I RIVISTA POPOLARH DI POLn"lCA, LBTI'ERB • SCIBNZE SOCIALI 263 che capaci, con le loro autorevoli chiacchiere, di convertire le economie in spese, era ancora una delle parti poco note delle loro alte qualità. Ecco, ad e:::;empio,un brano della loro sapiente ed autorevole prosa. « Ma al grande pubblico sfugge la percezione « delle difficoltà superate, rimane completamente « ignota la spesa che importa il superarle, e quan- « do strepita per la mancanza dei vagoni, ignora >, che le p~rcorrenze massime, stabilite dai capi- . « tolati per le locomotive, sono supe.rate di oltre « un t-er·zo (sono io che sottolineo) e di oltre un « sesto quelle delle vettql'e; elle, se ciò non è an- « cora avvenuto per i carri merci,. è solo percllè « la mancanza dei doppi binari e di adatte sta- « zioni di smistamento lo ha reso impossibile; << ed ignora altresì. elle questo provvedere a traf- « fici intensi con mezzi inadeguati costa quattrini « sopra quattrini:. Al gr·ande pubblico che strepita per ·zamancanza dei vagoni, rispondono: che le niacchine fanno brarsi frequente delle stazioni, con la conseguente immobilizzazione dei vagoni, e quindi della loro frequente mancanza specialmente per lo sgombro del porto di Genova. Economia stupida, la qua.le forse non è sufficiente per coprire le spese enormi originate dalla ritardata resa delle mer·ci, la cli cui re:::;ponsahilità risale fino al Ministero, per lo squilibrio da lui acconsentito nell'acquisto del materiale in aumento di rlotazione, come risulta dalle seguenti cifre che riporto dal II Volume della relazione Ministeriale intorno all'esercizio delle nostre ferrovie dal 1885 al 190) (pagina 115). Il materiale ceduto del 1885, alle attuali Società esercenti, era di 1762 Macchine e 28589 carri per merce, corrispondenti a 16 vagoni per ogni locomotiva. Quello consegnato in aumento di dotazione, a tutto il 1899, è stato di 843 macchine e 21748 vagoni, corrispondenti a 25 per macchina. Sta bene che le nuove macchine spostano un tonnella 0 • 0 ·io ma0 ·o·iore di quelle vecchie più lea:- (;,., 01? '--' oltre it terzo di più clel toro dovere, confessando candidamente che i vagoni non lo fanno. Perchè ~ Forse elle i vagoni non viaggiano sulle stesse strade ferrate sulle quali viaggiano le macchine? La trovata è èarina ! Riforme in Russia giere; ma è anche vero che i vagoni nuovi da 15,. da 18 e da 30 pesano più dei vecchi da 8, da 10 e da 12 tonnellate. Per ciò che riguarda Il nostro servizio dei vagoni non ho che rimandare il lettore al mio prece - dente articolo sotto il titolo - Una 0 -randecamorra • t, • . nazionale - pubblicato in questa Rivista il 15 marzo 1902. Ecco uua piccola inaffiatur.1 (l'ultim,o man{f'e::;to <letto C:;;ar·) che ha le pretese di estinguere un incendio gigantesco (la ri,0ola,:;ione minacciante) Perchè dunque lo sbalzo di ottr·e· U terzo della vecchia proporzione, se non per favorire lo sfruttamento _delpersonale rlelle macchine da parte della Società e dei caricatori e scaricatori dei vagoni; da parte delle stes- _seSocietà e delle Imprese di carico e scarico, nonchè delle ditte private Quanto ai quattrini sopra quattr•ini, elle costa il maggior percorso dellemacchine, ecco il conto. Le. nostre ferrovie a tutto il 1899 avevano una dotazione dl 2605 locornoti ve. Fàcendo queste un ter~o di più di percorso, vuol dire l'economia di circa mille locomotive, le quali corrispondano unicamente alla economia di altrettanti macchinisti ed altrettanti fuochisti, ciò che vuol dire un risparmio di circa 5 milioni all'anno sulla spesa di personale, sfruttata sul maggiar lavoro e percorso del personale di Macchina che si trova in servizio, col mezzo dei turni all'americana che sopprime nel personale l'affezione a4la propria macchina a danno della sua conservazione. Questa economia semplicemente feroce contro il personale, altro _non prova che la mancanza assoluta di criterio direttivo; perchè si deve unicamente a questa economia insensata Io ingom- (B1'0/rlin Erivle di Brooklyn. raccordate con la ferrovia; e per lasciare a dispo- :::;izioneun maggior: numero di vagoni da potersi caricare o scaricare con tutte le comodità e col minor numero di agenti possibile? In c1ue:::;tomodo non si fa concorrere, ad un tempo, il denaro del pubblico, impiegato in vagoni a danno del buon andamento del servizio, destinati unica,nente a set~vire per ingombrare le stazioni; e lo stesso buon andamento del servizio, per favorire la speculazione privata dello sfruttamento dei lavoratori 1 È noto, a questo riguardo, il famoso [ingombro di Sampierdarena, durato parecchi anni; e che è bastato il cambio del Capo stazione perchè scomparisse in modo permanente senza un metro di binario di più: prm-vedendo perchè il lavoro di smistamento continuasse anche la notte ogni qualvolta i vagoni da smistare superavano il numero di 20.
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