l .. R.Ifl/STA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 385 gna - e, grazie all'umidità del clima, influenzato dalla. corrente del G-ulf-strearn, gli ortolani di Léonnais, preced.endo di più di un mese quelli del nord e del centro della .Francia, provvedono di primizie i mercati di Parigi, di Londra e di Rotterdamm (1). Soltanto, ciò che era già l'eccezione è diventato, la ,regola, dopo la generalizzazione dei trasporti rapidi e a basso prezzo. In tutte le parti della Francia e, in modo generale, in tutti i paesi di agricoltura intensiva, si trovano delle culture di orti, i cui prodotti si vendono a distanze dai luoghi di produzione sempre più considerevoli. I' Se l'abitante delle città., -- leggiamo nel .J'ournctl cl' Agt·icoltiire pratique - mangia meno pane di quello delle campagne, compra però più carne, e anche più legum_i freschi e fini. · " Per rispondere a questo sbocco conti'nuamente crescente, s'è èreato naturalmente; sia presso le città. stesse, sia, grazie alla facilità e rapidità dei trasporti, ovunque le condizioni del suolo e del clima erano specialmente favorevoli, dei centri di cultura in grande di legumi, in vista delle esportazioni verso i principali mercati. Nel mezzogiorno, un clima temperato. durante la stagione d'inverno, e che assicura la produllione dei legumi in un epoca dell'anno in cui, a nord non possono ancora essere portati sui mercati vicini, ha per- ~esso d'intraprendere la cultura delle prirni:.."ie. Il prezzo alto di queste primizie compensa le spese alte di trasporto ch'esse possono soffrire... Ma, a loro volta, le primizie del mezzogiorno della Francia, si vedono in concorrenza con quelle che l'Algeria, grazie al suo clima ancora più caldo, può inviare alcune settimane pri, ma sui mercati di Parigi, Lione, e Marsiglia ,, (2). Si vede che l'influenza del~e agglomerazioni urbane sulla densità delle popolazioni rurali, si traduce, secondo le regioni, in resultati differenti, e anche contradittori. Talora, ed è ancora oggi l'ipotesi più frequente, le città, con l'attrazione che esercitano, con la crisi che provocano, tendono a ridurre il numero dei lavoratori agricoli; talora, al contrario, esse favoriscano la creazione o l'estensione delle culture che richiedono un gran nume:i~o di braccia; è il caso, non soltanto per le culture degli erbaggi, ma per la produzione di certi frutti, sia nei poderi, negli orti che· nelle serre calde. E, anche qui, lo sviluppo delle linee delle strade ferrat\3 e di navigazione permette ai coltivatori di mandare i loro prodotti sui mercati sempre più lontani. I coltivatori di fragole di Brest, per esempio, e quelli di Comtat,· vale .a dire di tutta la 1·egio11e situata intorno a Carpentras, mandano, ogni anno, parecchie centinaia di migliaia di chili da. fragole in Inghilterra. Sulle rive del Rodano, tutta la contrada, pel percorso di ~00 chilometri, è stata trasformata dopo la devastazione delle vigne dalla filossera, in un vero giardin_o che produce, con molta mano d'opera, quantità enormi di frutti e di legumi: tutte le strade sono co- .,_steggiate da albicocchi e da ciliegi, mentre che negli intervalli tra gli alberi, si coltivano delle fave, dei piselli, delle fragol~ e altre primizie pei mercati delle città. In primavera, il delicato profumo degli albicocchi si spande in tutta la vallata e tosto le fragole, le (1) llraudillart: Le popolazion agricole della Francia, Parte I. Normandia e Brettagna pag. 508. - Lenthéric: Coste e porti francesi detta. Manicch. - Revue des deux Mondes, 15 luglio 1901 pag. 412. (2) Hitier: Lei coltuea_ delle esporta:sioni in Algeria (Journal d'A{Jricolture pratique). 26 settembre 1901, pag. 394. ciliege, le pesche, l'uva si succedono rapidamente nello stesso tempo che le fave,_ le insalate, ì cavoli, i porri e le patate sono inviate con carrette sovraccariche verso i ~entri industriali della regione (1). Si ritrova, si sa, questa stessa unione di culture di frutte e di erbaggi, nelle isole della Manica, ove una· popoln.zione, estremamente densa, e che non pensa affatto ad emigrare nelle città, produce quantità enormi di primizie pei mercati di Londra, Southampton, Liverpool, Newcastle o Glascow. " La piccola isola di Jersey, lunga 8 miglia e larga 6 soltanto, è ancora un paese di cultura intensiva, ma, benchè la sua superficie 11011 oltrepassi i 28707 acri (l'acro è 40 are) comprese le rocce, nutrisce una popolazione di circa 2 abitanti per acre, ossia 1300 abitanti al miglio quadrato, e non v'è agronomo che dopo aver visitato questa isola, non vanti il benessere dei contadini di Jersey e gli ammirevoli risultati che ottengono nei loro piccoli poderi da 5 a 20 acri - spesso anche meno di 5 acri - a mezzo d'una cultura intensiva e razionale (2). ,, Rammentiamo ancora che, in certe località. dell'Inghilterra, del nord della Francia, e soprattutto a Hoeylaert, nelle vicinanze di Bruxelles, le serre di pomodori, di fravole, di uva, - di uva destinata alle tavole di Bruxelles, di Londra, di Berlino o di Pietroburgo - la coltura essendo dominante, occupano una popolazione operaia numerosa, e costituiscono, per conseguenza, un potente ostacolo alla diserzione delle campagne vicine. A Hoeylaert, specialmente, quasi tutti gli operai sono impiegati nelle serre e, mentre che i villaggi vicini, ove la viticultura non è che poco o punto sviluppata, inviano tutti i giorni a Bruxelles un forte contingente di operai delle fabbriche, ivi invece non sono quasi altro che le donne che vanno in città per vendere le uova, il burro, o occupare un posto al mercato di Saint Géry. Insomma, il perfezionamento dei mezzi di trasporto permette d'estendere considerevolmente la zona delle culture intensive, delle fabbriche di legumi, di frutti, di latticini, che occupano, in un piccolo spazio, un gran numero di lavoratori. Certo, sin oggi, l'estensione di queste culture non ha avuto per effetto - salvo in certi casi eccezionali, come le colonie vegetariane d'Inghilterra - di determinare un riflusso di popolazioni urbane verso le campagne. Esse non occupano ancora che una minimissima parte del dominio coltivato. La loro influenza è lontana da compensare la diminuzione di mano d'opera resultante dal macchinario e dalla conversione delle terre a grano in pasture permanenti. Del resto, la concorrenza dei prodotti d'oltremare, grazie ai processi di conservazione recentemente introdotti, comincia a farsi sentire in queste branche speciali dell'agricoltura, e sarebbe follia sperare che le vaste éstensioni occupate attualmente dai cereali, si trasformino in giardini di legumi e di frutti. Ma non resta ~eno vero che dappertutto ove delle culture di questo genere hanno preso un grande sviluppo, esse hanno avuto per resultato di ostacolare la emigrazione verso le città; e questo, tanto più, che i progressi della produzione dei frutti, dei legumi, com·e delle piante industriali, e particolarmente della barba- (1) Kropotkine: Frieds, factories ancl 1vorsk.opss, pag. 109.- London, Swau Sonnenscheiu, 1901. (2) lclem. pag. 88. . .
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==