RIVISTA POPOL.'..RE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCJALJ 185 variazioni provocate in ciascun fenomeno da una variazione di un altro ; 3. Noi possiamo conoscere la gradezza delle variazioni. Nelle scienze concrete l' astronomia soltanto è nel terzo stadio, perchè non soltanto noi sappiamo che nel modo degli astri ci è mutua dipendenza, non solo sappiamo che se certe masse crescessero o diminuissero, crescerebbero o diminuirebbero alcune distanze o velocità, ma sappiamo anche la grandezza della variazione di queste seconde, corrispondenti a date variazioni delle prime. Nelle scienze sociali la sola economia sta ora lentamente passando dal primo studio al secondo. In un mercato in equilibrio, si sa, ad esempio, che in un determinato regime economico, prezzi di prodotti e di servizi, quantità prodotte, c·onsumate, capitali disponibili, sono mutuamente dipendenti: crescendo una quantità, questa o quell' altra cresce o diminuisce. In q aalche raro caso si può persino dare approssimativamente anche la grandezza della variazione, come, per esempio, la connessione fra la q aantità di moneta ed i prezzi in virtù della legge approssimata alla realtà che si chiama appunto la teoria quantitativa della merce. Nelle altre scienze siamo al primo stadio, anzi non ci siamo neppure, perchè codesta concezione non è ancora generalizzata, ed è questo il primo passo da compiere per uscire da tutte le dottrine, anche recenti, più o meno sempliciste. Ambiente :fisico, stato economico, costituzione politico, -istituti giuridici, credenze morali, stato delle conoscenze, complesso di sentimenti dominanti, uomini che compiono le fo.nzioni dirigenti, sono tutti fattori che dipendono fra loro, di guisa che lo stato di una società nei suoi momenti normali rappresenta come una specie di adattamento di q_iesti fattori, una specie di equilibrio, equilibrio che è dinamico non statico, equilibrio di-massa in moto, soggetto di tanto in tanto a quella crisi violenta di adattamento che chiamiamo Yivoluzioni. Questi fattori sono dipendenti gli uni dagli altri, la loro ricerca è necessariamente analitica, e non può esser fatta che esaminando uno dei fattori alla volta. Montesquieu q aando conclude che il fattore geografico è il fattore supremo della storia, commette un errore. La falsa concezione semplicista del legislatore che plasma la società a suo modo, è antichissima. I governi sono in sostanza i rappresentanti delle classi sociali che tengono il potere, e quindi sono inconcepili. al di fuori della protezione degli interessi di codeste classi, e una organizzazione politica, la quale unicamente realizzi la giustizia assoluta e il diritto assoluto, non è che una pura concezione ideale, come uno spirito senza cor- -po di logica. Il fattore g8ografico è una delle cause, niente più di una delle cause, ma ne è una. Altra dottrina semplicista è quella che consiste nell'assegnar piccole cause personali ai grandi avvenimenti storici. Ma è abbandonato completamente; ma un altro errore ne ha preso il posto : quello di negare ogni influenza alle grandi personalità storiche. Un'altra dottrina semplicista è quella del determinismo economico che vuol tutto spiegare coi fatti di natura e('onomici. Questa interpretazione grossolana ha uno scopo. Si obbietta ai socialisti che certi caratteri degli a.omini renderanno difficile la pratica del collettivismo. Ma se i soq_ialisti possono rispondere che questi caratteri sono esclusivamente deriyantt dall' or~amento ~conomico, l' obiezioil.e cade, Il determinismo economico ha avuto il merito scientifico di mettere in evidenza l'importanza del fattore economico, e molte delle sue concezioni sono veramente di una meravigliosa potenza esplicativa; ma do - ve. la dottrina diventa fallace è quando pretende col solo fattore economico spiegar tutto. Ed allora cade nelle esagerazioni e nei sofismi. Il lato debole del determinismo economico, l' impotenza a spiegar tutto come vorrebbe, è stato visto da. gli stessi suoi più corretti e unilaterali interpretri. Fra questi il Labriola. Il circolo vizioso del determinismo economico, in quanto assume il fattore economico come l'unico e grande motore della storia, sta in questo, che esso è alla sua volta la resultante di molti fattori la cui genesi si pretenderebbe appunto con esso di spiegare. Sia pure che l'evoluzione econ'omica si possa spiegare come una docile soprastruttura delle strumento produttivo, ma così si rimanda l'obiezione non si evita. E per quali ragioni codesto strumento produttivo si è evoluto proprio così e non altrimenti? Ed allora la spiegazione non può essere data che facendo appunto intervenire quei fattori o alcun di essi, per la cui spiegazione Si cercava la chiave. E' il circolo vizioso nel quale deve fatalmente dibattersi il pensiero determinista fin che resti schiavo della concezioni che fra i fatti non ci sieno altri nessi che quelli di cause ad effetti, e fin che non lo elevi a quella concezione di mutua dipendenza che si sprigiona dallo studio sintetico dei fatti naturali. A rimuovere la schiacciata obiezione, Achille Loria ha elaborato quella sua dottrina della terra libera che se attesta ancora una volta la potente forza logica dell'infaticato ricercatore, sta pure a dimostrare che contro il difetto di una concezioue fondamentale, non ci è potere d'ingegno che basti a metterla 'd' accordo con la realtà effettuale delle cose. Noi siamo ben lungi dal respingere dal nostro determinismo storico tutto il tesoro di osservazioni che il determinismo eco:µomico può fornirci, siamo ben lonta:ri'i dal disconoscere che il fattore economico è anche dei più decisamente importanti. Nel campo dei fatti storici il fattore economico può spesso bastare da solo a darci la triangolazione geodetica ; tutti gli altri sono necessari per mettere a posto i particolari topografici e per . iarci la vera espressione del terreno reale. ~ questa la concezione delle approsirnazioni successive che già applicate alle altre scienze della natura, è stata così feconda per la spiegazione dei fatti. Che io sappia, l'applicazione alla scienza storica non fu ancora tentata, e la tenterò io in questo corso. Quali sono g_li a~tri fattori, oltre l'economico, dei quali dobbiamo tener conto? Noi possiamo aggrupparli, allo stesso modo come il fattore economico è il resultato dell'ag~ruppamento di tanti altri. Al nuovo gruppo di forze noi daremo il nome di sentimento delle folle. È impossibile spiegare i fatti se non si tiene conto di questa molla poten.tissima. Il fatto più notevole che presenta una folla è un' anima collettiva che fa sentire, pensare ed agire gl'individui onde è composta, in modo affatto differente da come sentirebbe, penserebbe, e agirebbe ciascuno di essi preso isolatamente. In una folla non vi è somma e media di elemento, ma combinazione e creazione di nuovi caratteri come in chimica certi elementi posti in presenza si combinano per formare in corpo nuovo con proprietà affatto
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