256 Il/VISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTE'RE E SCIENZE SOC!All Noi vorremmo, certamente, vcdPr0 il popolo ~~·itarsi per qualche cosa di. nobile, di idealistico - chiamateci pure sognatori impenitenti - oltre b conquista del· pane e compa11atico; ma ci 1:;embra che la, generazione che nacque e vive cou noi sia una generazione di pigmei, forti soltanto a chiacchiere·. Noi siamo convinti che se i. nostri padri non ci avessero data una patria, non sarebbero già le nostre frolle generazioni che avrebbero il fegato di. combattere e di cospirare per farsela. Hanno troppa cura delle loro giacchette attillate, dei toro S.Jlini pira,midali, e delle loro vistose cravatte, i nostri giovn,ni, per potersi entusiasmare a favore dei popoli che il fanatismo ori.ental massacra. Ed è per questo che mentre pbudiamo alla iniziativa g·enerosa dei nostri a.miei, noi temiamo che fra l'egoismo della. nostra. generazione, fra i popoli im bestia.ti alla ricerca unica del loro pane, fra i governi pn.urosameute rannicchiati a.lb cova dei loro immedin,ti rri.'a.teriali interessi, l'ordine dal giorno del Comizio del 24 u. s. reclamante l'osservanza deg·li n.rticoli del trat- ~ . tato di Berlino riguardanti la Macedonia, la loro no- ):>ile pa.rola sia 1;ox clarn1J,ntisin deserto. l,a questione st11c.lentesc1.t in A11sf.1•ia. - I tumulti d'Innsbn1ck sono venuti ad n.cuire la questione e a dimostrJ.ra una volta di più - se ce ne fosse stato il bisogno -. 1n. utiliti.t grande della fondazione di una uuiversiti.t Italiana. per il Trentino e Trieste.. Il governo Austriaco col suo lungo tergiversare, col suscitare speranze mai sodi.sfatte, ne ha resb più vivo il de.siderio e più imperiosa la necessità.. Nelle università esclusivamente Austriache l'elemento Italiano e l'elemento Tedesco non si amalgamano, anzi neppure si sopportano. 'l'roppa differenza, di carattere e di temperamento, ed anche .troppe divergenze politiche obbligano gli stt1denti delle due diverse popolazioni a guardarsi in cagnesco prima, eppoi a venire alle mani quando dal campo astratto delle idee la questione di.- venta pratica e si concreta in diritti di cittadini od in fatti della vita pubblica. Del resto il de"creto del ministro I·fortel non è fatto, proprio, per sedare i tumulti, nè per dissipare le inquietndiui. Anzi c' è giii. chi ha pensato, e la voce comincia a farsi comune, che il trasloco delle cattedre Italiane da Iunsbruçk acl altrove (le città. sono ancora da destinarsi) sia semplicemente uno sgombero da un. domicili.o poco comodo ad uno incomodo del tutto. C'è chi dice che la promessa fatta di una università. a '.I'rento rimarrà. allo. stato di promessa, per · mille ed una ragioni, ma principalissima quella del timore che il governo Austriaco ha dell'irredentismo. Se l'elemento Italiano fosse il solo rtd agitare. l'impero per questa questione, il ragionamento potrebbe apparire logico, ma in verità le questioni d' irredentismo son tante e toccano da vicino tanti popoli (tutti quelli de' quali si compone il variopinto mosaico dell'impero Austriaco) che l'irredentismo Italiano non par proprio fatto per dare, specialmente, ombra al governo. Gli studenti Italiani in un loro ordine del giorno hanno affermato di non voler riconoscere il carattere esclusivamente Austl'iaco alla università d'Innsbruck ; ed hanno avuto ragione. Hanno dichiarato ch'essi manterranno viva l'agitazione finchè il governo non abbin. adempiuto la propria promessa di istituire per_ loro una università; e sono nel loro indiscutibile diritto. Già nella questione delle lingue l'elemento