a trasformarsi, rapidamente, in industria di fabbrica. Al contrario, l'antichità dell'industria e dell'agricoltura continua a produrre -- secondo Kropotkine - degli eccellenti risultati, nelle vicinanze di Saint-Claude, nel Giura francese. · " A Saint-Claude, che è un grande centro per la fabbricazione delle pipe di Bruyère (vendute in quantità · considerevoli a Londra, con marca inglese, e,;a causa di ciò, ricercatissime dai F~ancesi che vogliono riportare un ricordo dall'altra parte del canale), dei grandi e piccoli opifici, m:essi in azione dall:tforza!motrice del Tacon, prosperano gli uni accanto agli altri. Più di 4000 uomini e donne sono impiegati in questo mestiere, mentre che ogni specie di piccoli mestieri accessori si sono ingranditi ai loro fianchi (fabbricazione di astucci, di bocchini1 di ambra o di cor.no) Innumerevoli piccoli opifici sono occupati, sulle due sponde del fiume, alla fabbricazione di ogni specie di oggetti in legno, portafiammiferi, cannocchiali da teatro, corone, oppure , oggetti di corno per non dir niente della grande officina (200 operai) di misure .metriche, che fabbrica pel mondo iutiero. Nello stesso tempo migliaia di persone a Saint-Claude, nei villaggi vicini e nei casali di campagna sono occupate al taglio dei diamanti (un'industria che data ·soltanto da quindici anni in q11.esta regione) (3) e altre migliaiU: sono impiegate al taglio delle pietre meno preziose. Tutto ciò è fatto in piccoli opifici, messi• in azione da motori idra,ulici. L'estrazione del ghiaccio da certi laghi, e la scorza della q aercia per le concie, completano la descrizione di questi villaggi d'affari, in cui l'industria s'associa all'agricoltura e in cui le macchine e i processi moderni sono così bene messi al servizio dei piccoli opifici (4). .._ (Continua) E. VANDERVELDE. (I) Dubois e Julin. I motori elettrici nell'inclastrie a clo1nicilio. pag. 235. Brux-elles 1902. (2) Iulin et Dubois Loè cit. pag. 121 e seg. (3) Prima era localizzata nelle due città di Anversa e di Amsterdam. (4) Kropotkine, Fielcls, Jactories ancl workshops. pag. 253 e seg. L~lOJTOPliIlIEBISll (Far male al Nord,senza arra,:ara del bene al Sud I) I. Un discorso pronunziato recentemente in Napoli dall'on. Conte Giusso, ed un vigoroso articolo dell'on. De Viti de Marco, pubblicato nell'ultimo numero del Gior'fiale degli Econom,isti (Luglio 1903), mi danno opportuna occasione di ritornare sulla quistione doganale, per lumeggiare ancora di' più le idee che vado sostenendo da alcuni anni sul conflitto d' interessi tr.a nord e sud, dove l'hanno posto nettamente i suddetti miei amici personali. Rispondo a preferenza al De Viti de Marco, perchè egli, riassumendo gli argomenti che hanno . ripetutamente presentati Einaudi, Cabiati, Leone, Giretti, Labriola, Chiesa ecc., con maggiore rigidità ha sostenuto la tesi del liberismo; mentre l'o'n. Giusso, arrimaestrato dall'esercizio del potere si è mostrato assai più prudente e disposto ad opportune transazioni, che non s~rebbero state consentite dalla sua antica fede ortodossa. Riassumerò prima, colla •maggiore fedeltà pos: sibile, le argomentazioni del chiarissimo profes,. sore di Roma, e mi proverò dopo a rispondere. II. Tutto l'articplo dell'on. De Viti de Marco, riepilogo di parecchi altri discorsi e di altri scritti, è un grido di guerra contro la tariffa generale del 1887. A questa attribuisce tutti i mali del Mezzogiorno; in essa scorge « l'atto legislativo che ha « creato il ·conflitto politico tra Nord e Sud > ~ nella sua abolizione e nel ritorno al liberismo ravvisa il rimedio, che preparerà « la riscossa del « Mezzogiorno~ indissolubilmente legata alla ria- « bilitazione della sua agricoltura • ; poichè la quistione meridionale racchiude, la quistione della tariffa, e la quistione meridionale - sono sue parole testuali - è l'etichetta del nuovo problema della politica commerciale italiana. Il De Viti non dimentica, che il protezionismo non fu soltanto industriale; ma egli rimpiangl:l i favori accordati alla granicoltura a danno delle altre culture. più ricche. L'odio contro il dazio sul grano si sa, del resto, che è il leit moti{ dei liberisti italiani, ed è talmente intenso, che con logica rigida arriva a fare enunziare ad un gentiluomo ·e galantuomo qual'è il Conte Papafava, li dèsiderio di arrivare alla sua· abolizione attraverso ai tumulti e alle fucilate ...... (1) (1) Perché non si sospetti che io calunni persona che rispetto erl amo per la sua sincerità, riproduco ;utPgralmente un brano di una sua Cronaca nel Giornale clegli Economisti. Il Papafava dopo avere avvertito che il ritorno al liberismo produrrebbe qualche crisi dolorosa nelle industrie soggiunge : « Ora appena le industrie « sentiranno un danno dalla riduzione dei dazi, il danno si riper- « cuoterà sugli operai (disoccupazione e riduzione dei salari); e gli « operai sentiranno piti. crudamente l'alto prezzo del P"ne. « Allora le propaganda teorica, dottrinaria, uto-pistica contro « il dazio sul grano trcverà un alleato formidabilmente pratico ..
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