Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 8 - 30 aprile 1903

214 RIVISTA. POPOLAR!!. DI POLITICA. LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI sociaUst 1-Iube!'t Lagardellc esamimmdo i risultati del Congresso d.i Bo!'deau:X ha dovnto venire alla concluclusione che un partito estr·ento raclicale, ma non socialista, s'era formato nel seno del partito socia.lista, e che ora, delineata nettamente questa tenclenz;a nuova, la aepal'azione deve, forzatamente, avvenire. T~ bh;ogna che questo sia poichè il partito radièale, nelle sue finalità, estreme, non vuol giungere neppure ove l'azione ver'amente innovatrice del partito sociali- ::sta incomincia. La teoria di l\Hllerancl allontana il partito da quella tattica della " lotta di' classe ,, che è la ::;Uaforza e la condizione primordiale del successo. Si potrebbe dire che, for::;e, non è chiaro nel partito socialista il senso della lotta rivoluzionaria (e questo potrebbe dirsi, mi pare, anche dei socialisti rivoluzionari ltaJiani) j ma quello che è certo è che attenuando sempre al progl'amma di lotta socialista il significato della azione per il raggiungimento dell'ultimo ideale, si è venuti poco a poco a considerare che lotta di dasse non _vuol dire altro che conquista di minime riforme e che·" tutto il resto ,, è rimesso a Dio sa quando P- come Dio vorrà. Questo è l'errore grave nel qmLle sono caduti i socialisti francesi e stanno cadendo i socialisti italiani per voler dare troppa importanza a quel programma minimo che doveva essere soltanto uno strumento cli lotta e di a.gitazione, e sembra invece diventato lo l:lcopo unico di certe fra,zioni - .Iil.Onindifferente per numer·o e cultura del partito socialista. 11 Lagardelle nel mede::;imo articolo nota, c1~e orm:.ti la divisione è stabilita, netta e chiara, e che bisogna che al " Partito socialista francese,, (il partito rivoluzionario) si aggreghino e aderìscano quelli pei quali il socialii:;mo; in tuttèt la integrità del suo programnrn e dei liUOi metodi di lotta, rappre::;euta :.tncora l'ideale da raggiungere. Si potrc bbe dire che l'ordine del giorno di J aurés condanna implidta.mente la politica seguita da .Uilleri111d; ma gli .ordini del giorno e i discorsi passano 1':.tpidamente e si dimenticano; i fatti rimangono, e sono i fatti che imprimono il carattere ad un movimento e che da.uno l'indiriz:i:o ad m~a lotta politic:.t; e in questo caso i fatti, o il fo,tto, è quei:;to: che .Millerand è rimasto nel partito rnalgr .t.do ht politic:.t seguita eh lui. Alcuni hanno combattuto questa politica diuumdando l'esclusione di lui; gli rtltri i più hanno respinto l' ordine del giorno degli avversari di .Millerand; dunque la smt politica può essere approva,ta e seguita. Ora questa risoluzione che porterebbe la confusione nella tattica del partito soda.lista ò venuta a tempo. Su questa risoluzione dovri fa,rsi la sepantzione dei socialisti dai radicali estremi, quali iviillerand e i suoi seguaci, non escluso il J aurés. Che si voleva che il fatto rimanesse, poco curandosi poi sotto quale forma fosse approvato, i::e lo dice un paragrafo dell'ordine del gi_orno J aurés; il seguente: "Dichiara,inoltre, (il Congresso) che il partito socialista è un partito di libero pensiero e di perpetua inchiesta scientifica, ma che il .suo dovere verso il proleta'riato è di esigere da tutti gli eletti l'osserva:.:::ione disciplinare delle decisioni collettive del partito riunito nel congresso ,,. Per chi sa leggere fra le linee questo è chiaro ass:.ti, come è chiaro che delle dichiarazioni di Yiillerand possono con ragione rallegrarsi i giornali radicali come il Siècle cli Parigi e la Dépéche di Tolosa, non però i socialisti i quali vedono adottate e consacrate le teorie comode in seguito alle quali i~ mondo cambierebbe di costituliione economica la settimana dei quattro giovedì. A, AGRESTI, .. BREVI APPUNTI SULL~ PRESENTE SI UAZION NAPOLETANA Nel Maggi.o 1901 il mio pensiero fu eh iaramente esposto in un articolo µubblicato sulla Riforma Sociale. Allora Ja poco tempo era ::fta.ta disciolta l'Amministrazione comunale; da poco tempo noni inata. la Reale Com mis-ione d'Inchiesta. :B,eci q nella clie a me parve una diagnosi sincera dei mali; e le cose, elle allora io dissi, ebbero poi la vittoria dei fatti, rurono confermate dall'Autorità Giudiziaria e dalla Com missione d'inchiesta. È ciò che accade talvolta, cioè che gli umili medici condotti. facciano previsioni approvate da clinici illustri. Dal lVIaggio 1001 ad oggi. quante cose sono avvenute, quanti mutamenti, e quanti disinganni! Due inc:hieste furon pubblicate; l'amministrazione pro\'inciale disciolta; ricostituita l'amministrazione comunale ordinaria; ricostituita anche quella provinciale; l'Autorità Giudiziaria fattasi incerta <~ tentennante da sicura e recisa qual'era prirna; l'ambiente mut:lto. Che vuol dire tutto ciò 1 E si può su tutte queste cose portar0 zio rapido, complessivo e sicuro1 Io credo di si. un niudi- o Se da principi.o, nel la speranza che la città dalla crisi violent:1 di un momento avesse tratto giovamento duraturo, parve doveroso ritirarsi ·nell'ombra, e tacern; ora. elle quella speranza è rirna.~ta delusa. e le illusioni sono svanite, il silenzio non servirebbe più a dinotare la mancanza di ogni spirito ùi parte e di ogni ambizi0ne; ma potrebbe . ♦ avere l'aspetto rli una complicità; lJOtrèbbe St~rn brare, e sarebbe in Catti, una colpa. L'opera del com1,ianto Senator~ S'.trcdo, qu tl Presidente della Reale Com rnissione d'inchiesta, va giudicata sott,j un duplice aspetto: ~otto l'aspetto delle in<lagini clei mal i, elle la Commi~ ·io- . ne doveva rivelare; sotto 1·aspetto dei rimedi atti a curare quei mali. Il Senatore Saredo, e ciò può essere in modo int.:onl'utabile documentato, venne i.n Napoli con un alto ideale: l'ideale, cioè, cli dire finalmente una parola vera, per quanto dolorosa, sulla vita rappresentativa della grande città, e di ri:mnarla completamente. Ma i ~ezzi, dei quali egli si potè servire, e si servì per tradurre in atto il suo ideale, furono assolutamente inadeguati.. Solo un ide~lista, un poeta poteva iinm·q,inare che la vita rappresentativa di una città come Napoli si potesse non ilii:o rin:10vare, ma formare da capo, ~emplicemente con la pubhlicazione di alcuni volumi, in un pae~e, dove pocl1i lcg.;·ono, e di qnei tiochi che seri vono, la più l'atte sono aggic,gct.tt ad un carro, che rappresenta il trionfo degli interessi sulla verità. Il G-overno lasciò pLtbblicare al Sa.re lo quel che volle, e a quello che pubblicò, di!=!de l~t maggior diffusione. I ..

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