studentosco Austriaco m.ostrò di voler sopraffaré i cittadini di lingue diverse, e l'agitazione, che era cominciata in parlamento, fra austriaci, croati e ungheresi, 1:;~esoiu pia,zza e 1:;iebbero tumulti e violenze commesse specialmente da studenti e croati contro Italiani. Ora ai professori Italiani della università. d'I11nsbrnk, s'impedisce di far lezione, e quelli che si mostrano i piLLaccalora.ti in questo attentato alla libertà sono gli studenti di lingua tedesca. Il prof. Lorenzoni ha dovuto fare la prolusione al suo corso di lezioni, a porte chiuse e mentre di fuori si urlava a squarciagola il " 11-a.tcham Rhin ,, e si scagliavano ingiurie agli studenti Italiani, e a prolusione :finita ebbe luogo la immancabile e prevedibile bastonatura. Tutto questo potrebbe essere facilmente evitato, - .1nzi tutti i cittadini di buon senso, sieno essi Austria.ci Croati, Ungheresi o Italiani hanno diritto d' ésigerl o; per la tranquillità._ del paese e di se stessi. Ora urrn. università. Italiana, sarebbe proprio quello che è necessario a ricondurre la pace e ln. tranquillità. fra g·li st11denti ed il governo sembrn.va voler cedere al.ln pressione del buon senso e - nei decreti - 1' aveva promessa. Lfl. libertà. degli studi; e-d anch·e la necessità di Jasciare il libero sviluppo intellettuale ai diversi popoli che compongono l'impero consigliava questo provvedimento. Trieste, l'iniportantissimfl. città Italo-Austriaca, il luogo ove convergono le attività e le energie del paese, non può rimanere più a lungo priva di quel centro di studi che le sono propri.i e che sono propr"i: al carattere Italiano della sua popolazione. Gli studenti italiani hanno fatto appello, nel loro ordine del giorno, a tutti gli enti morali e civili del1e provincie Italiane soggette all'Austria perchè il loro voto, e la promessa del goverdo, al:>biano la soddisfazione e l'adempimento che è loro dovuto. Lo .capirà il governc, Austriaco, e l'agita7.ione degli studenti Itn.liani riuscirà a menare a bon porto la questione? Gli ultimi tumulti di Innsbruck dovrebbero essere di sprone e chi deve fare, perchè le cose abbiano, al più presto possibile, la soluzione indicn.ta cln.lla sana ragione; ma, dato l'ostinato misoneismo del govcrn<• Austriaca, c' è millemila ragioni per credere . che la sfìdù.cia del deputato Bertolini sia più che giustificata, che il governo cercherà d'eludere la questione e delle promesse fatte non se ne manterrà pLn- una. É vero che forse la questione non starà. motto tempo senza una soluzione. L'Impero Austriaco è tenuto insieme, più che da altro, dal rispetto che a tutti inspira la tarda età di Francesco Giuseppe : egli, benchè vecchio, non è eterno, e dopo lui lo sfasciamento dell'Impero e più che prevedibile. I nostri lettori sanno che a noi non piace questo sfasciamento, con vinti come siamo che la conservazione di uno Stato Austro-Ungarico è utile all'Italia nell'Adriatico e nel .Mediterraneo e all'equilibrio Europeo. D'altra parte temiamo che nello sfasciamento a noi non toccherebbero che le briciole, e che vedremmo cadere Trieste e forse anche 'rreÌl.to nelle mani della. Germania. Che razza di vicino prepotente e brutale a- , vremmo allora. è facile immaginarlo. La sorte dei Polacchi del Posen lascia intendere quello che toccherebbe ai triestini ed a tutti gli italiani dell'Impero di Asburgo. Il progresso di germanizzazione sarebbe rapido ed eseguito senza riguardi e senza scrupoli. Noi desideriamo adunque che sia conservato lo Stato Austro-Ungarico ma non quale esso è attualmente;
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