Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 8 - 30 aprile 1903

220 RIVISTA P~P~LARB DI ~OL/11CA, LBITERB • SCIENZE SOCIAU con sobria e signorile eleganza, e decorate di clue ,bei ritratti, lontani d'un quarto cli secolo l'uno dall'altro, e d'un sonetto autografo, l'ultimo' fino ad oggi, datato di questo febbl'aio, Ah, quante clolci 1 • e 0are 1 e profonde, e· comrriov~nti memol'fe, i'ileggendo que~to volu1:ne ! E tutta la mia vita intellettuale,· che vi si ridesta, anno per anno! Studlav,o in liceo, quando leggev:o la, prima volta quei " Po~tuma ,,, " Poveri ver.si nl.iei gettati a.I vento ,,....., che rnettevano in rivoluzion~ la letteratura italiana, e che scompigliavano dentro di me· l'estetica timorata, dei miei maestri; ero fLBologna, sui banqhi dell'Università, col .Maz:wni e col Pascoli, quando usciroµo quei " Polemica ,,, " con la fiaccola, in pugno e coi1 la sèure ,,, che ebbel'o tanta eco cli tLdesioue entusiastica nei nostri spititi sovve1;sivi; ed insegnavo su e giù per le scuole d'Italia, alte e basse, dal ginnasio all'università, presso le Alpi o· lungo gli A.pennini, davanti all'azzurro Tirreno od in faccia al verde Adriatico, sotto il rovajo della montagna gelata o n.ell}aria grassa del pi~no irriguo, quando uscivàno ad uno ad uno, e combattevano in ol'dine spatso, .con la, camicia rossa garibaldina, quegli " Adjeeta m quell' " Interludium ,, , qu~i ' 1 Civilia ,, , che dopo la dvoluzione dell' arte, dopo quella ·della nìorale, cantano la rivohrniòhe della politica, e che " appuntan lo sguardo all'or'iente verso una nova auror?,. ,, . . , D~ queste poe.~ie ;pi~ rec~n-ti, eh( se~·ban la [01:ma perfetta delle -pm antiche, 11 ·suono· squillante d1 fan- :t'are di guen'.a, noto e c:,iro da te01-po all'orecchio ;nostro di combattenti della sua sclqera,. ma .portano' hL battaglia più; olt1•e, ili campo più vtisto è più alto, io vog'lio qui 1'iportal' come s;1,ggio, dolente di no11 poter consacrare! come vorrei, tutto intero l'articolo a questo volume solenne, solo un sonetto, ma tipico, ed oggi singolarme.nte di attualità: è dedicato a Giuseppe Mazzini, pe:r l'anniversario della sua morte. ,. . "Quando venivi, Apostolo_ sereno, apreclicar la libertà nel mondo, pochi alla .". f~de elle ti ardeva in seno aprìvan d'ocilmente il cor profondo. Fugg·iva il ricco, e di p~ntra pieno s'ascondeva smarrito e tremebondo, mentte i te col capestro ~ col veleno t'inseguivan proscritto e vagabondo. Ora tu dormi, e schizzan dal covaccio i conigli, giurando in sacramento d'averti dato, con ht mente, il braccio. E poi che i morti non fan più spavento, la stess,L man che t'apprestava il laccio porrà la pri,ma_ pietra al- mo.num~nto ,,... , ~-,',**·* .•,- Un'altra ·edizione alta1nente e severamente signorile, è quella che Re1~zo Streglio fa. di Belfonte; fior· ,fiore della poesia di Francesco P.aslonchi: son più d'ottanta sonetti, sceltissimi, e ai quali " la ·terribilità di una simile forma ,di componimento ,, ·la necessità di costringere tutto .un pensiero lirico, tutta ùn'ispirazi◊ne di sentimento •o d'idèa, iu qua~tbrdici endecasillabi, uel1\irchitettura perfetta e immutabile di quattro strofe, nel ciclo squisito, nella· breve mu-sica di cinq1.te rirne, ha conferito, grazie alla severa co-scienza d'arte e alla forte valentia tecnica dell'autore, tutta quella densità di ·concetto e tutta quella evidenza d'immagini, che la maggiore' larghezza e comodità d'altre forme poetichè non lo avevtt ancora· costretto a raggiungere. Modernissimi e personalissimi, e insieme (cosa; aS'sai rara) semplici e facili, vivi e sinceri; questi sonetti m'han date parecchie ·ore d'intenso e coht~nuo piacere estetico, sollevandomi più d'una volta alle altez:z-e ,com-. mosse dell'elitusiasrri.o: ·un senso delicato· e profondo della natura,· un sentimento •intimo e :calmo della vità, una filosofi.a estetica e contemplativa della realtà, pervadono questo molteplice e multiforme poema dell'intima giovinezza cle1l'autore; e ne fanno un'opera d'a'rte quale assai raramente Iie dànno allè ~"?