Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 10 - 31 maggio 1903

RIVISTA POPOL.4.kE DI POLÌTICA, LÈTTERE E SCiENZE sociALJ grante, non limitarsi a, una semplice interie'zione o ad un segno sul margine della rivista o del libro, o a un privato commento in famigli:1: ma proclamar per le stampe la frode, ·svergognarne a viso aperto l'autore, metterlo al bando della gentè per bene,·" boycottarne ,, inesorabilmente le pubblicazioni, punirlo nei due moventi appunto della sua colpa, il denaro e la vanità. *** Un libro che ha qualche rassomiglianza ideale con questo del Giuria.ti, è quest'altro di UgoValcarenghi, Sulla b'l·ecciadell'arte, uscito a Torino dalla casa editrice Lattes: libro di critica e di polemica, fatto da uno che è del mestiere, e che quindi non giudioa a caso nè con criteri stranieri al mestiere medesimo; e da uno che ha l'animo battagliero nel miglior senso della parola, e che quindi non teme d'inimicarsi la gente, dicendo con tutta frànchezza la verità, o quella che a lui, da,l suo punto di vista, e nella sua retta coscienza, sem ½ra sinceramente la verità. Cominciato con un' ottima prefazione sulla nobiltà e sull'utilità della critica, educatrice del gusto non solo di chi la legge ma anche di chi la fa, quest'ottimo libro raccoglie, riordinati, integrati, rifusi in un'opera organica e personale, gli scritti piiL sostanziali e più tipici dell'autore delle " Confessioni d'Andrea ,, e di ," Dedizfone ,, intorno alla vita artistica e letteraria che si svolg·eva di giorno in giorno in Italia negli ultimi cinque lustri del secolo scorso, quale appariva ad uno che ci viveva dentro, e vi conquistava a buon diritto il suo posto e il suo grado. Ci si discorre, dunque, del Fog·azzaro, di " Malombra ,, e di " Daniele Cortis ,, , di Rovetta e della " Trilogia di· Dorina ,,, di Depanis e della sua antici:,, " Gazzetta letteraria ,, dolce ricordo delle mie prime armi, di "Bruno Sperani e del suo " Romanzo della morte ,, ; poi di Annie Vivanti, di Gemma Ferruggia, di. Neera; di Ferdinando .Fontana, di Marco Praga, di Luigi Illica, di Giuseppe Giacosa, di Luigi Gualdo, di Uamillo Antona-Traversi, del teatro milanese in lingua e in dialetto; infine, di musica, e d'algebra e di poesia e di prosa musicali, d'esposizioni e di c9ncorsi artistici, di giurie ufficiali, extra-ufficiali e popolari, di competenze e d'incom petenze bollate, usurpate o misconosciute, di' buon gusto e di b.uon senso e!,;tetico, di ge- . nio e d'ingegno normale o patologico, di decadentismo e di sincerismo, e d'in:finite altre cose e persone in cui esse s'incarnano e per c~i esse si esprimono, e delle quali io sono, come poche altre volte, dolente di non potei: discorrere e. discutere qui lungamente, e col Valcarenghi, e con voi, o lettori della" Rivista ,, , oramai a me cari, e dn.i quali, od almeno da molti dei quali, son .certo di essere ricambiato. *** Ho letto, anche, in. queste uJtime settimane, o meglio ho riletto in italiano, tradotta e annotn.ta dal Cian. cabilla, ·e stampata a Mantova clal Barn.ldi, quella .Conquista del JJane, di· PietroKropotkin, ln. quale git1, molti a)lni or sono, m'aveva così intensamente colpito nell'edizione francese: un buon ritratto del principe russo profugo e perseguitato, d ell'instanc.abile agitatore, Mazzini dell'anarchismo di pensiero e d'azione, precede il densissimo libro, e lo rende più vivo, più personale, gli dà. quasi un marchio. maggiore di autenticità, quasichè si vedesse in tal modo risplender, leggendo, la vasta fronte da cui quelle calde parole irradiavano, e dietro le lenti animarsi gli sguardi profondi, eloquenti di convinzione, e si udisse d'in