Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 11 - 15 giugno 1903

RIVISTA. POPOLA. RE DI POLITICA.. LEITERE E SCIENZE SOCIA.LI 303 Ora il Journal des Debats, da la notizia che una tale miniera è stata scoperta. Si sa che i carburi di rame sono assai comuni nelle miniere e nelle vicinanze dei giacimenti di questo metallo; il fatto sembrava confermare la teoria. Intatti pochi e poveri giacimenti di solfato erano stati trovati - casi isolati ed eventuali - a Rio Tinto, nell'Arizoma ed anche le fumarole del nostro Vesuvio ne hanno dato, qualche volta in certa quantità; mai per quantità sufficiente da valere la pena di essere considerato. Il solfato di rame è estremamente solubile nell'acqua. Questa sua proprietà fa si che mentre i carburi posson? sempre essere trovati vicino alla miniera del rame il solfato non ci si trova mai salvo che in traccie, ed in quantità trasèurabili. · Ora un giacimento di solfato di rame, della estendi 200000 m. q. è stato scoperto a Hutucanda nel Toropoca (America merid.) vicino ad Iquique, dove si fa di solito, l'imbarco dei vapori per l'Europa. È noto a tutti che al Cili non piove mai. Vi sono abbondantissime rugiade che bastano a fertilizzare la terra, ma sembra no.n sieno sufficienti a dissolvere il solfato. Il clima secco ha favorito la formazione del giacimento profondo di solfuro che poi, poco a poco, data l'opera com binata dal tempo -e dal clima è 3tato trasformato in solfato; del quale si dice che questa miniera, fenomeno interessantissimo anche dal lato scientifico, sia considerevob1ente ricca. FlSICA. Il Magnetismonell'atmosferaterrestrfl. - Le conclusioni alle quali era venuto il Faraday in proposito deUa in• :fl.uenza delle onde magnetiche su l'ago calamitato hanno trovato un c;ntradittore nel Prof. Nordmann del quale il Pointcarrè, all'Accademia delle scienze, ha comunicato una relazione a questo soggetto. Il Faraday affermava che il calore solare riscaldando l'atmosfera doveva produrre le variazioni diuturne delE 1 t h l ' . è l'ago magnetico. •g i aveva osserva o c e ossigeno magnetico e che riscaldato produce delle variazioni su _ corpi e sostanze magnetiche messe a contatto con questo gaz. Di quì egli aveva concluso che poichè la terra è un corpo eminentemente, ossigenato, il riscaldamento della sua atmosfera, prodotto dal sole, doveva essere la causa delle variazioni. magnetiche su tutta la sua superficie. Il Nordmam valendosi delle ultimissime ricerche e dei nnovi strumenti messi a sua disposizione dalla scienza ha potuto const~tare che la in:fl.u~nza delle alte correnti magnetiche' deve essere nulla o quasi, sulla nostra atmosfera. Gli spazii siderali sono freddi, le grandi altezze modificano le manifestazioni magnetiche e le riducono; le proprietà magnetiche dell'ossio-eno in alto sono differenti da quelle che sono in basso o e si perdono traversando lo spazio. Nordmann conclude dunque che le osservazioni di Faraday erano giuste ma non lo erano egualmente le conclusioni che egli ne aveva tratte, poichè gli strumenti e le esperienze odierne diìnostrano che le variazioni dell'ago magnetico non sono prodotte da influenza di forti correnti magnetiche agenti dall'alto; ma sibbene da altre cause, fin'ora ignote, ed alle quali il calore solare e l' ossigeno dell'atmosfera, sono, probabilmente perfettamente estranei. A. AGRESTI, / RIVISTA DELLE 'RIVIST ~ J • Un professore della Università d'I nnsbruck: L'Università di lnnsbruoke i corsi pareggiatiItaliani. - Il movimento in favore della accentuazione d'un carattere puramente tedesco di questa università ha incontrato una nuova difficoltà. Alla facoltà giuridica sono stati aggiunti sette insegnanti italiani e già se ne annuncia un'ottavo per l'economia politica. I professori tedeschi ci si_so;n.o sottomessi mentre un,esame intelligente della questione didattièa avrebbe mostrato loro che andiamo verso il completamento degli insegnanti italiani e, fra breve, verijo l'istituzione indipendente di una ~niversità italiana. Ora non manca più agli italiani che una cattedra di Diritto amministrativo e le lacune maggiori nel corpo insegnante italiano alla Università d'Innsbruck saranno colmate.· . Tuttavia la questione dell'università rimane aperta, anzi, per le difficoltà di trovare un italiano professore di Diritto amministrativo austriaco, minaccia di fossilizzarsi. Innsbruck è troppo addentro nella terra austriaca perchè gli studenti italiani possano trovarcisi a loro agio, costretti come sono a vivere fra gente che è ostile a loro, in un paese ove i costumi sono tanto diversi dai loro. Nè migliore di quella degli studenti è la posizione dei professori mal pagati e mal visti. Altrettanto brutta quanto quella degli studenti italiani è la condizione fatta agli studenti tedeschi. L'epoca è passatii, quando le università potevano essere istituti internazionali. Le scuole si sono tanto nazion~lizzate e le nazionalità si sono ormai tanto differenziate che il lavoro in comune è diventato impossibile. Queste ragioni dimostrano dunque che è. una sciocchezza il'volere una università. divisa in due sezioni di lingua diversa. Ogni tentativo del governo per ostacolare un migliore differente stato di cose riuscirà perfettamente inutile. L'aumento dei professori italiani non farà che infocolare maggiormente le ire dei ted_eschi, tanto più che gli italiani hanno il vantaggio che i tedeschi non sanno far bene gli affari della loro nazionalità. I tedeschi hanno creato borse di studio per gli italiani, ed hanno essi stessi nominato fra i -rettori della Università un · professore italiano. Ora le ingerenze italiane sono dannose tanto quanto le ire tedesche all'incremento della Università che decade rapidamente. I locali sonp insufficienti, la biblioteca è troppo limitata, e i professori lottano in un mare di difficoltà morali ed economiche. Bisogna dunque trovare un modo per risolvere questa questione. Gli italiani vorrebbero avere una Università con le facoltà di Giurisprudenza e Filosofia, a Trieste; ma la loro agitazione da luogo a credere che vorrebbero anche che fosse istituita· a Trento una facoltà di Diritto. I ted.eschi si dividono in due gruppi: Uno riconosce il diritto degli italiani ad avere una Università propria e vede nella istituzione dei Corsi paralleli a Innsbruck un danno ao-li interessi della nazionalità tedesca: l'al- o . tro si basa sul programma Linser e non vuol concedere agli italiani nessuna agevolezza. Questa idea però è assurda. Una nazionalizzazion~ forzata è possibile su individui isolati, o su piccoli gruppi di individui circondati da grandi mas~e parlanti una lingua diversa. Il Tirolo ì

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