• I RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIA.Ll 261 dolersi se almeno una volta si farà assai meno per Napoli). E bene chi ha perduto in queste operazioni? Lo Stato no. Che cosa ha perduto infatti ?L'anticipo di 11 milioni fu fatto è vero senza interessi, ma garentito con primaria ipoteca e su immobili di un valore più che triplo. Gl' interessi. che lo Stato perde su 11 milioni, calcolati al 4 per cento, dal 17 marzo 1885, cioè dal primo pagamento, al 28 agosto 1899, cioè al completo rimborso, ammontano a lire 2.136.000 (2). Ecco dunque la perdita, a cui bisogna contrapporre i benefizi che lo Stato ha ricavato da 'l'erni. Se però la produzione di Terni fosse più costosa di quella estera, vi sarebbe danno dei consumatori. Invece è accaduto che dopo pochi anni rrerni è stato in condizione di vendere più a buon mercato delle grandi acciajerie estere: più a a buon mercato di Krupp. La differenza di prezzo rappresenta d,a sola un benefizio di gran lunga superiore alla perdita che lo Stato ha sopportata. La istituzione di Terni è stata forse un sacrifizio per gli azi0nisti 1 Nessuno oserebbe dire. Gli azionisti di Terni infatti per ogni azione di 500 lire, hanno incassato dal 1888 al 1901 lire 346 di dividendo. Ma le azioni da molto tempo si sono in Borsa quasi consolidate a un prezzo medio di 1750 lire, che ha raggiunto fino 2000 lire. Ne risulta, con un calcolo semplicissimo, che gli azionisti di Terni hanno avuto dividendi che si possono valutare al 25 per cento all'anno. Infatti si ha: Corso medio in borsa di 1 azione di ' 500 Lire. L. Dividendi incassati Meno il costo dell'azione in Utile netto per azione )) Totale L. » L. J 1750 346 2096 500 1596 Dunque in un periodo di 15 anni l'utile netto delle azioni è stato di lire 1596, cioè di 10.640 per cento: ogni azione di 500 lire ha avuto quindi un benefizio del 21,3 per cento all'anno. Terni è stata forse un grande sagrìfizio per il paese? Senza dubbio la massa dei consumatori, pe (2) Il 20 Giugno 1899, l'on. Bettolo, ministro della Marina, cosi diceva alla Camera dei deputati: « Anzitutto mi piace con documenti ufficiali poter affermare che noi abbiamo sempre pagato a Terni per unità di peso, meno di quello che presso i Governi esteri si son0 pagate corazze di egual tipo o similari. Cito il Krupp, e lo cito perché per adesso può dirsi che esso sia l'unico concorrente dello stabilimento dì Terni. Le corazze Krupp costano in Germania 2320 marchi la tonnellata, pari a franchi in oro 2900. Computando l'aggio e il dazio a Jil'e 105 per tonnellata, il prezzo per tonnellata sale a lire italiane 3208, senza contare le spese di . trasporto. P~r converso la marina paga a Terni per corazze altrettanto buone quanto quelle fornite da Krupp, lire 2646 la tonnellata "· Calcolando che :fino al 1901 Terni ha fornito allo Stato non meno di 300.500 tonnellate di corazze e che in ogni tonnellata lo Stato ha tatto comprando all'interno una economia notevole su ciò che avrebbe speso comprando all'estero, economia che ha raggiunto 4:'>7lire per tonnellata, si può ritenere che lo Stato ha ç;aadagnato con Terni più cli ana diecina di milioni. effetto della protezione doganale ha pagato i prodotti a un prezzo più elevato. Ma il sacrifizio è stato compensato presto; anzi ora a Terni si produce in alcuni rami più a buon mercato che ad Essen. Un grande centro industriale è sorto, un -centro di feconda attività, ove il lavoro nazionale ha potuto svolgersi largamente, ove nuove attitudini si sono determinate, ove nuove energie si sono dischiuse. In Terni bisogna distinguere la fabbri• cazione industriale e la fabbricazione militare: la prima è generalmente costosa, per il modo stesso come Terni sorse, per la situazione poco favorevole: la fabbricazione militare è invece ancora più a. buon mercato che quasi dovunque in Europa. Ma se prima l'Italia, o per dir meglio lo Stato italiano, era soggetto alle esigenze delle grandi acciaierie straniere, non si può negare che ora sia soggetto non meno alle èsigenze di Terni: perchè non dovrebb~, non potrebbe sorgere una seconda grande acciaieria nazionale a Napoli? L'impianto dell'acciaieria di Terni rimonta in gran parte al 1883; in vent'anni la metallurgia ha fatto progressi straordinari. Nei prodotti militari che si vendono d'ordinario a prezzo notevolmente superiore al costo, la vetustà degli ordinamenti e dei congegni meccanici di Terni non è un ostacolo; ben è il caso della produzione industriale, ove il minimo costo è una necessità commerciale. La situazione di Terni, a grande distanza dal mare, rende assai costoso il trasporto della materia prima. Così le materie prime metalliche, la ghisa e ~ rottami di ferro e di acciaio, dal porto di Civitavecchia a 'ferni costano quasi 10 lire per tonnellata *: trasporto di materia prima, trasporto di prodotti accrescono il prezzo di ogni tonnellata di circa 20 lire. Terni non può mandare le sue corazze per imbarcarle che a Civitavecchia o Ancona: così con· -viene spesso spedirle del tutto per ferrovia **. I prodotti militari: che rappresentano unità pesanti, che sono sottomessi a tariffe speciali danno luogo a spese gravissime. La provvista di combustibil riesce del pari a Terni assai più costosa che a Napoli non riuscirebbe. Perçhè una nuova grande acciaieria non potrebbe sorgere a Napoli? Basterebbe che il governo assicurasse metà delle forniture che ora si dann0 a Terni. Si avrebbe un grande vantaggio: quello di rompere un monopolio che può riuscire pericoloso; si potrebbe avere un' acciaieria più moderna e quinai più adatta alla lavorazione industriale. Basterebbe determinare per * Infatti si ha Trasporto per carri dal porto alla stazione e carico dei carri . . ., . . . . . . . . . . . . . L. t. - Trasporto ferroviario (Tariffa speciale P.V. N. 1!5, serie 7). . . . . . . . . . . . . . » 7. 60 Totale . . . . . L. 9. 60 Costa egualmente e spesso spedire il prodotto lavorato a destinazione. ** Allora la spesa da Terni a Spezia 386 chilometri è 18,44 por tonnellata, da Terni a Genova chilometri 475 lire 17 i!-; da Torni a Napoli chilometri 361 lire 15,3l; da Terni 'a Castellammare chilometri 377, lire 14,80; da Terni a Taranto chilometri 63 lire 22,:-7. I
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