Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 7 - 15 aprile 1903

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIALI 173' facevano sperare ai nazionalisti la vittoria. Essi contavano di riguadagnare di quà quello che avevano perduto di là. Invece l'eletto è stato un avversario deciso dei nazionalisti, un socialista rivoluzionario che non è un letterato, che non è abituato a piacere alle signore, . che non posa ad eroe, a conquistatore; ma che, durante tutta la sua vita, non ha neppure un istante cambiato linea di condotta od opinione. Rochef'ort, vomitando un sacco d'ingiurie contro gli elettori, dice che la vittoria repubblicana ha poco valore perché la maggioranza del Deville è soltanto di duegento voti. Il nobile e focoso marchese dimentica che il Deville si è presentato come socialista rivoluzionario, il che vuol dire che molti che avrebbero votato per un 7 candidato meno estremo si sono astenuti. Questo è significativo assai; se si considera che Barrés è uno dei capi e dei più attivi agitatori nazionalisti e che per lui hanno vota:to tutti i partigiani della reazione; tutti; realisti, bonapartisti, clericali, arruffoni e cretini. Ora i nazionalisti sperano prendere la rivincita alle prossime elezioni; la speranza è un po' vana; ormai l'equivoco non è più possibile; ed il popolo francese non è, e non è stato mai, molto devoto della chierica, e non è disposto a ripigliarsi un re. La repubblica ha orr:µai superato il grave pericolo che la minacciava, ed ora potrà, sbarazzatasi dei turbolenti che volevano il ritorno al passato, procedere vittoriosa e forte verso le innovazioni, le riforme e le evoluzioni dell'avvenire. .. La legge sn g-li scioperi in Olanda. -· Dunque la legge che, d'or'innanzi, renderà impossibili gli scioperi in Olanda, è stata votata e la magnifica resistenza che le classi lavoratrici Olandesi si preparavano ad opporre alla libidine reazionaria dei conservatori del loro paese, è )l'un tratto cessata. La legge stabilisce, fra altre imposizioni draconiane la responsabilità dei dirigenti di uno sciopero, anche se operai; condanna le commissioni di rappresentanti; crea la responsabilità civile, il rifacimento dei danni da parte delle organizzazioni che proclamano uno sciopero. Quest'ultimo dispositivo della legge Olandese è identico ad una pratica legale Inglese, testè rimessa in vigore nel caso della controversia fra la Taff Vale C.ie ed i suoi operai. Contro la decisione del primo tribunale che sentenziò a danno degli operai, questi sono ricorsi in appello al Tribunale Supremo, si dice però .che questo loro ultimo tentativo disperato avrà poco frutto poichè la lègge è tassativa. Tuttavia prima cli ricorrere a mezzi estremi essi vogliono espletare tutte le pratiche che offre loro la legge. In Olanda, alla legge che non lascia agli operai altro scampo che la violenza aper~a, essi si e.rano accinti ad opporre la più energica resistenza. Come abbiamo detto questa è cessata d'un ti·atto. Stanchezza? Incoscienza? Impreparazione? No: defezione, e, doloroso a dirsi, defezione dei socialisti in massa. Se si poteva dire che c'era uno sciopero generale giustificabile era questo: e se ce n'è mai stato uno che si presentasse con serie probabilità di vittoria per la solidità delle organizzazioni che vi pigliavano parte, per la determinatezza degli scioperanti è questo. Il governo ha voluto imporre una legge odiosa il popolo ha cercato di opporvisi. La questione, eminentemente politica, interessava tutte le classi di cittadini, e la resistenza era vista e seguita con simpatia anche cla quelli che non osavano prendervi parte. Nel gennaio scorso il governo aveva già cercato d~ introdurre assai gravi modificazioni alla allora vigente legge su gli scioperi e non c'era riuscito: la resistenza della p.opolazione lo aveva obbligato a retrocedere, e q uesta vol~a sarebbe accaduto probabilmente lo stesso se la, massa operaia fosse stata compatta, come lo fu l'altra volta. Una miserabile questione di partito, di predominio politico, suscitata dai socialisti, ha dato la vittoria al governo Olana ese contro il popolo. In Olanda il partito anarchico, capitanato da Dome-· la Niuwenhuis, è fortissimo. Non ha le ubbie individualiste dell'anarchismo Francese, nè la incoerenza d.i quello Italiano; gli anarchici Olandesi sono gente pratica assai; in economia collettivisti e pratici molto nella loro tattica di lotta contro l'organizzazione sociale. Contro loro stà il partito sociale democratico Marxista, possibilista e qualche volta - non questa però - a.lleato in battaglie parlamentari al partito liberale O- ~ landese. I due partiti raccolgono nelle loro :file la grande maggioranza dei lavoratori d'Olanda. Il partito Anarchico come più attivo, più audace e battagliero, stavai in questa lotta, per pigliare il sopravvento. Dinanzi alla volontà del popolo che sarebbe fors'anche arrivato alla, rivolta, il governo sarebbe stato obbligato a cedere. Al partito sociah::;ta non poteva piacere una vittoria guadagnata altrimenti che con le schede elettorali; non poteva piacere al Troelstra e ai capi del partito socialista, vedersi sfuggire di mano il governo di una grande parte dei lavoratori, e le associazioni di operai affiliati al partito socialista hanno avuto ordine di desistere dalla resistenza e di cessare lo sciopero. Ecl hanno obbedito. Siccome una metà degli oper:1i tornavano al lavoro era inutile che l'altra ·metà persistesse. Lo sciopero g·enerale è c~ssato. Il Troelstra non ha nascosto i.l vero perchè, dell' ordine dato alle Associazioni socialiste - non bisognava. egli ha detto, che il pa:rtito anarchico ci pigliasse la mano. Noi osserviamo questo; a Torino, a Firenze, a .Roma i socialisti hanno condotto gli operai a lotte che non pote;vano avere altro risultato che la sconfitta; in Olanda, dove, per la forza delle organizzazion~ e la ra- · gione per la quale lo sciope-ro era scoppiato, c'era probabilità di vittoria; per una meschina, e gretta questione di partito, hanno obbligato il popolo a subire una sconfitta. C'è il caso che continuando su questa via il partito socialista stia demolendo se stesso? Ci sembra; e ci vengono in mente le parole dell' antico adagio : Quos vult perdere Iupiter, dementat prius. -¼ Le dichiarazioni dell'anuuiI-aglio Dewey e del P1•c!i.idente noosevelt. - Nella guerra Ispano-Americana l'ammiraglio Dewey diede prova di sapere, da buon lupo di mare, vincere delle battaglie e agire con audacia ed energia. Però, questa volta, non ha dato prova di essere un'abile diplomatico; il che, a nostro modo cli vedere, torna tutto a suo ono1:e, considerato che, malgrado la modernità delli spiriti, diplomazia e bugia possono ancora, come un tempo, considerarsi sinonimi. S'è trovato a schermagliare con un giorn'alista e ci ha fatto meno bella figura che quando ebbe da. fare con l'ammiraglio Cervera y Topete le sue navi e i suoi cannoni. È vero che Dewey parlava da amico ad amico, ma appunto per questo le dichiarazioni antigermaniche da lui fatte al redattore del News York Herald a.cquistano )f . • /

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