Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 10 - 31 maggio 1903

ll1VIS1'A POPO/,A1t• DI POL111CA, LllTTERlf • $CI1lNZlf. SOCIAU 255 Nulla di più ingiusto. Noi siamo sicuri che se lo scrittore di tale giudizio · conoscesse gli. scritti di Bovio confesserebbe di essersi ingannato. A parte la questione religiosa, nel pensiero politica cli lui troneggiava un solo: Giuseppe Mazzini. ' La Còmmi~~ione tleg'li sg1•avl e Il bilancio italiano. - " Ogni promossa è debito, ,, dice nn vecchio proverbio, e il governo dell'On. Zanardelli sembra darsi ogni massima cura per di mostrare ch'egli è pagatore di debiti conie il famoso barbiere Spartano. Pagherà, ma domani. Oh! la colpa non ò del g·overno, tutt'altro. Come diavol mai potrebbe fare il Ministero a mantenere le sue promesse se i deputati gli fanno cilecca, e se le Commissioni nominate per lo studio dei progetti ministeriali gli giocano dei brutti tiri come quello che gli ha giocato, proprip ora, la Commissione per gli sgravi, presieduta dnJl'On. Vendramini? Fortuna che il buon popolo Italiano è da un pe~zo abituato a sentirsi promettere mari e monti e ottenere poi nulla di nulla! E se almeno fosS'e una sola la promess~ che sfu111a quando si arri.va al quibus. Chi parla, più delle leggi d'indole sociale? Chi parla più del divorzio? La riforma dell'oi·gauismo giudiziario, è diventata una riforma, miserella assai., sul personale giudicante. Ed ora, n.i;ighe gli sg;ravi pigliano la via delle riforme promesse tempo fa. Già la, proposta sospensiva dell'On. Abignente trova credito e seguito nei piLL opposti settori della Camera, dall'On. Bissolati all'On. Rud.inì. E si capisce. QLrnstioni finanziarie ed economiche si connettono strettamente a questa riforma. Da 1m ln.to il Ministro del tesoro On. Di Broglio, difende unguib1,is et rostri l'integrità e l'incolumità del bilancio, dall'altro i maggiori cespiti d'entrate sembrano non voler dare quanto promettevano. Le cattive raccolte, la conversione della rendita, non ::mcora fatta, ofl'l'Ono ampia ~ateria ai giorna.li favorevoli ai. governo per dare ragione del rinvio a Novembre dell'inizio della discussione su questo soggetto. Tanto più che le proposte della Commissione'parlamentare aumentano la spesa di 10 milioni su i cll.lcoli preventivi del governo. Di qui, anzi proprio in questo fatto, il dissidio fra il Ministro del Tesoro e la Commissione per gli sgravi. Si dice che l'On. Zanq,rdelli riuscirà a comporlo e che gli sgravi saranno menati a buon porto ...... più tardi. " Asino non morir che l'erba cresce. ,, La sospensiva, intanto, comoda a tutti. All'On. Sonnino che non s'è ancora rintascato il suo progetto per gli sgravi nel Mezzogiorno, e che può ancora cullarsi nella speranza di fate un po' cli bere ai proprietarii me1~idionali, cari al suo cuore; all'On. Vendramini e ai suoi colleghi di Commissione che potranno così meglio e più accortamente vagliare e studiare il loro progetto; agli On. Rudinì e Luzzatti, che, non volendo sgravi a nessun costo, son felicissimi di vedere ritardata e sperano ~imandata alle calende greche, la discussione del progetto; e :finalmente il Governo che non avehdo nessuna voglia di disgustare qualcuno, di scompaginare qualche interesse si stima fortunatissimo del rinvio a novembre. Rinvio che sarà certamente accettate> dal Parlamento visto che tutti ci trovano il loro tornaconto. Il solo che potrebbe trovare a ridire nella faccenda è il popolo; il buon pqpolo che sbadiglia e paga, ma l?er lui chi se la piglia? È vero che se il prezzo del sale