Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 14 - 31 luglio 1903

370 RIVISTA.. POF0LARE DI POLITICA. LETI'ERE E SCIENZE SOCIALJ può, in qualche seria contingenza creare gravi preoccupazioni all'Inghilterra, per la quale l'isola di Malta è una delle principali stazioni strategiche E il governo Inglese dovrebbe, pensando a questo, trattare la popolazione in modo dà rendersela affezionota e fedele, non già pressurarla talmente che essa non abbia altro desiderio che quello di veder nascere una complicazione qualsiasi che le porga il destro di sbarazzarsi dell'amico diventato oppressore. Gli incidenti antomohiltsUci. - Noi non siamo misoneisti; al contrario ogni conquista della scienza su la Natura e la materia bruta; ci trova sempre pronti a plaudire. Tutte le volte che l'uomo riesce ad imporsi con la sua genialità alle forze distruttive, o alle limitazioni organiche ch,3 la natura gli ha imposto, noi salutiamo il nuovo trovato, la nuova invenzione, la nuova idea, sia essa la teoria della selezione naturale, la cura per mezzo della luce, il telegrafo senza fili, o l'automobile. Anz·i a proposito di automobile siamo fermamente d'accordo persuasi che fra una cinquantina d'anni, quando vi sa.ranno state apportate certe modificazioni" indispensabili nei motori e nella pesantezza, l'automobile avrà completamente sostituita la vettura a cavalli, e sarà diventato il mezzo di locomozione - ed anche di trasporto - normale per brevi tragitti, piccole comitive, e cose non troppo voluminose e pesanti. • Allo stato presente delle cose, però, si ha il dovere di constatare alcuni gravi inconvenienti dell'automobilismo. È- un fatto che le chiacchiere reboanti,'. i fuochi di fila di belle frasi, le affermazioni tendenti a dimostrare che perchè l'Automobile costa 30 a 50 mila lire ha diritto a rompere il collo a chi ci stà dentro, e le gambe a chi va a piedi, son belle frasi d'infatuati della loro piccola vanità, e non cavono un ragno dal buco. Si dice che chi va in automobile e lo lancia a velocità pazza è, in fondo, padrone di farlo perchè non si ha il dìritto d' impedire· a nessuno il suicidio. Infatti ogni uomo è libero, secondo noi, assolutamente libero di fare della sua pelle quello che più gli piace ; e non moveremmo un dito per impedire a c~icchessia il deliberato suicidio ; ma consideriamo però che non si ha il diritto - 'e la legge umana e naturale sono con noi - non si ha il diritto sui~idandosi di manomettere la vita, o gli averi degli altri. Ora quantunque la storia della gallina stritolata, del porc·o schiacciato, dell'asino buttato nel fosso, che sono il vanto co:r,:rent.e degli automobilisti sieno troppo frequenti per essere veri, sieno un piccolo tributo che la vanità umana paga alla bugia; oasta però che il fatto sia accaduto, possa ripetersi .e rinnovarsi perchè noi ab biamo il diritto di dire: la legge deve intervenire energicamente quando un automobilista reca un danno qualsiasi alle persone o _alle cose. Ohe .diavolo ! Se noi a furia di legnate ammazziamo una gallina, se schiacciamo un porco, se rompiamo la zampa a un asino, o una gamba a un uomo: la legge inte1 viene e ci condanna - se non alle carceri - almeno e certa - mente al rifacime·nto dei danni; e questa medesima legge non dovrebbe intervenire quando queste medesime brutte cose le comme~tiamo stando sopra un automobile lanciato a tutta velocità? Oi sembra che il dubbio non sia possibile. Questo in linea generale. In tesi particolare poi ci sono certi casi e certe posizioni che limitano anche la libertà, e l'incide:qte a.utomobilis,tico è là per d.imostrare che siccome l'automooile non è ancora lo strumento assolutamente docile e maneggevole, non è anciYra il mezzo pratico di locomozione. Lo diventerà, senza dubbio, ma siccome fin'ora non lo è, noi abbiamo doppiament~ ragione dicendo che l'automobile sarà un veicolo pratico quando gli chauffeurs avranno messo giudizio; e che la legge deve intervenire - del resto la Camera dei Pari, in 1.nghilterra, è già intervenuta. - a mettere un freno ai matti che correndo volontariamente al suicidio pretendono .avere il diritto di suicidare seco loro anche quelli che non ne hanno voglia nè. intenzione. • Ancora il 'l'L•ansvaal. - Avemmo occasione altre volte di esaminare la condizione fatta al 'l'ransvaal dalle esigenze dei capitalisti del Rand e di annunciare i pericoli che la situazione fatta da questi magnati ai Transvaliani, avrebbe recati seco. I sessantamila Cinesi che arriveranno al Transvaal per lavorare nelle miniere, escludendo così la mano d'opera Europea, sono il primo pericolo, e non lieve, della situazione. D'altra parte il governo ha mancato a tutti gli im - pegni che si era assunti, e che aveva solennemente giùrati. I Boeri avrebbero potuto essere sinceri amici degli Inglesi. Gente di costumi semplici e primitivi, abituati a non promettere senza l'idea bene assoluta ·di mantenere, essi avrebbero potuto essere un prezioso elemento, cooperante con gli inglesi al risorgimento della trava.gliata colonia del sud-Africa. .Ma i padroni delle miniere, e per loro Ohamberlain e Sil' Afred Milner, hanno voluto altrimenti. E Luigi Botha, in una lunghissima lettera sul Times, porta a cognizione· del pubblico le lagnanze dei Transvaliani contro gli Inglesi. Ma ciò che è più temibile, è il fermento che, si nota fra la popolazione Transvaliana; è l'agitazione che si estende di più in più fra i fariners che .si son visti frustrati, a benefizio non si sa di chi, del denaro che per la ricostruzione delle .loro fattorie aveva destinato il _governo Inglese. Guai se in seguito alla mancanza delle promesse del governo Inglese essi si considereranno sciolti dalla parola data, liberati dal loro giuramento. Nubi nere si addensano su l'orizzonte della politica Inglese. Malta, il Oanadà, l'India, ogni dove fremono sorde avvisaglie di rivolta. Il Transvaal potrebbe trovare questa volta insperati e validi alleati in quelli stessi che aiutarono l'Inghilterra a combatterlo e a vincerlo. La conferenza che avrà luogo fra Kriiger e Botha può forse portare frutti a.mari l:!,Ssaiall'Inghilterra; frutti che maturati dall'egoismo dei Landlords potrebbero costare ancore lagrime e sangue: e forse i vinti d'ieri - diventati ribelli - non sarebbero più soli. E l'Inghilterra: allora? Tutte le cose, a questo mondo, un dì o l'altro hanno :fine. · .. Uoa ~ocietà io putrefazione. - Lo scandalo deldell'Avenue Friedland in verità ci commuove poco. Noi riandiamo alle società in decadenza, alle forme sociali che :finivano e ci troviamo le medesime manifestazioni, ' . i medesimi vizi, le medesime vergogne. Una casta scompare. La casta che fece le crociate, che imperò nel Medio-Evo, che dominò, che oppresse ha compiuta la sua missione storica ~ finisce. Parte di, (~) Vedi l]om,iui e f~ooenimenti, N. I ◄

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