Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 14 - 31 luglio 1903

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 369 sero sempre la resistenza prn ostinata, e nel 1878 quando, costretto dalla. agitazione popolare, il governo di Gladstone concedette una seconda costituzione all'isola, le cose stavano proprio nelle condizioni primitive. I .Maltesi non intendevano per niente abbandonare la loro lingua, nè il loro carattere di popolo Italiano. E la questione dal 1878 ad oggi non ha fatto un passo. E' diventata più aspra, più acuta; la brutalità del Chamberlain forte coi piccoli e molto re ·missivo verso la Germania e gli Stati Uniti - nell' abolire la ·costituzione del 78 ha rinfocolato ed acuito la questione, ma non siamo alla soluzione: tutt'altro! Prova ne sia questa dichiarazione che a nome dei Maltesi è pubblicata sul giornale " 1~:falta ,, di Malta del30 Giugno p. p. e che noi riproduciamo integralmente : V alletta, 23 _Giugno 1903. Eccellenza, Noi sottoscritti, che fino al momento in cui entreranno in vigore le nuove Lettere Patenti di S. M. continuiamo ad essere investiti del mandato di Rappresentare la Popolazione di Malta e Gozo, abbiamo la soddisfazione di poter adempiere sino all'estremo momento il nostro dovere. Egli è in adempimento di tale dovere che noi a nome della Popolazione di Malta e e Gozo alziamo la voce per protestare non solo contro la nuova situa.zione creataci dal Governo di Sua Maestà, ma contro tutto quanto un secolo di schiavitù politica in cui il Governo ci ha tenuti, privandoci sempre di ogni efficace partecipazione e controllo nell'Amministrazione del nostro paese, concentrando sempre in sè tutti i poteri, per.fino quello di creare tasse. Fino al 184:9 il Governo da solo, e senza l'ombra di rappresentanza popolare, resse la nostra patria a setconda della sua volontà; nel 1849 formulò una costituzione burla, con un Consiglio composto d'una maggioranza ufficia le, e d' una mino1·anza di elettivi de tutto impotenti ~ontro la forza del numero. Questa Costituzione, la quale serviva solamente a mascherare innanzi all'Europa il dispotismo, durò in vigore fino a 1 1887, q 1tando fu concessa una Costituzione che, se onestamente usata, poteva soddisfare le pubbliche aspirazioni: ma questa Costituzione fu osservata onéstamente durante soli dieci mesi, fi.nchè rimasero in po. tere i due principali ufficiali, che avevano indotto il Governo imperiale a concederla: poi il Governo decise di far la sua volontà col concorso di pochi elettivi, quando riusciva a procurarne il voto; e a fare la sua volontà per mezzo dei " veto ,, e degli " Ordini di Sua Maestà in Consiglio ,,, quando tutti gli elettivi erano onesti. Ma vedendo che l'onestà in Malta non è merce così rara come egli credeva, si propose di tornare al 1849 e creò una nuova costituzione a, base di una maggioranza ufficiale più schiacciante ancora. Il Governo, dun~ que, vuole tornare all'antica detestabile maschera intesa a dipingerci come popolo libero, per farci più ignominosamente sentire la nostra insopportabile schiavitù. Noi a nome del popolo maltese - reso straniero · nella ~ma propria patria - protestiamo altamente contro la privazione in cui fummo fin oggi tenuti, nostro malgrado e ingiustamente, di ogni libertà politica e di qualsiasi compartecipazione efficace della amministrazione delle cose nostre, impediti di sviluppare le nostre proprie riso1·se e cercare di migliorare la nostra. condizione, e assoggettati anche a essere gravemente tassati contro la nostra volontà. Ci protestiamo di trovarci anche impediti di regolare l'istrnzione pubblica, che è pagata col nostro danaro a beneficio dei· nostri figli, e che in oggi è monopo lizzata dal governo nello scopo di servirsene per preparare la tanto desiderata (da lui) sostituzione dell'Inglese all'Italia.no. Ci protestiamo della assurda, ingiustissima, esorbitante pretensione del governo di imporre ai maltesi la lingua inglese, contro la volontà assoluta e decisa di tutta la popolazione. Contro il pretesto allegato dal ministi·o come caa.- sante le determinar;ioni prese dal Governo, noi ci protestiamo parimenti. Il Governo dice essere devenuto alla abolizione della Costituzione del 1887, ed al ritorno a quella del 1849, perchè i membri elettivi rigettarono i voti della istruzione pubblica; come se i maltesi po tessero di propria volontà consentire che nel fattodella istruzione dei loro figli, pagata col loro danaro, fosse la volontà del ministro sostituita tirannicamente alla loro. I maltesi sono costretti a soffrire la tirannia del ioro governo, ma essi non possono scendere alla viÌtà di accettare le decisioni del ministro a bocca baciata, quando si tratta di cosa che per diritto p.i natura spetta a loro di regolare. . E dopo ventisei anni di impari lotta, i maltesi non potevano far altro che rigettare gli estimi dell' Istruzione. Pubblica - e si sentono fieri di averlo fatto, e di averlo fatto coll'approvazione di tutta la Malta. Eccellenza, Siamo al secolo ventesimo, e pare che il ~overno non se ne sia ancora accorto per riguardo a noi. Tutto il mondo aspira alla libertà, tutto il mondo si agita per la libertà, tutto il mondo quasi ha conquistato la propria libertà ; il solo popolo ma~tese è tenuto q uì sotto una obbrobriosa schiavitù che disonora la bandiera 0he la copre. La popolazione maltese è troppo piccola perchè possa fare come fanno altri popoli per rom pere le proprie catene ; ma è necessario che l'Europa sappia che .Malta non subisce supina e indifferente la sua schiavitù e quindi non può considerarsi degna dello stato in cui si trova. Molto meno i maltesi hanno demeritato del loro Governo. E' veramente cosa che sbalordisce il mondo, vedere come è retribuito il " Melitensium· amor ,, dall'Inghilterra e come indegnamente è corrisposta la nostra lealtà. Eccellenza., Noi La preghiamo di mandare una traduzione inglese della presente al Segretario di Stato per le Colonie. Abbiamo Uonore di essere Della Eccellenza Vostra Onorevole Umi. devmi. servitori A. M. MtCALI.EF - A vv. BE~. BoNNICI - P. SA~muT - DR. A~DRÈ PuLLICINO - FRAN. AzzoPARDl P. L. - Avv. FRAN. CARDO~A- CESAREDARMA~I~ - NoT. P. BARTou - F. WETTI:-lGER - E. SEMIKI- Avv. FoRTUNATo M1zzr A Sua Eccellenza Onorevole Sir C. Mansfield Ciar ke Bart, c. B.• c. K, . c. v. o. Governatore e Comandante in Capo dell'Isola di Malta e sue Dipendenze E' probabile che la protesta avrà poco successo, e sarà poco ascoltata dalle alte autorità Inglesi, essa è tuttavia indice di un grave stato di fermento nell'isola; che non prelude alla rivolta - Malta non si presta ad una ribellione ed è troppo guardata e difesa - ma

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