mezzo al folto barbone vibrare la voce del grande apostolo, forte ~ pacata ad un tempo, dominatrice di tumu.ltuose _assemsemblee, formulatrice di nitide sintesi a lung·o attinte e addensate nei fatti e nell'esperienza; dopo il ritratto, una breve biografia, tracciata dal trn.duttore; dopo questa, una prefaziçme simpaticissima, del Reclus; ed in ultimo, i diciassette capitoli dell'Autore, vere e proprie opere d'arte, nel loro genere, piene d'immagini, d'evocazioni, di suggestioni: ed è anzi per questo, che qui ne parlo, poichè, co1ne dissi iniziando la serie di queste cronache letterarie, io chiamo letteratura ogni cosa,, di qualsivoglia argomento, che sia esposta in form.a evidente, che formi _quadro, che s'imptmga alla fantasia, che possa piacere per questa ragione, anche a chi, non fanatico in senso contrario, pur. non dividn. le idee di chi scrive. Nè mostro, con ciò, di considern.re In letteratura dal lato della forma soltanto: la forma ò i tre q L1arti della sostanza, non solo nell'opera d'arte in sè e per sè, ma quasi più ancora nell'opera di propaganda; e qui, per esempio, in questa " Conquista del pane ,, , è proprio dovuto alia forma il tremendo potere di penetrazione di ciò ch'essa esprime. Il pane di cui qui si parla, non è soltanto quello che sazia materialmente lo stomaco; è anche il pane del cuor~ e della mente, è anche il pane della bellezza e dell'ideale, è anche il tesoro comune della vita, della gioia, del dominio del mondo, del possesso della natura, che pochi più forti e più furbi e pit\ spietati hanno confiscato per sè solamente, e che gli altri, gli esclusi, l'immenso numero, il popolo onnipotente, può, e comincia a volere, rivendicare al diritto comune. E a questo mira il discorso del Kropotkin, e a questo intendono e il· tradattore, e l'editore e il presentatore: a istruire gl'ignari, a con vincere i simpatizzanti indecisi, a sgombrare dagli avversari di buona fede le prevenzioni artificiose od erronee, i preconcetti tradizionali o scolastici, i ragionamenti e i sofismi dell' egoismo e della paura. Dopo ciò, basti dare i titoli dei capitoli, i 'qun.li dicono da sè soli, ben chiaramente, di 'che si tratta: le nostre ricchezze; l'agin.tazza per tutti; il comunismo n.narchico; l'espropriazione; le derrate; l'alloggio; le vestimenta; vie e mezzi; i bisogni di lusso; il lavoro gradevole (splendido capitolo, questo: noi, oggi, siam.o tutti, chi più chi' meno, dei condannati ai lavori forzati, perchè nessuno, o quasi, ln;v'ora in quel che gli piace, nè quindi produce quanto e come potrebbe e saprebbe); il libero accordo; il salariato collettivista; cou sumo e prod.uzione; divisione del ln.voro; il decentramento delle industrie; l'agricoltura. *** La stagione avanza, i prati verdeggiano, le rose fioriscono, gli scirocchi e i libecci recano caldi e salsi profumi dall'Africa e dal mn.re, e insomma. l'estate s'a,- vanza e s'impone, subito dopo l'inverno, bruscamente, senza tra-passi; il pundi fiammeggiante, il thé calorifico, devon cedere il posto alla bibita in ghiaccio, ai gelati multicolori, alle bianche granite, a.i .flabelli, ai ventilatori elettrici... e alle freddure. Come l'estate passata, i miei stelloncini ne porteranno sempre qualcuna., verso la fine, almeno nei mesi più torridi. Per cominciare, ringrazio lo Stregl io d'avermi mandato La famiglia De Tappetti di Gandolin , che m'ha fatto passare qualche mezz'ora quasi cosl felice, come se gii:t. vivessi nei tempi auspicati dal Kropotkin: pe1: esemyiio, leggendo il capitolo " l·h10li organici ,,, in cui l'egregio impiegato al fondo per il ct\lto assiste

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