Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 10 - 31 maggio 1903

RIVISTA. POPOLA.NE Di POL11'JC.:A, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 257 strumento di oppressione di tutte le naziona.lità che ne fanno parte: noi lo vorremmo radicalmente trasformato. Comunque se dovessero durare le attuali persecu- :tioui. contro gli italiani, di fronte al danno ed alla vergogna del presente dovremmo far tacere la, preoccupazione dei pericoli futuri. Crccliamo perciò che popolo e governo, in Italia, debbano, nella forma più dignitosa, far intendere la voce della umanità e della dignità naziona] e all'amico ed alleato di oltre l'Isonzo. I.a bolla t.li sapone. - All'inizio della guerra Anglo-Boera; e più tardi, alla morte di Cecil Rhodes parve che un- grande sogno idealista ,avesse pervaso il popolo Inglese; parve che il senso grandioso della stra: potenza, che- era proprio degli antichi Romani, fosse andato ad animare i freddi e gravi abitanti delle rive del Tamigi. L'Imperialismo era come la glorifi.cazione d'un terribilmente Ùandioso ideale che diventava una ren.ltà. della vita. E Chamberlain - l'uomo dalla caramella e dalle orchid~e - ne pareva l'instancabile apostolo ed il fattore. Parve che quell'ideale, in nome del qua.le si faceva una guerra, fosse il grande sogno che lloveva. r~alizarsi nel secolo; e il testamento di Ceci] Rhodes parve l'eco della voce d'un'antico senatore Romano che ridicesse ai posteri il superbo voler~ dell'Urbe. Le Colonie si agitarono, e per un'ist,tntc sernbrò che l'Impero fosse veramente l'organismo potente ,1estin.ato ad assorbire i deboli, per la loro maggior gloria e salute. Anzi un giornalista che pigliava snl serio le sue mattacchionate ~veva trasformato, nel Daily Nlail, un breve passaggio di Virgilio: Tu regere imperio p pulu · Bl'itannia memento. Pochi giorni fa Chamberlain pronunziò, appunto su l'Imperialismo e l'Impero, uno dei suoi cara,tteristici disc~rsi, tutto materi;1to della sua abituale brutalità e chiarezza. Mai cosa più strombaz~ata ·ha .finito tanto ma]e: altro che la montagna che partorisce il topo! Qui la montagna s'è..,rifiutata assolut:1mente di partorire. Le Colonie dichiarano, l'AustraJia la prima, d1e non possono aiutare ~n nessun mollo· la madre patria; gli Americani - che dovevano es;:;ere nell'avvenire una delle colonne dell'Impero - tirànO, come h~tnno fatto sempre, l'acqua al loro molino; la guerra Anglo-Boera ha avuto per risultato di introdurre il lavoro Cinese là · dove non era permesso, ed escludere la mano d'opera bia,nca· e tutta la politica del Chamberlain si rilluce ' ' ora ad una questione di c1ogane. E vero che tutte le vie sono buone - l'mperialista Cecil Rhodes lo affermava - per giungere ~tllo scopo prefisso; e Chamberlain sembra scegliere questa per arrivare alla massima potenza imperiale. Siccome però l'Inghilterra piglia molto più di quello che dà, e non potrebbe bastare a se stessa, ci sembra che i fatti daranno presto, anche su questa strada, torto al Chamberlain. E allora l'Imperialismo? Questo rimane, ora, del grande sogno imperiale: una manifestazione del ritorno al protezionismo. Questa manifestazione deve essere presa come un segno di tempi che mutarono o come uua aberrazione individuale? I L'avvenire forse non lontano, ce 1o dirà. ( Notc1•4...~llc d'at•tc. - Così, passando in fretta, piace ,mche a noi dir la nostra su varie cose i11teressanti il nostro patrimonio nazionale; e poichè di questi giorni h\L avuto luogo una grandiosa festa dell'arte; noi diremo francamente, in proposito, la. n_ostra parola. Dunque la facciata del Duomo di Firenze è compiuta. Anche la terza porta, la, porta centrale, è a posto. Può darsi che fra quàlche secolo cittadini più giudiziosi, e n,rtisti più degni sostituiscano quella porta, e fors'anche la facciata, con un'altra porta ed un'altra facciata più in armonia con tutta la costruzione; ma per ora aobbiamo sorbirci quello che c'è. Non parleremo della facciata: ormai è tanto tempo che lo si sa e l'hanno detto in tanti che è poco in armonia con lo stile severo della cattedrale che djrlo anche noi sarebbe proprio voler portar vasi a Samos e nottole ad Atene. Ma diciamo francan.iente che la porta de] Duomo non è bella. Si dice: - Passaglia ha fatto quel che poteva, con dinanzi quella po' po' di meraviglia che son le porte del Battistero. - Può essere, anzi siamo certi che è così; soltanto, sovente, far quel che si può non significa fare quel che bisogna, e ln,sciamo in pace Lorenzo Ghiberti. • A meno d'essere una porta di scndèria o di prigione· nessuna porta deve avere :finestre o .finestrelle o :finestroni su i suoi pannelli. E' vero che il Passaglia chiama tabernacoli le :finestre della sua porta; ma siccome quei tabernacoli somigliano maledettamente alle :finestre del campanile di Giutto, noi non facciamo altro che riconfermare quello che abbiamo detto. L~ finestre in mezzo alle porte, egregio Passa.glia, stanno male ; a meno che non sieno dettate da una qualunque necessità d'igiene o di sicurezza come nelle scuderie e nelle prigioni. E poichè siamo a Firenze; restiamoci. Si potrebbe sapere perchè sono stati piantati, eppoi tolti Ja sciandoci il forellino, dei chiodetti nella splendida tavola del Lippi in chiesa di Badia: " la Vergine 1.:he appare a S. Bernardo,,? Noi non siamo cli professione biascicatori di pater-nostri ma i quadri belli, le belle statue anche a noi deliziano gli occhi e lo spirito e vorremmo che chi sovi'aintende alla conservazione dei nostri tesori artistici fosse più accurato nell'adempimento del proprio dovere e facesse attenzione èL d1.e questa delizia non sia deturpata e tolta ai pochi Jta.liani che ancora la capiscono. Il Mar::occo di FiÌ·enze, segtialò la cosa, tempo fa, ma chiodetti i aumentarono dopo: il .Nfar.::occo ne notava uno, noi ce ne abbiamo visti tre: - fori non chiodi - sarebbe indiscreto s.:1pere perchè ci furono ficcati i chiodi, o fatti i fori'? ♦ . I .a discussiorrn fer.1·oviaria - Iniziata splendidamonte con un lungo, dotto, calmo e interessante discor.;o dell'on. Pantano, continua ancora mentre scriviamo. Ce ue occuperemo larg.:tmente nel numero prossimo. Noi Per abbona,rsl, alla " RIVISTA PO-· POLARE,, mandare cartolina-vaglia all'On. D.r ~\'APOL. COLAJANNI. Napoli.

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