382 ~;vr."TA POPOLARI!,, DI POLITICA. Lh"TTERB: E SCIENZE SOCIALI stesso si dà conto del primo esperimento di credito agrario, che si è fatto sul conti.nentè meridionale e in Sardegna, in seguito alla legge del 7 luglio ~901, r..he autorizza la Cassa di ris1rnrmio del Banco di Napoli ad esercitarvelo, e che costituisce un vero falli mento dell'applicazione del medesimo.(l) Ciò si rilAva all'evidenza da una impqrtante relazione del Comm .. Miragli.a, Dirdttore del Banco di Napoli, ai' ministri del Tesoro e del!' Agricoltura e Commercio. L'insuccesso viene dettagliato e lumeggiato con calore dal Miraglia; è si.spiega il calore quando si ricordano le pressioni, che, a fin di bene, il Luzzatti tt>ntò di esercitare su di lui. per indurlo ad allentare i cordoni della borsa della Cassa di risparmio e che dette occasione a questa Riliista d'intervenire a difesa del Banco di Napoli (2). La misura e le cause dell'insuccesso del primo anno di esperimento si esporrà riassumend1) le cifre e le considerazioni che si leggono in detLa Relazione. L'efficace funzionamento del credito agrario incontrò un primo ostacolo nella scarsità degli Istituti intermedi per la distribuzione del credito. Una primo indagine riuscì ad accertare l'esistenza nelle provincie meridionali e sarde di 335 i.stitu • zioni che avrebbero potuto esercitare il credito agrario, ma solo 134 enti presenta vano garanzie sufficienti perchè il Banco potesse fare su di essi sicuro assegnamento. Una grande propaganda presso le Associazioni agrarie e gli eccitamenti del Banco cond U8 ·ero però alla costituzione di nuovi istituti. alla tra- ~fQrmazione di altri, alla conoscenza di istituii rimasti ignoti, alla migliore conoscenza di altri già noti, così che al 31 dicembre 1902 le istituzioni eventualmente capaci di esercitare il credito agrario da 335 salirono a 337, ma 162 soltanto risulta1•ono meritevoli di entrare in rapporto con ·1a Caassa di risparmio de] Banco. ( l) Leonida Bissolati in -un articolo, abbastanza assennato, sullo stesso argomento mdte questo inciso : « Nessun Oolajanni mi « fulmini: io non parlo di difetti o d'interiorità di razza ; alludo a « quei ditetti e a· quelle inferiorità di ambiente, che souo insieme « càusa ed effetto della scar,sa virtù sociale deg·li individui )> ( Tempo, 12 luglio) .. Esclusa la malafede, la frase che vorrebbe essere una punzecchiatura contro il Colajanni, è il prodotto della più completa ignoranza di ciò che il ColaJanni da circa venti anni in qua ha detto e scritto in centinaia di discorsi, in articoli, opuscoli e volumi per dimostrare in termini assai oill aspri, che non · siano quelli del Bissolati, l'inferiorità dell'ambiente del Mezzogiorno. Se avesse li>tto soltanto l'ultimo suo -discorso di P'llermo del 5 luglio, riprodotto anche daj.I'Aoanti !, ·se ne sarebbe convinto. Proprio dall'applicazione della legge sul credito agrario il Colajanni uella Rfoista del 30 giugno 1902 p1'evecleoa - un anno la! - il fallimento ... (2) Il Luzzatti non conoscen !o app:eno le condizioni del Mezzogioruo si mostrava ottimista e cita va come• buoni modelli di Istituti intermediari adatti per esercitai·e il Gredito agrario: la Banca popolare di C&iazzo. Dopo pochi mesi tale Istituto talliva miseramente! E per ciascuna di dette istituzioni la Cassa di risparmio determinò il fido agrario 1,er la iscrizione nel libro dei castelletti, ma dal marzo in cui fu pubblicato il regolamento per l'esecuzione della legge - a tutto aprile nè-.suno degli istituti si mosse; le prime domande di fido furono presentate ai primi di maggio. Alla fine cli maggio gli Istituti inscritti al ca-:- stelletto erano 10 per L. 182.000; salirono a 19 ver L. 210.000 a giugno; a 24 per L. 311.000 a luglio; a 29 per L. 405.000 ad ago:-;to; a 36 per L. 529.000 a seaern bre; a 40 per L. 601.000 a ottobre; a 44 per L. 674.500 a novembre; a 50 per L. 734.500 a dicembre. Al 31 dicembre dunque di fronte a 162 istituzioni giudicate atte ad esercitare il credito agrario ed ammissibili al (ìdo, solo 50 domandarono di essere accreditate e i fidi ad esse conceduti erano di appena L 734.500 - il 12.24 per cènto · del fondo di 6 milioni di cui a termini del regolamento può disporre la cassa nel primo l;>ienniodi esercizio del credito agrario. E la Cassa di risparmio, in presenza di que · sta inerzia degli Istituti a domandare credito, veune ' nella determinazione dt fare accreditamenti d'ufficio notificandoli agli. Istituti cui i fidi erano assegnati. Questi fidi consentiti d'ufficio, senza domanda da parte degli Istituti, furono 68 per la somma di L. 2.503.600. Per modo che i castelletti as~egnati al 31 dicembre 1892 risulta:vano complessivamente in numero di 119 per l'ammontare complessivo di L. 3.238.000, poco viù della metà del fondo collocabile. Ma, nonostante questa assolutamente nuova in versione delle parti - chè era la Cassa a provocare le domande di credito - non ostante le ripetute insistenti richieste, ben 43 Istituti non aderirono nemmeno a fornire le notizie necessarie per un accreditamento d'ufficio. · Nè maggiore attività ru spiegata nelle operazioni di sconto dagli Istituti affidati su richiesta. _Iniziate le operazioni il 10 giugno con uno sconto diretto di L. 11.000, si arrivò a fine di anno a coìlocare fra conti e risconti la somma di lire 118.000, mentre la Cassa disponeva di 6 milioni; · non .fu collocato cioA che l' 1,98 per cènto del fondo disponibile. E da.lle provincie di. Napoli, Campobasso, Benevento,· Foggia, Cosenza, Chieti e Cagliari nessuna domanda di prestito fu fatta. . Il saggio d'interesse sui presti.ti stabilito il 3 aprile al 4 per cento, venne ridotto con deliberazione del 12 novembre al 3 1/2 per cento. Così la situazione .dopo questo i,rimo perioJo di esercizio a tutto il 31 dicembre 1902 si può riepilogare come ségue: Fondo disponibile L. 6.000.000 - Istituti af1idatj n. 119 per L. 3.238.000, di. cui 50 su richiesta per L. 734.500 e 69 d'ulfici.o per L. 2.503.600. - Istituti non potuti affidare 48 - Istituti che hanno iniziato le operazioni n. 18 - Esposizioni L. 118.721, di cui L. 11-1.721 per risconti e L. 4000 per sconti diretti.
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