Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 7 - 15 aprile 1903

190 lUl'ls't.-i POPOLARE l>J f'OLJTICA, LE1ì'ERE E SCIENZE SOCIAL1 La gomena passò senza intoppi sopra un bosco d'olivi, e sorpassò alcuni p1 almizi. Venuta la notte, la brezza cadde e il pallone rimase quasi completamente immobile. Sul far del giorno alcuni Arabi lo videro e lo danneggiarono un po', specialmente strappandone in una parte l'involucro. Tuttavia potette riprendere la corsa e, sbarazzato di metà della gomena, potette alzarsi a 44 m. e mantenercisi malgrado che lo strappo fatto dagli Arabi determinasse una costante fuga di gaz. In queste condizioni mantenne per un po' più di 3 ore una velocità che variò dai 5 ai 7 Km. l'ora; dopo di che cadde sgonfi.o a terra. Il fatto d'essersi mantenuto ad una costante altezza, malgrado la fuga del gaz, fìnchè il vento gli fu favorevole, prova che il pallone agiva come un aquiloné, dato il sistema di vele che gli era stato adattato e che gli impediva di ripiegarsi su se stesso, o di precipitare, malgrado l'urto del vento ' quando la quantità del gaz non era più tale da manten·erlo gonfi.o. L'aereonauta passò al secondo esperimento. Il pallone Leo Dax era dello stesso tipo del precedente con 5 m. 50 cm. di diametro ed una capacità di mc. 87. La gomena e il rocchetto pesavano insieme Kg. 4.500 ed avevano 166 m. di lunghezza. L'azione di sollevamento e di andatura era· la stessa che per il pallone precedente. Oltre della gomena era provvisto d'un saltaleone metallico pendente a 15 metri sotto il pallone e d'una navicella che conteneva 3 piccioni viaggiatori, d'un barometro a registro, d:un termometro di massima ed uno di minima, di grano e acqua per piccioni, e d'uno zavo,rratore automatico fornito di quattro litri d'acqua zavorra. La porta della navicella era automatica e toccando terra si apriva lasciando in libertà i piccioni che sarebbero tornati alla piccionaia se s~ ne trovavano distanti meno di 50 leghe. Ma ness~no di loro tornò. Il pallone fu lanciato quasi completamente gonfiato e si librò in aria con una notevole forza e velocità di ascensione. ·Prese alla partenza un'altezza di 340 a 350 m, e la direzione Sud-Ovest, con una velocità iniziale e mantenuta quasi costantemente di 25 Km. all'ora. Dopo quattro ore dalla partenza fu segnalato entrante nella regione del Grand Erg. Durante la notte fu attaccato ad un albero, e un ramo gli lacerò l'involucro. Gli urti durante la notte lo danneggiarono assai. La porta della navicella si aperse, fu perduta la gomena e- il rocchetto, e il termometro di minima si ruppe. Il barometro segnava un'altezza massima di 500 metri; il termometro una tempera tura massima di 15°. La perdita della gomena fu spiacevole perchè rese impossibile la costatazione della velocità del pallone che avrebbe potuto essere rilevata calcolando la · resistenza offerta dallo sfregament9 del ro~chetto sul terreno durante il percorso di 600 Km. Ora si stanno facendo ricerche per conoscere l'itinerario esatto seguito dal pallone che, partito col vento di N-E. si è arrestato quando era sospinto dal vento di S. S-E, ed è stato poi ripo:rtato dal vento verso il N. Tuttavia da questo primo esperimento si possono trarre le seguenti conclusioni : 1 ° il pallone sferico, munito di vele triangolori in alto, può servire alla lunga corsa (poichè un aereostato di 87 mc. ha potuto percorrere un tratto che si credeva potessero percorrere soltanto i palloni di grande volume). 2° la gomena impiegata - :filo d'acciaio crudo - non s'appiglia agli ostacoli e col suo rocchetto non grava eccessivamente il pallone; 3° munendo un pallone d'un adeguato sistema di vele, si ottiene di farlo agire come un aquilone e librarsi in aria anche quando è troppo povero di gaz, purchè il vento non gli sia troppo sfavorevole; 4° un aereostato può bastare a se stesso e la disposizione deUa gomena e del rocchetto è su:fficente per mantenerlo a breve altezza da terra, uno dei buoni requisiti per una utile navigazione aerea. Così di prova in prova e di esperimento in esperimento ci si avvia lentamente verso la soluzione di quel grande problema che è la navigazione aerea. MECCANICA. l'esposizione dei motori e automobili a Londra. - Al Great lslington Hall, a Londra, s'è ora aperta una delle pin interessanti esposizioni dell'anno. L'esposizione di automobili ha dato opportunità ad alcune case costruttrici di esporre dei carri di loro fabbricazione destinati a.i trasporti di merci, ed eventualmente, di passeggeri. Un grande progresso"si rileva, in questa esposizione, su ciò che era stato sottoposto al giudizio del pubblico tre anni fa. I costruttori si sono sforzati di raggiungere la massima leggerezza e combinarla con la massima resistenza e· velocità. Alcuni di questi automobili sono a benzina, a petrolio e ad elettricità; i più pratici per grossi trasporti, sono però quelli a vapore perchè capa.- ci di ll1;l-amaqgiore forza di trazione. . Tre case ne espongono di interes_santissimi e valgono la pena di essere descritti brevemente. La casa Hindley e figlio espone un solidissimo carro di lamina di ferro e legno capace di trasportare carichi fino a 5 tonn. La caldaia è sul davanti ed è capace di sopportare una pressione di 250 Kg. ogni p. q. Le parti attive della macchina sono chiuse in una gabbia di ferro, ed il movimento è trasmess_o all'asse centrale da un sistema d'ingranaggi comunicanti direttamente con le ruote ed esc·ludenti per conseguenza le catene che, dato l'ingenza del trasporto ed il possibile peso, dovrebbero essere troppo grosse e si renderebbero inutili. 11 secondo è esposto dai sig. Savage. Essi hanno portato alla caldaia un perfezionamento che potrà estendersi anche a caldaie di motrici. Per mezzo di questo perfezionamento essi ottengono una eguale capacità alla superficie di riscaldamento e la caldaia può arrivare e sopportare la pressione di 220 lib. per pollice q. La super:fi.ce di riscaliìamento consiste in up.a serie di tubi d'acciaio, connessi ad una camera inferiore e comunicanti ad una superficie orizontale che racchiude il vapore. La superfìce di riscaldamento è di 87.5 p. q. e l'aerea della grata di 3.25; il che la rende assai ampia per sopportare una locomobile della forza di 25 ·~~ cavalli. I tubi per l'acqua variano in grossezza dai 814 di pollice a 1 pollice e 118, Le rivoluzioni normali provocate dalla forza della macchina possono salire a 450 al minuto. La macchina riceve l'acqua da un serbatoio collocato in modo da subire l'effetto del cilindro di scappamento e dare per conseguenza l'acqui:i. già calda. Il terzo è dei sig. Coultard e C0 e può trasportare un carico di 5 tonn. La caldaia è sul davanti, a sistema tubolare verticale,. con 84 p. q. di superficie di riscaldamento, e capace di sopportare .200 lib. di pressione. Molti altri automobili sono esposti, alcuni notevoli anche per eleganza di costruzione e di forme; il numero maggiore però è di quelli dedicati all'industria e

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