300 RIVIS1"A POPOLARE DI POLITICA, LETrERE E SCIENZE SOCIALJ Le Tra.de Unions hanno, per parere di tutti, più vantaggi che inconvenienti. Esse hanno al- .. meno fino al 1900, aiutato lo sviluppo economico dell'Inghilterra; hanno contribuito allo stabilirsi della sua potenza industriale e commerciale, e, per concludere con una parola, se le •rrade Unions sparissero, si creerebbe dal giorno dopo un'organizzazione che avrebbe certamente gli stessi difetti dell'attuale senza averne probabilmente le buone qualità, e che porterebbe •)Onsè questo pericolo supplementare 'che non avendo precedenti di tradizioni, si marcerebbe verso l'ignoto. lng. MAURIOE ALFASSA YYXYXYYXoooaocoooooaooacX)Q()Q()QQQ()CCaoocOOCYXYXY OOCYYXX?:'t)QQ(COOOOOOC Percolorocbeprocurano deinuoviabbonati alla RIVISTA POPOLARE 1.° Chi procura un abbonato avrà diritto ad uno dei seguenti premi, del tutto gratuiti: a) Signora Sole di Paolo Remer; L'imperialismo in.- glese di F. S. Nitti. b) L'istruzione elementare di C. Vaccuro; La fisiologia del Genio del prof. Gallerani. e) 1 coriflitti nazionali di Savellt La malaria in Italia di Berteaux. d) Ire e spropositi di Cesare Lombroso di N. Colajanni. ,. e) Mouvements sociaux en ltalie di N. Colajannì. fJ Gli uffici del lavoro di N. Colajanni. g) La grande battaglia del lavoro di N. Colajanni. h) Nel regno della Mafia di N. Colajanni. 2.° Chi procura due abbonati, avrà diritto a tre premi scelti tra i precedenti gruppi, oppure all'elegante · volume del Deputato C1cc0TTI: Att-raverso la Svizzera. 3.° Chi procura tre abbonati, infine, avrà diritto a quatt_ro premi. scelti tra i gruppi del N. 1, oppure ad uno dei seguenh: Il Socialismo di ·N. Colajanni. Per la Econ-!>mia ecc. di N. Colaianni. ~ U li I li I li I li IIlllIlI I li IIIIIlIIIIIIIIIIlI li IIIIIIIII li IIIIIIIIIIIIIIlIIlIllil1111111111 n n IIII li IIII111111111111111111111 RASSEGNAAGRICOLA-ECONOMICA Cli sgravi e .I' agricoltura nel Mezzogiorno. - Come si è dim0strato altra volta il problema meridionale è vasto e complesso, ed alla sua soluzione occorrono centinaia. di milioni. La gravosità delle imposte, di fronte alla meschina produzione ed alla crisi dei prodotti, è una delle tante faccie del prisma che costituisce quesfa grande quistione; ma non è la sola, nè la più importante. Questa riduzione avrebbe dovuto aver luogo in un progetto completo di riforma, progetto che nè l'opposizione sonniniana, nè il Ministro avrebbero potuto presentare senza prima trasfor- •mare la composizione di tutti i bìlanci, cosa riservata ad altri ·uomini e ad altri partiti. Ma oggi di fronte ai tre disegni di legge, quello di Sonnino, quello del Ministero e quello della Commissione, che stanno innanzi al Parlamento quale deve essere la condotta degli agricoltori meridionali, e per essi quella dei loro rappresentanti 1 Noi crediamo che i rappresentanti veri delle popolazioni del Mezzogiorno debbano nel caso presente respingere le proposte di sgravi e chiedere che i 20 milioni che si è disposti a concedere al Mezzogiorno vengano spesi in opere pubbliche, che dovrebbero rimuovere uno dopo l'altro i più gravi ostacoli naturali ed artificiali che si oppongono al progresso agrario nell'Italia meridionale. Questo concetto merita di essere chiarito. L'agricoltura meridionale non può trovare la sua salvezza che in tre soli fattori: aumento della produzione, raffinamento dei prodotti, facile smercio di essi. Questo scopo non si raggiunge senza prima vincere gli ostacoli che fino ad ora impediscono il raggiungimento di un simile scopo. E siccome i principali di questi ostacoli sono rappresentati dal difetto di istruzione agraria, dalla siccità e dalla deficienza, per non dire per molti centri dalla mancanza di viabilità e dalla elevatezza dei mezzi di trasporto, così si rende chfaro che l'agricoltura si avvantaggerebbe assai ··di più col costruire nel Mezzogiorno vie · rotabili, serbatoi artificiali e <?anali, con l'imboschire le montagne e col ridurre le tariffe ferroviarie e noli marittimi , anzichè col ridurre le imposte. fo:ridiare lasciando indisturbate tutte le cause della depressione agraria presente. Difatti la sola riduzione dell'imposta fondiaria che accorderebbe al proprietario di pagare 5 invece di 10, quale problema verrebbe a risolvere, se la produzione resterebbe sempre avversata dalla siccità, dai venti impetuosi e dall'ignoranza agronomica del coltivatore, se il costo di .produzione verrebbe sempre ad essere aggravato dalle spese di trasporto '? Quale vantaggio, per i proprietari della maggior parte del territorio, rappresenterebbe questa piccola riduzione, quando anche, volendolo e potendolo, la mancanza di vie rende loro impossio_ile l'uso dei concimi chimici i Si dimentica forse che. il prezzo di trasporto di un quintale di concime dalle fabbriche ai centri di produzione dell'Italia meridionale costa 4 o 5 lire, e che quello di un quintale di grano, o mandorle, od olio ecc. dal luogo di produzione al mercato più vicino non costa meno, cioè quattro e cinque volte più del trasporto di un simile genere dalle coste dell' America ai porti di Napoli, Bari, Palermo e Mes•U sina i Ne} mentre, quindi, la riduzione delle imposte lascerebbe le cose nello stato in cui si trovano, nè gioverebbe gran che al proprietario immiserito, l'impiego di una forte somma anµuale in opere pubbliche e nell'insegnamento agrario faciliterebbe l'aumento della produzione, eleverebbe il reddito dei terreni, offrendo così un margine larghissimo a tutti i pesi, nel mentre darebbe impiego all'abbondanza della mano d' opera ed eleverebbe il salario. Crediamo quindi che non vi può essere dubbio nella scelta, e che i rappresentanti delle classi agricole del Mezzogiorno sapranno fare il loro dovere, indicando così al Ministero un piano di ri-
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