RIVISTA POPOLAB.K DI POL171CA. LETTERE• SCIENZE SOCIALl centro di tutto l'univers'O visibile, e probabilmente di tutto l'universo materiale. Questa conclusione è il resultato di un grande numero di accurate ricerche• eseguite da lavoratori e scenziati spregiudicati. Ma non soltanto siamo il centro dell'universo, ma ci sonò grandi ragioni per credere che la vita non avrebbe I potuto manifestarsi in qualsiasi altro· pianeta. Era necessario che per centinaia di milioni di anni la temperatura alla superfice non scendesse mai, per l:ungo tempo, al disotto di zero, nè si alzasse mai sopra 100· Questo sembra essere privilegio esclusivo della terra ; la quale inoltre possiede fra le altre caratteristiche che rendono possibile la vita, i vulcani e i deserti, i quali permettono la provvista ininterrotta di pulviscolo atmosferico senza cui la terra non potrebbe essere abitata. In conclusione, ecco tre fatti sorprendenti; stiamo al centro d'una pleiade di soli, e questa pleiade. è situata non solo precisamente nel piano della Galassia, ma anche centralmente in quel piano; fatto che non può essere stato un semplice caso, senza rapporto al culminante fenomeno dello sviluppo della umanità. Naturalmente la relazione quà notata potrebbe essere un vero risultato di cause ed e:ffietti e nonostante essere il portato di uno fra mille milioni q.i casi, successi durante il tempo infinito. Ma. d'altra parte può darsi che abbiano ragione quei pensator.i che ritenendo l'universo una manifestazione del pensiero e trovando nello sviluppo ordinato delle anime viventi, la ragione logica per la creazione di questo ·universo ritengono che noi stessi siamo il• suo solo e sufficiente scopo e eh.e in nessun'altra parte, fuori che in questa posizione centrale dell'universo potrebbe avverarsi un simile resultato. (Fortnightly Review). ... Quelloche la donnapiùammiranell'uomo. Nella rivista "Young Man,, è stata aperta un'inchiesta e rivolte domande a diverse donne inglesi ben note per sapere quale qualità, secondo loro, è più ammiratg,· dalla donna nell'uomo. Delle 15 donne interrogate. quaii tutte dichiararono che quello che la dop.na più richiede e più ama in un uomo è di trovare un padrone. Mrs. Sarah Tooley nota che gli uomini più ben visti dalle donne sono quelli che indossano l'uniforme: il soldato ed il prete. La donna apprezza il genio e preferisce l'uomo sensuale e seduttore a quello prosaicamente virtuoso, ogni donna ama un libertino. Lillias Campbell Davidson dichiara che il primo requisito dell'uomo agli occhi della donna è la forza fisica. Nota anche che la bellezza o bruttezza di tratti conta per poco negli uomini. Questo parere è reiterato da quasi tutte le interrogate. Miss Hulda Friederichs sorprende colla confessione che a lei sono sempre piaciuti gli uomini descritti da Shakespeare nei seguentiversi: "Lasciatemi avere dintorno uomini grassi, uomini dalle teste ben lisciate e che di notte dormono ,,. Miss Ethel E. Heddle dichiara che la cortes~a è la caratteristica più attraente. In sostanza il parere di queste signore si può sintetizzare nelle parole di una di esse, vVinifreed Graham, la quale dice che la qualità più attraente è il coraggio percp.è supplisce. al maggiore. difetto delle donne. (Jowng Man - Aprile). ~ Maurice Maeterlinck: Il tempiodel Caso. - Questo tempio è a Monte Carlo in una situazione deliziosa, ma · l'edificio non è degno del luogo. Esaminandolo si constata che è solido e vasto; ma che ha l'aria meschina e provv°isoria dei monumenti pretenziosi e criticati delle nostre esposLdoni universali. L'interno risponde all'esterno. Le sale sono spaziose, ma b~nalmente magnifiche. I sacerdoti della sorte, i croupriers, annoiati, ~ndifferenti e monotoni, hanno l'idea di commessi vestiti da festa. I riti e gli oggetti del culto sono volgari e familiari: alcune tavole, delle sedie: qui una specie di. catino o di cilindro che gira al centro di una tavola, una minuscola palla d'avorio che va in senso inverso del bacino; là, a1cuni giuochi di carte, ed è tutto. 