-·cie nostri troppi poeti. . Eccone, al solito, un saggio caratteristico, il qmtle invoglierà certo ogni budngustajo, meg;lio d'ogni ·mia lode, a leggere tutto ·il libro: s'intitola " L'arator-e ,,. ·" Levarsi all'ave: e gli aggiog·ati ·bovi, prilna che in ciel la stella ultima cada,· sospinger -per la ·consueta strada, al campo, e indirizzare'':1.i solchi nuovi; quindi mirar nel primo sole i rovi splen~er tutti· goccianti di rugiada, e sulle prode fra l'erbetta 'rada le · lucerto!e uscir leste ch,i covi; e arn.re ...., senza· che un ronzio molesto turbi· la pace,· udendo solo· i gridi d'altri ·aratori e il mormorar del fiume: o Signor del lucente aratro, è in questo vivere la saggezza:_ or, mentre incidi il suol, tu compi l'opera d'un nume! ,,. I'***' Neera ri'stampa in volume, pre·s::;o il tfandron, il romanzo U,ia passione, che già comparve l'anno passato nella "Nuova Antologia.,,: passion~, studiata e maligna, di un essere artificioso ed artificiale e antipatico coine il suo nome, Lilia, che si qualifica cht ::;è stessa ove dice all'amante: " Non sono senza cuore, credi: ma ho la ragione fredda, e la scuola della vita non è stata .propizfa a,llo sviluppo della mia sentimentalità ,,. Con· ciò, non voglio affa.tto dire che Una passione sia t\ll cattivo romanzo, ma solo un romanzo cattivo; cioè malvagio, che lascia tanto p;iù' scontento ed uggito il lettore, quanto più trattato con arte m·atura e scaltrita dalla scrittrice. Vi sono infatti dei mirabili dialoghi,· delle felici desc;rizioni, degli stati d'.animo interisamènte ,sentiti e riprodotti; ma un'aura_.gelida lo percorre dalla priIT}a a.ll'ultima pagina, e un non so che d'od_ioso e di repellentè esclude ogni voglia di. riaprire il vo~ lume, una volta chiuso sull'ultima pagina; c'è dentro, insomma, lo stesso spirito d'egoismo. e di_s11peromismo che inspira un giudizio anonimò intorno ·a Neera,' diffuso nei fogli-récla1ne del Sandron: N eera, dice il suo critico editoriale, non è femminista; .non ,è... viziata dai nuovi ideali_; essa continua, lungi da, quelle .tendenze oél.ierne così antipatiche alle persone di buon'' senso, lè belle· .tradizioni della scuola romantica italiana; e il suo romanzo sembra, nella l:!,bbondante produzione contemc poranea, un raggio di luce in mezzo ·allo pe11o_mbra·.a·rtistica; eccetera, eccetefa ... S:1pete voi ·che significa tutto questo'? Significa che tutti gli tLitri, e specialmente tutte le. u.1tre, .sono Lma massa. d'a,sini; che nil:p10, fuorchè Neera, _sa scrivere; che mettere qu'alche idea non reazio1uiria in un'opera d'a,rte, è cosa eminentemente volgare e sguajata; ,e che l'ideale dell~ donna deve rimanere perso11ificato nell'elegante e sarcastica femmina, colta è disoccupata, viziosa e 'cinica, che qùi Neera ritrae · con· tanta sottile- penetraziòne, pur avendo l'aria di farne un'eroina. Questo dico pel critico, ben si intende. Quanto a Neera, essa· è innegiLbilmeitte un'ar tista, e, come tale, non s'ha diritto di chiederle irnlln, di q.iverso da quello ch'essa può darci, cioè dei romanzi tecnicamente ben fatti, _quale che sia la loro sostanza: VLlOldire, che noi li leggeremo e li apprezzeremo per la lor forma· soltanto, lasciando alle b'elle dame borghesi _di.delibarne anche, ed- assimilal'ne a, lor agio, la ormai l:>en sepolta, ed oltrepassata: filol'!ofìa. Jf)(-.·•· • I Io ho parlato recenternente, in questi stelloncini, di due libri di storia,· dell'arte, raccom·[mdandoli a' miei lettori; so ora ehe essi si :van diffomlendo rapidamen te, e che di. u:qo già si è fattn,, e dell'altro s'avr~ a far presto, una nuova ecHzione. Ciò sig11.ifìca che·. tali studi' son già divenuti in quèsti ·ultimi anni a;ssa"i popolari, che la. cultura artistica va ogni giorno· estendendosi fra di noi, e che l'amore dell'arte,. il culto. della bellezza incarnata nei· capolavori po.ssati, ritornano in fiore sul ·nostro classico, suolo. E ciò,~ consolante; ma non basta: l'erudizione. storic:1 che si diffonde con simili pubblicazioni, rimane empirica e impersonale in gran parte; educa il gusto, sicuramente, lo. affina, lo svolge, lo nobilita; ma, da sola, non lo rende. cosciente, non lo. illumina, non lo dirige, non gli conforisce un criterio scientifico, un fondamento· razionale. · · Occorre, dunque, che ~ognizion,i d'estetiea positi:~' discussioni sul come e sul. perche della bellezza, v1s1bile e udibile o in ogni altro modo sensibile e intelligibile veno·ano' a renclerci conto delle -n-os.tr.e ammirazion'.i e d~i nostri entusiasmi, e a toglier loro il bana.- ·1e e {1miliante carattere di omaggi pas::;ivi ecl inerti all':1utorità dei critici e degli storici, degli · esteti autentici. e clei ciarlatani che posano a intenditori. per questo, che spesso io segna_lo_ in queste . rivi~ ste i mio·liori lavori di estetica, che g10rno per g10r110 ·rni ve110~ fatto di leggere e di studiare. · Oo·o·i 0 stesso ad esempio, ho finito d'esaminare e annot~te un sost~mziosissimo libro di LuclenBray, pubblicato d~ll'Aléan a Parigi, e che tratta precisanumte Du Beàu, sotto il punto cli .vista dell'origine e dell'evoluzione del sentimento e::;tetico.·Noi ci facciamo og-~·igiorno del.bel- lo .dice l'autore stesso nella ::;ua · prefazione, un'idea tr~ppo complessa: noi appl_ichiamo questa qualifica a '

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