.. ì . . .. .. \ ' . RIVISTA POPOLARE Dl POLITlCA., 'LETTERE. E SCIENZE SOCIALI 145 .. che sembrava morto, si. erano innalzati ·p·arecchi movumenti; èd urio in Roma gliene decretò il Parlamento. Ma lo scrittore e l'educatore ne meritavano un altro nella' scuola, nell~ ment~ e nel cuore degli italiani. . Tra i tanti libf'i del grande ce n'era uno piccolo di mole, ·meravigliosamente adatto per penetrare nel .cuore e nella .,mente degli,italiani,e ch'era la sintesi deg~i altri; e _che lo rivela sopratutto nella sua , qualità di educatore: I·de/Jeri dell'uomo. &uglielmo Ferrero, che per t~mper~1meuto e per le abitudini· mentali' è alieno· d·all'entu~iasmo scrisse or •ora: «· I do·veri dell'uomo· sono un libretto mecc' ra vigliosamente scritto, lucido, ferv'Oroso, ma · « troppo mistico e trascendente in certe parti, che • cc io mi ricordo di aver letto· con straordinaria « commozione a diciotto. anni, e. che non potrà « non commuovere tutti i giovani nelle cui mani << sarà messo ». , Come Emrn.anuele Celesia sin da! 1877, inaugurando nell'Università di Genova il suo corso di letteratuta italiana, aveva osservato• « ch'era or- (( mai tempo che la scienza u{fìciale s'inchinasse « dinanzi all'austera figura di Giuseppe •Mazzini. • così il Carducci, 'ed altri valentuomini di parte monarchica, riconoscendo il· grande valore educativo morale e nazionale det libro, consigliarono ripetutamente di fare penetrare I dooeri dell'uomo nella scuola d' Italia. Una lettera di .E. Nathan (1) fa sapere con precisione di data, c~ieinsieme a "Bertani pìù di venti anni or sono cercò d'indurre alla misura il ministro Coppino; e che d'allora in poi rinnovò· più volte i tentativi presso tutti i ministri della pubblica istruzione ricevendone assicurazioni non seguite da fatti. Riuscì CQnNunzio Nasi che, sciogliendo la promessa fatta in luglio 19Ql alla Ca• mera nella discussio1,e del bilancio della Pubblica Istruzione, ha raccomandato ai funzionari da lui dipendenti .l'adozione dei Do/Jeri dell'uomo come libro di testo nelle scuole~ , • II. Al Ministro che ebbe il'coraggio, venuto meno a tanti sdoi predecessori, non sono mancate le lodi per questo omaggio ufficiale reso al Profeta eò al massimo fattore dell' Unità na1,ionale, e che è ad un tempo nn :savio provvedimento educativo; ma · i biasimi fioccarono ed nspri. In verità c'era d;i aspettarsi che le critiche gli fossero venute dai bigotti della monarchia; invece da questa parte le proteste sono state fiacche - forse per la fiacchezza stessa della coscienza itali:ina e per la deficienza di siI?-cere convinzioni, che non pqssono essere consigliatrici di ribellione contro un mi11.istro clie si atteggia a democratico, quand.o corre la moda democraticai I biasimi vivaci sono partiti, invece da una. frazione di repubblicani,· dai_ preti e sopratutto dai socialisti. . : È bene avvertire che il malcontel}.to dei repub-, blicani non è sostanziale~ non è contro l'atto. in sè t1) Tr'ibana N. 82, 190~. almeno per la grandìssima maggioranza - ma l)er àlcune modalità che l' hanno accompagnato e che in gran parte lo giustificano. Si spiega subito la protesta dei repubblicani colle muti!azioni che ha subito la quattordicesima edizione dei Doveri dell'uomo da parte della Com- 'missione Editrice delle opere di G. Mazzini, e coll'esplicito consenso di Ernesto Nathan,che fu l'amico intimissimo e per tanti anni il compagno di fede dell'ospite della sua famiglia in Lugano. ln una sciatta Prefazione a questa quattordicesima edizione si confessano le brevi soppressioni là dove non alterarono la economia del lavoro (pag. X) (1). Se fosse vero che le brevi soppressioni non abbiano alterato la economia del lavoro, sarebbe sempre da biasimare la Commissione che si è , permessa di dare Edizioni rivedute · e corrette quali erano in uso sotto i caduti regimi; audacissima poi la profanazione commessa sostituendo la propria prosa alla Prefazione del 1843 ed' a quella del 23 aprile 1860 dedicata agli operai d'Italia da Giuseppe Mazzini. . E non è poi vero che le brevi soppressioni non alterino l'economia del lavoro se con questa frase, forse lojolescamente adoperata, si deve intendere il pensiero inte~grale di ·Giuseppe 'Mazzini. · Si legge nella dedica agli-operai d'Italia (2) soppressa nell'Edizione purgata che! « la missione « degli operai italiani è missi'one di P'f(Og1·essore· « piibblicano per tulti e di emancipazione per voi ... (( GCistinti repubblicani di mia 'madre m'ingegna- « rono a cercar8 nel m•io simile l'uomo, non il « ricco o il potente.:. ,.. Sorpassando sulla soppressione di alcuni brani delle pagine 31-32 e 42-43 e della nota a pag. 90 della Edizione tredicesima che non hanno grande importanza, e che indicano la balordaggine della Commissione Editrice, rilevo questa altra a pag. 41 della Ì3a Ed. Ivi si legge:·« La Patria de~ « Popolo sorgerà, definita ~al voto de i liberi, sulle « rovine della Patria dei -Re, delle caste pri vile- « giate.». SopiJressa la frase: Patria dei Re. Dalla pag. 45 si soppresse questo brano: e, Quacc lunque pri/Jilegio pretende sommessione da voi « in virtù della for.Ja, d'eredità, d'un diritto che « non sia comune, è usurpazione, è tirannide; e « noi dovete combatterla e spegnerla ». Infine nella pag. 61 furono tolti questi altri due brani: .,, Non v'è liber·tà dove una casta, una fa- « miglia, un uomo s'assume dominia sugli altri e, in virtù d'un preteso clir-itto divino, in virtù « d'un pri/Jile,qio derivato dalla·,, ascita o in virtù « rli ricchezza ... òqni uomo chiamato al governo . . , deve essere eletto, e sottomesso a reooca ogni « quabvolta ei lo fraintenda o deliberatamente lo (1) Mi rifiJJ.lOa credere che qu;,sta Prefazione sia dal Nathan; sup11ongo uoa l'abbia, neppur letta. Egli non av~ebb~ lasciato passare lo ·strafalcione ·storico che asse/!na al Papa l Abruzzo, che faceva parte del Regno delle Due Sicilie prin,a cif>l. 18~0. . . · '(2) Per le citazioni mi servi~·6 _dellatr~d•~es1ma echzione publ.,licata a cura della stessa _Cvrnm1sr;1oneEd1tr1ce,
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