Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 10 - 31 maggio 1903

IUVISTA. POPOLARE J)I POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIALI 259 ranza dell'Estrema - nella quale mancavano Imbriani, Oavallotti e Pantano _:_; il sor Bernardo Tanlongo trovò calorosi difensori su molti banchi - da Baccelli a Crispi. Il contegno della Camera, nonostante la impressione enorme fatta dalle accuse precise e prudenti ad un tempo dell'on. Colajanni, fu semplicemente indecente. Oggi, in vece; la Carnera si è mostrata ben diversa: 11a lasciato parlare il pubblico accusatore e in difesa dell'accusato si sono levati l'on. Arlotta e l'on. Rubini solo perchè vi sono stati trascinati dalle erronee intenzioni loro attribuite. Questa differenza è il risultato delle migliorate condizioni dell'ambiente. E noi -· e con noi tutti gli onesti - ce ne dichiariamo altamente soddisfatti. Ed ora entriamq 'in me1·ito della quistione al di fuori di ogni preoccupazione di persona. L'articolo del Prof. Nitti che pubblichiamo in questo stesso numero assoda due cose importanti: 1 ° che l'acciaieria di Terni lla fatto eccellenti affari; 2° che lo Stato non ha fatto le spes(:l dei guadagni degli azionisti dell'acciaieria. Tra questi due corollari della dimostrazione del Nitti si vorrà scqrgere una contraddizione; ma , contraddizione non c'è. Lo Stato avrebbe perduto qualora avesse comprato le corazze italiane ad un prezzo $Uperiore a quello delle corazze estere. Ciò 1 con molta leggere1.za venne affermato ripetutamente dal Pareto e dai liberisti; ma ciò non è affatto vero Si aggiungerà che. se all'estero le corazze (:.Ostano di più, il fatto si <leve al Trust. Sia! Ma è forse in facoltà del Governo italiano annientare un sindacato elle ha le sue propaggini all'estero e di cui. sarebbe vittima esso stesso e tutti gli altri Stati eut'opei, che· comprano corazze~ Con o senza l' Acciaiel'ia di Terni, con o senza Bettola il Trust estero rimarrebbe all'impie<li e farebbe pagare più éare allo Stato italiano le corazze che la Terni gli dà più a buon mercato! Ma· l'on. Bettola è un galantuomo insospettabile? Ma -l'amministrazione della Marina è stata ed è corretta? Ma non ci sono state delle vergognos~ mangerie, degli scandalosi iripotages? Noi non intendiamo in alctin modo assolvere o dif'endere chicchessia; noi anzi, di fronte a certe voci insistenti, alle relazioni Randaccio, Franchetti e Arlotta, riconosciamo esplicitamente la necessità impellente di una seve.ra inchiesta parlamen tare. È la sola cosa nella 4.uale ci troviamo pienamente di accordo coll'on. Ferri. LA R1v1s·rA ON. DoTT. NAPOLEONE COLAJANNI IL DIVORZIO Prezzo: (font. 30 SECONY~A EDIZIONE Dirigere commissioni e importo alta nost,·a Amministr. L'ACCIAIERIA Dl TERNI e la rin~1ovazione di Napoli (I) L'opera di rinnovazione economica di Napoli non può aver nulla di arbitrario·: sarà invece .possibile solo se sapienza di stat_isti, accorgimento di legislatori sapranno utilizzare le condizioni esistenti; rendendone più vantaggiosa la utilizzazione· con particolari agevolezze. Forza motrice a buon mercato, cioè a non 'oltre 75 lire per cavallo, innovazioni semplici ma proficue negli ordini doganali, speciali 3senzioni da imposte, piccole ma essenziali riforme amministrative, possono in pochi anni determinare una rinnovazione profonda. Non occorre, non si deve alimentare nulla che non sia vitale, nessuna opera di parassitismo deve essere tollerata. Si devono solo aiutare, coordinare le forze vitali che già esistono. Ogni anno s'investono in Italia nelle nuove industrie .almeno cento milioni: perc~hèmolta parte di essi non verrà a Napoli ~e troverà speciali vantaggi, che compensino la· poca abilità (come transitoria ! ) della mano d' opera alla mancanza di un vero ambiente industriale? Molti spiriti incerti, molte anime ignare si chiedono però con sgomento: - Ma quali industrie sorgeranno a Napoli? quali potranno prosperarq? E obiettano elle vi è già in alcuni rami eccesso \.., di produzione che molte industrie sono minacciate da crisi e elle non occorre creare al tra concòrrenza interna. • Queste persone in generale non sanno i primi elementi di economia politica, ignorano che i prodotti trovano tanto più facilmente sbocco in quanto sono ·più abbondanti e più vari: è una verità elementare che quasi un secolo fa J. B. Say esponeva. molto semplicemente sotto il .. nome di loi cles débouchés. (Ma nell'ambiente parlamentare ignorare l'economia politica non è disdicevole, anzi spesso dà un certo prestigio). · Piuttosto occorre chiedere ai timidi per troppa . (1) Dobbiamo all'amico prof. F. S. Nitti questo capitolo interessautissimo, di · vera e grande attualità, del libro suo di prossima pubblicazione: 1\Tapoli e la quistione ,ncrùlionale. Noi glie ne siamo oltremodo grati e non spendiamo alcuna parola per raccomandarlo all'attenzione dei nostri lettori. Un' avvertenza vogliamo soltanto fare, che è superflua p~i lèttori attenti, cui non sfuggirà uua dicl1iarazione contenuta nello scritto ùel 1 itti; ma che gioverà per la massa. Il Nitti ciò che qui espone lo aveva detto circa ciuque mesi or sono alla Reale Commissioae per l' incre1nerdo indust,~ialc di ~Napoli, cioè molto prima che venisse sollevato lo scaudalo Bettolo-TernL Siamo i11 tempi di sospetti, e per quanto l'amico nostro sia al di sopra, in modo assoluto,, di ogni sospetto, noi abbiamo voluto rilevare con particolarità la suddetta circostmna. LA REDAZIONE.

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