264 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI ~~ . . Cosa che si sarebbe verificata e forse anche s.i verificherebbe per tutti gli altri ingombri di Stazioni, con un Capo Stazione come quello, il quale aveva il raro merito di non lasciarsi comprare con delle strenne od altri mezzi di corruzione; ed all'occorrenza sapeva ribellarsi alle imposizioni arbitrarie e camorriste di Commendatori più o meno barattieri, per il _fatto semplicissimo che: la tanto strombazzata ed invocata insufficienza d'impianti, dai riveriti Commendatori e loro complici d~lla stampa, non sa·~ebbe precisamente che un impianto per favorire le imprese di costruzione, creando bisogni problematici di ampliamenti inutili, allo scopo di tener alto e fiorente il mercato dei pubblici lavori in uno col negozio del pubblico denaro; non risultando si sia mai provveduto seriamente ad un lavoro permanente di smistamento e di manovre, nei momenti di traffico straordinario,· col cambio çtel personale ogni 8 ore, anzichè ogni 12, cui nessun uomo potrà mai resistere. E ora passiamo alla p[\rte finanziaria. I privatisti fanno entrare nelle spese d'esercizio l'_ammortizzazione dei 150 milioni anticipati dalle Società per acquisto di materiale mobile; e dei 300 milioni che éssi preventivano per mettere in istato d'esercizio la linea da spendersi in doppi binari ed altri lavori d'ampia mento nelle stazioni. · Pur ammettendo che si debba accantonare parte dei proventi dell'esercizio per ammortizzare dette somme, non si dovranno mai confondere con le spese propriamente dette d'esercizio, le quali non hanno nulla a che fare con le quote d'ammortamento delle spese d'impianto; a meno che si voglia confondere i termini perchè il gran pubblico non ne abbia a capire un cavolo. Altra ragione poi di forte aumento di spesa (10 milioni all'anno) la trovano nell'applicazione dell'organico del personale, andato in vigore col 1. del corrente anno. E qui è il caso di fare un po' di aritmetica. Sono note la quantità enorme di liti giudiziarie che il personale ha intentato alle Società per i ridotti e mancati aumenti cli stipendio; fatto che prova, a11'evidenza, che le attuali Società esercenti hanno fortemente peggior3:to I il trattamento del loro personale, nel confronto di quello delle cessate Amministrazioni. La Mediterranea, intanto cl1e pagaya il suo personale in ragione dei vecchi urganici, e che aveva ìn servizio 10,52 agenti per chilometro, ha speso nell'esercizio del 2° semestre 1885 16,287 lire per chilometro. Per l'esercizio del 1901, dopo aver ridotto le paghe del personale che lavora, di non meno del .20 per cento> ed aver ridotto il personale stesso dalla proporzione di 10.52 a quella cli 8,80 per çhilometro, ha speso in vece 18,600 lire per_ chilometro; vale a dire 2.300 lire in più per chilometro. (Vedi specchiètto più avanti). Aggiungendo a queste le 2064 lire per ch1lome tro che importa la riduzione di un agente e 72 centesimi di pe·rsonale per chilometro, in ragione della media delle paghe del personale per l'esercizio del 2° semestre 1885, avremo un totale di lire 4,364, che, moltiplicate per i 5957 chilometri che aveva in esercizio, fanno 25,996,348 lire; alle quali, aggiungendo la riduzione delle paghe al personale inferiore, arriviamo ad una trentina di milioni di aumento di spreco che la Med.i.terranea ha fatto in confronto del S!lO primo semestre di esercizio, producendo il fenomeno curioso, di una forte riduzione di paga al personale con l'aumento della media delle paghe da 1200, che erano del 1885, a 1270 del 1901, come risulta dalla Relazione del Consiglio d'Amministrazione. L'Adriatica per il 2° semestre del 1885 ha speso 13.866 lire per chilometro, mentre. che per !'esercizi.o del 1899 ne ha speso 15.231; vale a dire 1.365 lire per· chilometro in più. Non risulta abbia ridotto il personale; ma quanto alla riduzione delle paghe al personale inferiore è stata anche più feroce della Mediterranea. Moltiplicando la maggior spesa per i 5822 chilometri che aveva in esercizio, avremo un totale di 7,947,030 lire, alle quali aggiungendo le forti riduzioni di paga fatte al personale inferiore raggiungeremo, anche per l'Adriatica, una dozzina di milioni all'anno di spreco nel confronto di se stessa. La Sicula del 1885 aveva 7,32 agenti per chilometro, e la troviamo nel 1899 con soli 4,70. Mentre la spesa d'esercizio non l'h,a diminuita che di 135 lire per chilometro, ha ridotto 2,52 agenti per chilometro; che pur calcolandoli alla sola media di 1100 lire per agente, corrisponde ad un econo- • mia di personale di L. 2.772 per chilometro. Sottraendo da queste le 135 eh.e risultano in meno nel totale della spesa d'esercizio per chilometro, ne rimangono 2,637, che moltiplicate per 1090 chilometri, che aveva in es~rcizio, dànno un totale di L. 2,898,060 di spreco annuale nel confronto di sè stessa. Pur ammettendo che il trattamento del personale non sia peggiore che quello dell'ex Calabro Sicula, lo spreco resta sempre ragguardevole. Ora, mettendo insieme i tre singoli sprechi delle tre Società esercenti le ferrovie dello Stato, ne avremo uno complessivo di 45 milioni all'anno, che le attuali Società esercenti vanno sprecando allegramente; i quali, 45 milioni, all'anno, non rappresentano (prendano nota gl'illustri ed onorevoli privatisti) che un peggioramento d'esercizio nel senso di una molto maggiore latitudine in certi sprechi che rasentano molto il codice penale, coperti unicamente dal segreto clell'azienda p1•ivata; e questo nel confronto déllo stesso esercizio governativo anteriore al 1885 - d'in.fausta memoria - come lo ebbe a qualificare lo stesso on. Saracco,
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==