Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 7 - 15 aprile 1903

, 186 RIVISTA POPOLARI!, DI POLITICA.. LETTERE E SCIENZE SOCIALI I diverse da quelle dei corpi che hanno servito a costituirlo. L'anima delle folle è costituita in parte delle qualità individuali che sono il fondo comune della maggioranza degli individui normali, e da una parte con caratteri nuovi dovuta al contagio e alla suggestione. Ciò spiega come l'interesse personale così forte nell' individuo, spesso non si faccia sentire allorchè l'individao fa parte di una folla. Pel fatto che fa parte di una folla l'individuo discende, in certo modo, nella scala di evoluzione : presenta i caratteri che si osservano nel selvaggio, nel fanciullo, nella donna. Come gli esseri 1primitivi la folla è impulsiva, è mobile, è irritabile, ~ immaginosa. È impressionabile, è esagerata e semplice nel concepire; e mentre su bisce il fascino della forza, è intollerante e autoritaria. Intellettualmente è sempre inferiore all'uomo isolato; ma dal punto di vista dei sentimenti e dagli atti che questi provocano può essere peggiore o mig_liore secondo le circostanze e il modo come è suggestionata.. Può esser cRpace di violenze e di ferocie, ma anche degH entusiasmi e degli eroismi degli esseri primitivi. Le convinzioni delle folle hanno sempre una forma speciale religiosa. Non si è religiosi soltanto quando si adora una divinità; ma anche quando si pongono tutte le risorse dello spirito, tutte le sottomissioni della volontà a servizio di ana causa, di un essere che diven- , _ta lo scopo e la guida dei nostri pe:q.sieri e delle nostre azjoni. Le folle, oggi, non vogliono sentire le par'ole di divinità e di religione ; eppure esse non hanno mai a- ':uto tanti feticci quanti da cento anni a questa parte, e mai le vecchie divinità ebbero altrettante statue e altari, quanto le nuove. Non bisogna confond.ere il sentimento religioso onde le masse sono animate, con le forme che esso riveste. L'anima collettiva - quand'anche gl'individui, ad uno ad uno, siano i più scettici e i più miscredenti - ha una somma d'intensità religiosa che non si distrugge. Alla fì.tie del XVIII secolo il Cristianesimo aveva perduto su tutta l'Europa una gran parte del continente; l'irreligione, o affievolimento di credenza nella religione cristiana, era sparsa assai tra i principi e le alte classi; ma ciò che questa religione aveva perduto, altre forme religiose lo avevano guadagnato:: le reli .. gioni della Nat-ura, e dell'Umanità e simili. E oggi, nel 1903, mentre tanti dicono che i sentimenti religiosi sono in decadenza, noi ci troviamo ancora in un periodo ascendente di intensità religiosa, e altre forme religiose di credenze - il socialismo, l' umanitarismo - ne hanno quasi tutto il beneficio. È degno di nota come le masse siano state trascinate assai più da _codeste grandi illusioni del sentimento che dalle grandi verità della ragione. È notevole anche come le credenze abbiano bisogno di lungo tempo per entrare ne~l'anime delle folle, per trasformarsi in sentimento ; ma non ne occorre meno a:ffinchè ne escano. I guidatori, i suggestionatori d' uomini, delle volte sono stati essi i suggestionati dall'idea di cui ·son diventati gli apostoli: l'intensità della loro fede li fa divenire veri incantatori d'uomini. A trascinar questi, è poi intervenuta l' affermazione, la ripetizione,il contagio. Quanto più l'affermazione è concisa e recisa, tanto più ha autorità. Ma l' affermazione non ha effetto che alla condizione di esser costantemente ripetuta: con le masse non vi è altra figura rettorica che la ripetizione. Quando una affermazione è stata sufficientemente ripetuta allora interviene quel potente meccanismo che è il contagio, che è l' imitazione, spesso così potente che davanti alla sua azione l'interesse personale me-- desimo svanisce. ,ilÌ.~~=-~~-. LETRADE-UNIONESL 1902 (l) La loro situazione - La loro politica I Noi non definiremo le Tra.de-Unions. Questi sin~ dacati inglesi sono stati studiati da scrittori fa mosi in lavori conosciutissimi, di cui rammenteremo soltanto i titoli: Il Trade Unionismo in Inghilterra, sintesi degli studi fatti da De Rousiers e dai suoi collaboratori Vilhelm, Fleury, De Carbonnel e Festy, nel 1896, in seguito all'incarico che aveva loro confidato il Musée Social; la Storia delle Trade-Unions di Sidney Webb e la Democrazia industriale del signore e della signora Webb, gli ~toriografi del Trade Unionismo. I sindacati, le loro origini, il loro sviluppo sono stati. definiti e studiati, e non resta più niente a dire sui punti. che questi scritto1;i hanno trattato. Però non si dovrebbe limitarsi a ciò per delle istituzioni come i sindacati inglesi nei· quali una evoluzione costante si opera, per istituzioni che si trasformano continuamente, e di cui l'organizzazione e la linea di condotta possono essere profonda~ente modificate da dei fatti, in apparenza, poco considerevoli. Questi fatti. bisogna studiarli nella loro matèrialità e soprattutto nelle loro conseguenze, ponendosi da un punto di vista filosofico; e noi ci rimprovereremmo se non citassimo in prima linea i considerevolissimi studi consacrati da Alberto Gigot · a due dei fatti più salienti della storia del Trade Unionismo in Inghilterra in q-uesti ultimi dieci anni: il Movimento socialista in Inghilterra e lo Sciopero dei meccanici inglesi (2). Noi insisteremo specialmente sull'importanza di questo ultimo studio, perchè siamo persuasi che è a questo sciopero che bisogna far rimontare la origine degli avvenimenti che si sono svolti nel mondo industriale inglese durante il 1901 e 1902. Lo sciopero dei meccanici inglesi aveva avuto per motivo dichiarato la giornata delle otto ore e un àumento di salari, ma Sidney Webb l'ha detto: « la vera causa del conflitto è stata il diritto d'in- « tervento delle associazioni operaie nell' indu- < stria. ~ Questo sciopero che si prolungò otto mesi costò somme enormi ai padroni e agli operai (1.000.000 (1) Traduci:imo dall'ultimo numero del Musée Sociçile questo importante studio sulla vitalissima questione che interessa tanto anche le organizzazioni operaie italiane per quanto lontane dalla potP.nza che avevano raggiunta le inglesi. N. d. R. (2) Vedere gli opuscoli relativi di A. Gigot pubblicati per cura del Correspondant.

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