Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 14 - 31 luglio 1903

578 • RIVISTA POPOLARE DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIALJ nesimo, quanto a pena basta per stabilire un tratto di congiunzione tra le cred_enze del passato e quelle del presente. Per il culto del Bello, del Vero e del Buono, per le aspirazioni sue verso 1 ideale morale, e per un ardente sentimento di solidarietà umana, questa dottrina sodJisfa alle aspirazioni più elevate del sentimento religioso e tutte nello-stesso tempo -riconosce le conquiste più recenti dellà scienza. Questa religione ha per dogma metafisico fondamentale l'unità della sostanza del mondo. E' il monismo assoluto, opposto al dualismo delle nostre scuole spiritualistiche. Più non vi è antitesi, più non vi è battaglia tra la materia e lo spirito: queste due unità della sostanza universale_, sola sorgente della forza e dell'intelligenza. Una rivista, il Monist> è stata fondata da Paolo Carus per sviluppare questa nuova formula dogmatica, la quale non ha, come le altre, lo svantaggio di contraddire ai fatti acquisiti dalla scienPietro I. J•ietro I: Ma chi é il governo « s0 nza cadaveri » che oserebbe non hrindare ·con me1 (Grelot di Parigi). za e dalla ragione e di aprire facilmente l'adito ad ogni sorta di contraddizioni insolubili. E 0 mentre Paolo Carus elaborava e diffondeva in America questa novella dottrina, altri geniali e forti spiriti, tra i quali Ernesto Haeckel, per vie parallele, erano condotti a formulare conclusioni presso dm simili alla sua. L'Haeckel, il continuatore glorioso dell'opera di Darwin, in un suo libro magistrale, ln, Creazione per SP,lezionenaturale, creava una nuova scienza, la filogenia, ·ed in un discorso detto ad Altenbourg nel 1892, poneva i principi del monismo. filosofico siccome fondamento naturale di una religione della scienza. Quale sarà l'avvenire di questa religione? E' difficile fare ora delle predizioni al riguardo. Certo essa è ancora ad un livello troppo superiore per la fo: la, per il volgo, sempre amante del maraviglioso, del soprannaturale; la religione della Hcienza infatti non può ammettere altri miracoli, fuorchè il miracolo perpetuo dell'essere e della • vita, che, senza eccezioni, si svolge sotto l'impero di leggi necessarie. Vi è ancora un altro motivo, per cui non così facilmente potrà il monismo essere accettato dalla comune degli uomini, e si è questo: esso ben poco tiene conto della personalità umana, ·e .nega la persistenza eterna di quell'io, al C\llale ciascuno tiene troppo per rassegnarsi a crederlo mortale come il corpo, questo giocattolo, questa inezia, che pure è così cara a noi tutti,· e che invero non è, e non deve essere altro, che il momentaneo servitore del piccolo io, spirito immortale, insino a Pietro L La situazione di Pietro I in Serbia. (Neue Gluhlichter di ViennA). tanto che que:--to non lo ab~andoni per le plaghe immense del mistero. Ecco quanto renderà assai difficile la. diffusione di questa religione in mezzo agli uomini così eminentemente egoisti, chè, siccome notava un'ori• ginale ,e poetica tempra di scrittrice, Luisa Ackermann, ristinto di conservazione si' è tanto sviluppato, da avere, sovra ogni altro, il predominio nell'essere umano: Qui n'a pas eu d'hier, mais veut un lendemai'n. Nondimeno il monismo, religione della scienza, può diventare una piccola società di spiriti eletti, soddisfatti di sapere sè stessi in comunione di pen• .

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