Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 8 - 30 aprile 1903

I RlVJSTA POPOLA.RE DI />OLJT.IC.A., LE'f1EHE E SCIENZH SOCIA.LI 205 . assai diversa dall'attuale, più di ,,enti anni or sono ad essa assegnava un compito altissimo nei termini seguenti: « L'Estr~ma Sinistra nel Parlamento italiano è tollerata ad un sol patto; al patto cl1e tenga alto l'ideale e non serva a nessuna piccola opportunità e non venga politicamente sottilizzando sui mezzucci.» « L'ideale è come un farò agli altri partiti che debbono temperarlo, modificarlo, correggerlo, !=LVviarlo secondo l'indirizzo nazionale; ma se noi vediamo l'ideale nella. sua. verità lucida e veniamo a. politicare intorno alle opportunità minori, noi usciamo dal tempo, non siamo più nè il passato nè l'avvenire, ma un presente enigmatico che viene ad accrescere la confusione parlamentare. « Orbene, noi esistiamo, specialmente. Pel' tutti i pae i: - percltè :-;econdo l ni, la leg 6 e storica è questa clìe tra due forze clrn si contrappongono e negano, trionfa una terza forza, la media, che concilia le due pri n1e; e tra la. monarchia e l'anarchia, la forma media sarebbe proprio la repubblica. - Per l'Hal ia poi, le tradizioni popolari per un verso e dn.11',tltro il pensiero che aveva presieLluto alla riYuluzione e l'aveva µre parata, indicavano tutt'e ùue la repu bblica come la forma pr.opria allo Stato italiano ~. « Il breve libro in cui il Bovio e~presse questi pensieri fu sequestrato ùalla procura del Re di Napoli., nel 1872. Bovio del resto non concepì la repubb!ica che come lo St.ato ideale della pace, della giustizia e della perfezione moralr.; e l'ultima volta c.he espose le sue idee politiche, al Congresso ò i Pisa (1902), insistette specialmente sul valore etico che egli dava all'idico, a pat 1o che ·questo · fuoco sia mantenuto; ed allora la Camera intende di questo partito la necessità e la rispettabilità, perchè in tende una part.e dei bisogni del paese ; ma quando questo ci esce di mano, noi somigliamo ai preti, e ci arroghia!no di parlare in nome di una dività dormiente .. Le riforme in Russia dealità repubblicana "· Così scrisse della sua repubbltca all' indomani della sua morte un avversario politico, e da queste parole si comprende quanta fosse l'analogia nel contenuto vero tra la sua rermbblica e quella di Mazzini. Completo questo breve cenno sul politico ricordando che per lui c'era l'utopia retriva e l'utopia progressiva. L'utopia di Savonarola. m ojriv a ne 1 rogo c o'l martire; quella di Macchia velli fu superstite e vin dice. « Noi ricordiamo qui in Roma che se le Vestali lasciavano spegnere il fuoco sacro, passavano dalle are di Artemide al Campo Scellerato; se noi lasciamo cadere l'ideale, degradiamo dalla montagna alla palude ». Le Cza1·: In avvenire starai incatenato dinnanzi a me con la catena ad un sol piede. Egli fu sostenitore del governo dell'aristocrazia. Ma la sua aristocrazia era quella della ragione Più tardi quando l'Estrema divennenumerosa e dopo il suo definirsi o scomparire, seguito dalla costituzione autonoma del gruppo parlamentare repubblicano, che fu il prodotto ad un tempo e degli avvenimenti e della reciproca gelosia con Cavallotti, affermò che tale compìto nell'Estrema spettasse al gruppo politicamente più avanzato. Accennai a gelosia reciproca tra i due grandi democratici perchè questa è la verità storica; nè credo di menomare la reputazione dell'uno o dell'altro. Fu repubblicano sempre; non per vaga sentimentalità, per impulso o per tradizione; ma per profonda convinzione che era un prodotto dei suoi studi filosofici e della osservazione storica. Fu repubblicano, perchè ritenne e sostenne sempre brillantemente che forma e sostanza si compenetrano l'una nell'altra ed esercitano un'azione reciproca. « La repubblica era secondo Bovio una necessità storica per tutti i paesi e per l'Italia ( Whare Jacob di Stuttgarda) che doveva succedere e dell'oro. all'aristocrazia :del sangue Perciò sostenne un'ideale elettorale, che a qualcuno parrà strano. « Allargare quanto si può il numero degli elettori, scrisse nel Saggio Critico, restringere quanto si può quella degli eleggibili: l'urna significherà la media della coscienza pubblica, dando per risultamento l'aristocrazia dell'ingegno ». ' , « Pochi gli eligibili quanto le provincie d'una nazione; molti gli elettori quanti toccarono la pienezza dellà mente; l'eligibile ha per esponente l'ingegno, l'elettore per esponente il senno. L'aristocrazia elettiva equilibra tutte le antitesi e. men-· tre dall'una parte salva l'altezza dello Stato, dall'altra chiama tutti a crearlo e chi può a governarlo». Bovio conosceva e commentava stupendamente gli scrittori politici italiani e stranieri, da Tacito, che sapeva a memoria tutto quanto - a Giu-

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==