1 Attorno alle tavole si stringono i fedeli. Ciascuno di essi porta delle speranze, una fede, delle tragedie, delle commedie diverse e invisibili. Ecco il luogo ove si accumulano e si disperdono la maggior parte delle forze nervose e delle passioni. umane. Tutta la forza della Banca sta nell'impotenza dell'uomo a prevedere, fosse pure per un terzo di secondo, ciò che avverrà sotto i suoi occhi. Nel Caso i giuocl tori non adorano che una menzogna che ciascuno d'eia, si si rappresenta in un modo differente. Ognuno d'essP, dà alla roulette delle leggi, delle abitudini e delle pre-·, ferenze, contraddittorie nel loro insieme e puramente · immaginarie, Secondo gli uni favorisce certe cifre. Secondo gli altri obbedisce a certi ritmi che è facile di afferrare. Secondo altri ancora,· vi è una specie di giustizia che finisce per dare un valore eguale a ciascun gruppo di probabitità. Noi non finiremmo più se volessimo percorrere tutto il Corpus Juris illnsorio della roulette. Questa pallina da cui i giuocatori implorano la sorte favorevole, e sulla quale sperano di esercitare una in- •f!.uenza occulta, hn. altro da fare che occuparsi delle loro tristezze e delle loro gioie. Essa non ha che trenta o quaranta secondi di m?vlmento e di vita, e bisogna che obbedisca a più regole eterrre, che risolva problemi infiniti, che compia più doveri essen~iali che possa, mai aver coscienza e criterio d'uomo. Bisogna che concili nel suo breve cammino, quelle due potenze inconoscibili ed incommensurabili. che sono probabilmente l'anima biforme dell'universo: la ·forza centrifuga e la forza centripeta. Bisogna che tenga conto di tutte le leggi di gravitazione, di attrito, di resistenza dell'aria, di tutti i fenomeni della materia. Bisogna che stia attenta ai. minimi accidenti della terra e del cielo, perchè un giuocatore che si muove scuotendo impercettibilmente il pavimento della salar una stella che si alzi sul firmamento, la obbliga 1a modificare o a ricominciare tutte le sue operazioni matematiche: e allorquando si arresta essa ha fatto il medesimo lavoro incalcola.bile che la luna o gli altri pianeti indifferenti e glaciali, i quali in alto, al di fuori, nell'azzurro trasparente, salgono maestosamente sul Mediterraneo di zeffiro e di argento. Questo lungo lavoro noi lo chiamiamo Caso, 11011 potendo dare altro nome a ciò che noi non comprendiamo ancora. (Revue Bleue. - 18 Aprile). • Vittorio Racca : Il paradisodei sociologi. - Ernesto Solway è ben noto agli studiosi di cose sociali, ma non tutti sanno ch'egli è il più munifico e il più intelligente Mecenate degli studi sociologi. E: lui che ha reso Bruxelles il paradiso dei sociologi. Dopo un munificente concorso alla fondazione delle Scuole di Scienze Sociali, due anni fa ha assicurato per 25 anni l'avvenire della Scuola e di un Istitiito di sociologi. · La Scuola comprendeva 2 sezioni di studi, 15 cori.i differenti e 10 titolari; ora avrà 3 sezioni, 22 corsi e 14 titolari. L' Istituto di Sociologia è il più perfetto dei complementi della Scuola, accessibile a tutti gli studiosi di tutti i paesi. Esso ha la sua sede in uno splendido edificio fatto costruire apposta dal Solway e da lui donato alla città di Bruxelles. Nella Biblioteca si trovano riunite tulte le opere e le collezioni di riviste interessanti gli studi sociali. Il gabinetto di statistica non comprende solo statistiche già fatte, ma anche i mezzi per farle, macchine per calcolare e far lo spoglio dei dati ecc. Nel gabinetto di geografia economica si trova tutto ciò eh~ può servire a far conoscere le grandi correnti dell'espansione commerciale e degli scambi; ({uello di storia economica riunisce i documenti e le fonti necessarie per lo studio dell'evoluzione economica e sociale dei differenti paesi, e soprattutto del Belgio; il gabinetto di . tecnologia comprende quanto concerne l'aspetto tecnico dello sviluppo economico della società, lato così poco studiato dei fenomeni sociali. I risultati delle ricerche fatte all'Istituto, riconosciuti meritevoli saranno pubblicati in un bollettino non periodico intitolato Travaux de l'Istitut de Sociologie, e le memorie saranno pubblicate in una collezione che costituirà la Bibliotheque de l'Istitute de Sociologie. Il So-lway ci diceva che ,spera ardentemente che gli stranieri acco.rreranno numerosi alla Scuola 6 all'Istitutor ed è da augurarsi che anche il nostro paese vi mandi giovani seri e studiosi che facciano onore a sè e all'Italia. (Vita Internazionale - 20 aprile). Doti. NapoleoneColaJannpl;roprietàriod, iréttor·e-responsablle. Roma - Tipo\!;rafh. Piazza S. Apollinllre, 46
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