Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 7 - 15 aprile 1903

102 RIVISTA POPO/,ARll DI POLITICA, LETTERE K SCIENZE SOCIALJ U separatore Mazla. Una nuova invenzione della quale profitteranno molto le Società del gaz, e che avrà per risultato un grande miglioramento nelle città non ~nc~ra ~lluminate a _luce elettrica, ,. stata fatta di questi g10rm da un Italiano e la Societa Italiana per il gaz, di Torino, nei cui stabilimenti è stata eseguita una serie d'esperienze, pubblica ora una relazione a questo proposito. L'inventore si era proposto di separare il gaz da tutte quelle materie che ne diminuiscono la potenza illuminatrice. Pare che i risultati sieno stati, sotto tutti i rapporti, soddisfacentissimi. Il separatore consiste di un tamburro rotante a grande velocità, mosso da un motore a gaz, o a vapore, ed entro il quale, il gaz è obbligato a passare, subendo gli effetti della rapidissima rotazione che lo spoglia, purificandolo, di tutte le miscele che ne diminuiscono la qualità principale, e specialmente delle particelle d'idrogeno e di acido solfidrico e di carburi che, nelle prime ore della distillazione, sono tanto dannosi al gaz-illuminante. · La diversa densità delle sostanze che si vogliono espellere, facilita la loro immissione attraverso varie condutture adattate al tamburo ed il gaz, dopo questo trattamento, dà una fiamma chiarissima ed ha quasi aumentato d'un terzo il suo potere illuminante. Al tempo stesso il separatore permette l'uso di carboni inferiori, più carichi d'idrogeno e di parti umide, e che fin ora erano ritenuti costantemente .come incapaci ad essere impiegati nelle officine per la produzione del gaz. Questo impiego di carboni inferiori permetterà da un lato un risparmio notevolissimo nella fabbricazione e dall'altro aprirà la via alla possibilità di di~inuire ancora il prezzo generale della illuminazione. Oltre che nella fabbricazione del gaz il separatore si rende I utile in vari altri usi industriali, ed in molte esperienze chimiche e trattamenti di metalli· o gaz a base di calorico. Una esperienza che ha dato risultati molto sodisfacenti è stata la centrifugazione dell'aria atmosferica. L'aria trattata a mezzo del separatore si è rivelata tanto ossigenata da permettere la combustione del litantrace a lunga fiamma, raggL;ngendo, in un focolare di caldaia Sulzer la potenzialità di evaporizzare Kg. 12,15 d'acqua alla pressione di 4, 5 atmosfere per ogni chilogramma di combustibile bruciato. Oltre ciò esperimenti che diedero buoni risullati furono fatti per impiegare l'acido solfidrico, separato dal_ gaz, a.Ila produzione dell'acido solforico, e l'acido carbonico alla liquefazione per l'uso medicinale. · Altre esperienze saranno fatte fra breve per d imostrare l'utilità del separatore anche in altri rami dell'industria oltre il gaz, e, principalissima quella di varie applicazioni dell'azoto. FISICA. La sostanza r•adio-attiva. - Nel 1890 il fisico francese Becquerel scoprì per il primo l'effetto irradiante di una certa materia ch'egli chiamò energia radio-attiva. Poco di poi il francese Forecher notò che una composizione di Uranio sensibilizzava una lastra fotografica protetta da un involta epaco, come se fosse stata esprosta alla luce. Le due scoperte indirizzarono gli studi di parecchi scienziati alla ricerca di questa energia. Si constatò allora che soltanto le composizioni di uranio e di thorio sono radio-attive e su queste si aggirarono più specialmente le indagini scientifiche. Si venne così a scuoprire che il vero generatore della energia era il Radio ed in seguito si constatò che anche il Polonio possedeva le identiche qualità. Senonchè gli scienziati si trovano di fronte a maui-, festazioni di energia ed a forze che contraddicono tutte le leggi natura.li fin'ora accertate. Infatti il radio e il polonio emanano raggi che hanno molti punti di contatto con i raggi Rontgen, ma mentre per produrra questi raggi son necessari i tubi catodici e la scarica, elettrica, i raggi di radio e di polonio si producono spontaneamente e ciò ,senza apparente dispersione di forza e consumo. I raggi Becquerel che erano prodotti quando provocati, si sprigionano spontaneamente, perennemente dal polonio senza nessun bisogno d'enere gie eccitatrici. La loro velocità ha qualche cosa del fantastico. Si calcola che percorrano 120000 miglia al secondo·. I raggi delle sostanze radio-attive hanno in comune coi raggi Rontgen la capacità di sensibilizzare le lastre fotografiche, producono, se diretti a lungo su la. pelle, profonde ustioni, e suscitano fiammelle su piani ricoperti di veli fluorescenti. L'atmosfera intorno a loro diventa satura d'elettricità ·e molti gaz, sali, acidi e, metalli subiscono nella loro vicinanza la loro influenza e diventano temporaneamente radio-attivi. Al tempo stesso un corpo carico d'elettricità la perde se posto a contatto con loro; e, come i raggi X, penetrano le sostanze opache e attraverso queste impressionano e anneriscono· la lastra fotografica. Il fatto di aver potuto fissare la precisa posizione del polonio nella natura ha fatto fare un passo avanti. nelle ricerche a questo proposito quantunque rimangano ancora assolutamente oscuri i punti principali della ricerca, e le leggi alle quali obbedisce l'azione di questi metalli nello sviluppo della loro energia. La loro potenzialità d'induzione è grandissima, come la loro forza di produzione d'energia radio-attiva; e tutt'e due sembrano la contradizione della legge naturale per la quale ogni lavoro implica consumo e necessità di reintegrazione di sostanza. Si è calcolato che una superfice di luce di un centimetro quadrato prodotta da questi raggi in un miliardo di anni consumerebbe soltanto un milligrammo di materia , cosa insignificante e sproporzionata alla massa di luce fornita durante quel tempo. Il prof. Marchwald ha ora fatto fare un gran passo alle richerche ed esperienze chimiche su queste sostanze. Egli infatti, supera:ado grandissime difficoltà, è riuscito a separare il polonio dal wismut col quale fin'ora andava sempre unito, ed ottenendolo puro riuscì a 'qualificare i principali caratteri dell'elemento radio-attivo. Per ora occorrono enormi quantità di uranio per ottenere piccolissime quantità, di polonio; grammi in proporzione di tonnellate; ma è certo che se le ricerche· C'he ora, intorno a questo soggetto, stanno facendo Giesel, Schmidt, Debienne e Rutterford, saranno coronate da soddisfacente successo, si potrà esperimentare su quantità maggiori e forse riuscire ad ottenere la sostanza radio-attiva in quantità assai grandi da poter essere utilizzata dalla medicina prima, eppoi dalla industria. Per ora, l'applicazione alla industria non è neppure prevedibile, considerato che occorrono· enormi quantità di materia per ottenere una piccola :fiammella, inestinguibile ma, non abbastanza forte per servire ad un uso pratico qualsiasi. Del resto le ricerche degli scienziati si n,ggirano ora su due punti, lontani assai da ogni intento industriale; ' .

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