diminuisse, se diminuissero sensibilmente le tariffe ferroviarie, se si avessero gli sgravi sui farinacei, •la crisi che la cattiva stagione passata ci ha prepara• tn, per l'inv~rno prossimo sarebbe meno grave e meno dolorosa· ma dal momento che chi ne risentirà gli ef- ' fetti amari più direttamente è la folla oscura .e paziente dei contadini e degli operai, a che prò pigliarsela calda? A novembre sarà il caso di vedere se ...... sarà il caso di discutere. Ci sono tante cose che aspet• tano e che dovranno passare avanti, e quando verrà il momento opportuno per la discussione 'è più probabi.1 le che qualche altra piccola ragione venga fuori per rimandare ancora la discussione del progetto, se, prima di quel tempo, non sarà stato completamente dimenti• cato, cosa più probabile di tutte. Intanto, questa osservazione vogliamo fare alla Commissione. Poichè su i 30 ~ilioni previsti dal ministro del tesoro per gli sgravi, egli ha concesso 150,000 !ire al miùistro della marina, per la nuova linea di navigazione ai porti d'Oriente, ci sembra cha la c·ommis~ tione avrebbe d.ovuto tener conto dei 28 milioni e mezzo che soli rimanevano disponibili e su 'questi ba• sare i calcoli e l'estensione del progetto. Si sarebbe avuto poco, forse, ma , però sempre un po' più che niente. Qualche maligno potrebbe insinuare che il progetto è stato fatto a bella posta per essere rinviato e messo a dormire; ma perchè fillora réspingere la mozione Abignente, come la commissione fece ed ha l'aria di fare? Tanto va.leva accettarla subito e non parlarne più. Pro Macetlonla. I deputati Barzilai, De Marinis e Mazza hannc diramato una circolare nella quale in· vitauo gli Italiani ad una agitazione prò Macedonia. L'intento è nobile e noi ci sottoscriviamo di tutto cuore. Però rimaniamo scettici su i risultati della circolare, e più ancora della agitazione, malgtado il numero grande degli int~rvenuti al ·Comizio al Teatro Adriano il 24 u. s. e l'ordine del giorno votato in proposito. Anzi a· proposito del Comizio dobbiamo dire che mai prima, a Roma, tanto entusias_mo è stato suscitato da una que.stione che non tocca direttamenta la popolazione. . . Le nobili parole diAnatole France improntate ad alti sentimenti di um.i,nitarismo," in questa Roma, che pochi giorni fa portò ~ghirlanda ad una vittima, e seconda ogni forte iniziativa a prò degli oppressi ,, furono accolte da grandi ovazioni, come pure furono caldamente applaudite le parole inneggianti ad una pi~\ stretta intesa fraterna frit la Francia e l'Italia: eppure noi,. Jo tipetiamo, restiamo scettici, e siamo convinti che le cose continueranno ad andare come sono andate fin qui Oggi impera una odiosa politica fatta d'interesse e d'egoismo che paralizza ogni generosa iniziativa, e fa calcolare ogni azione su l'utile diretto e materiale che se ne può ricavate. La pri,ma metà del secolo XIX iii distinse per un grande trionfo delle idealità e per gli entusiasmi dei popoli a favore gli uni degli altri; poi poco a poco lai bella fiamma si spense ed ora sotto le ceneri di tanto fuoco appena appena guizza qualche pallida favilla. . Regolano le azioni degli uomini e dei popoli l'egoismo più basso e più volgare, e, in nome dell'individualismo gli eroi moderni serbano volentieri la pancia ai fichi, I governi sono i rappresentanti genuhii dello spil'ito dei popoli, e nel nostro tempo, date le idee dei popoli attuali, i g·overni son... quel che sono; egoisti, a · corte vedute, meschini e non possono ·esser,e altro, *

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