• , lb4 ' RIVI~TA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIA.Ll zioni sociali e alla cultura moderna è oramai necessaria, ma vuole consiglio maturo, ~onoscenza esatta dei bisogni della scuoll, previsione degli effetti che se ne otterranno; e ripensando poi la grande V-arietà d'opinioni intorno al problema scolastico è facile argomentare che il Parlamento vorrà tempo e tempo assai. prima 'p.i dar l'approvazio- ' ne ad una riforma di cosiffatta import.auza. Invece s·eguendo i criteri della più stretta giustizia ·è facile dar pronta soddisfazione a quanto òomandano gl"insegnanti; di, esser cioè trattati alla pal'Ì degli altri, che nelle amministrazioni dello -Stato· coprono uffici, pei quali è richiesta una preparazione uguale alla l0ro o anche inferiore· Gl'insegnanti sanno bene che all'altezza della loro missione dev'esser ·pari la forza dell'animo e la noncuranza per i vantaggi materiali, ma se' lamentano le condizioni presenti è perchè impediscono l@ro di compiere come vorrebbero gli obblighi imposti dall'bfficio . .E quali sieno queste condizioni dipingono con dolorosa veriJ;à molti mellloriali pubblicati nel corso dell'anno or ora finito. Accenniamo soltanto a quello, che il Comitato napoletano dell'associazione tra gl'insegnanti secondari classici ha diretto al• l'on. Napoleone ~lajanni, rappresentante provincia1 le del Comitato stesso. ----;-Quelle pagine espongono fatti. ben gravi e ,tormentosi; mostrano come giovani valorosi, usciti con lode dalle nostre università, ricchi d'ideali e d'entusiasmo, più volte vincitori nei concorsi governativi, vi languiscano e perdan vigor:e restando per anni· ed anni nella condizione incerta d'incaricati e ricevendo compensi indecorosi. • governo a provvedere in modo conveniente alle necessità della scuola. •òra è necessario che le nostt·e 0rganizzazioni discutano ~ studino tutti quei provvedimenti che prima o poi dovranno essere sottoposti all'apptovaz.ion~ del Parlamento, e sappiano evitar;e nuovi danni che possono invol~ntariamente esser recati da coloro che hanno invece la convinzione di porgere un rimedio efficace ai nostri mali. •. La via in cui gl'insegnanti si son posti non è limilata: le riforme scolastiche fin ad ora sono state escogitate e discusse fuori della loro cer~hia, anzi quRsi e.on oster:tazione di prescindere da.l• loro parere e dalla loro esperienza. Verrà tempo in cui gli' insegnanti tratteranno questioni d'indole generale e speciale: ma intanto nelle loro 'angustie sentono quasi una certa depression~ che non li fa -arditi per i più alti problemi. Ma la via è aperta, e gl'insegnan ti la batteranno co'n animo sicuro pronti a soffrire delusioni e magari sconfitte, risoluti a non receder mai di fronte agli ostacoli creati dalla diffidenza e da prevenzioni false o nemiche.· Ardua è la' meta, ma non lon tan'a: lo dice chiaramente la serietà dei propositi, che si è affermata solenne nel congresso tenuto a Roma dall'Associazionè degl' insegnanti classici, negli altri pàrziali' • di Cremona e di Palermo e in quello recen.tissimp convocato dalla Federazione a Firenze. Or preme che l'opera' pratica vigilànte ed assidua, inizia"ta dagl'insegnanti secondari, sia proseguita con tutta alacrità, ed abbia il concorso spontaneo, l'aiuto vigoroso di quanti sono professori., 1 di quauti sono gli amici della scuola. Altri tormenti ed altri· tormentati son ritratti al vero nello stesso memoriale, ma qui è inulile ri- D.r G. A. fare a passo a passo tutta la pietosa istoria. , ~~;~~~~~~,, .~... Il ·Parlament0 ebbe la convinziohe colle leggi del '93 e del '900 di aver rio,•dinata la carriera degl'in- • s'--rELLON~CLIENTITERAR1 . segnanti secon-1ari, ma le nuove disposizioni legislative migliorarono solo appafentemente la condi- ~I\~ zione di p,ochissi_mi a d-anr.q di tutti gli.altri, e, quello che è peggio, resero lentissimo il progredire 'nella X. citrriera colla ripartizio'ne ill'ogica dei P.Osti •nelle , _ · l · d 11' · · fi · 'd L lmo-lua del leone * Per la cult,u'ria artisti~a * vane c assi e orgamco; m ne poi non provvi ero, · l)n: risu1•rczionc * La viva e le morta* Due , in alcun m@do a togJiere le disparità esistenti, • • poeti * 1.,0 §pccchio della vita * l.'ai•te applianzi ne crearopo dejle nuove. Basta ricordare come cata e la pura a Venezia. in una stessa ·classe alcuni fi>rofessori di recente Quando, all'improvvisa scomparsa d'Emilio Zola, altri promozio:rie a causa di un articolo transitorio mal . disse con orgog·lio " Egli era dei nostri ,,, noi più mostudiato, ricevano stipertdio superiore ad altri più destamente pensammo, in quello sgomento angoscioso, anziani e come presidi incari'cati e con insegnamen- d'essere sempre stati dei suoi, fip. da. quando, trepito, passando presidi effettivi, soffrano una diminu- danti, arrischiavamo i primi passi nella letteratura e nella filosofia, nella critic:;i,e nella politica: il che vuol zione non lieve sullo stipendio, A rimediare a tan 1 .i · dite, che condividemmo, condividiamo, e condivideremali, secondo l'opinione dei più mdderati, .occorre mo i suoi criteri direttivi, i sù.oi principi fondamentaaboÙre gl'incaric.hi per tutti i posti stabili e per· li, nel sentire e nel pensare, nel giudicare e nel volere; e che i suoi odi ed i suoi amori •furono, sono, e samanenti, eccettuato il caso delle s_upplenze tempora- ranno ancora gli odi e gli amori nostri; e che f~ i nee ridurre adue o tre anni il periodo della règgenza, tanti, che pure approfittando, mentre noi tacevamo, che ora spesso ,;i prolunga a due lustri e anche più, delì'occasione clamorosa della sua morte e dei suoi fued infine 'raccogliere tutti gl'insegnanti in. una clas- nerali per mettersi in evidenza con una ben tornita e se uniaa, come unica è la funzione che essi adem- azzimata commemorazione in teatro o su pei gioriiali, , lo fecero t,-uttavia serpeggiando fra· le più sagge e tipiono, riconoscendo l'anzianità del serviz;o con pro- morate riserve; fra tutti costoro, dico, noi, nell'occasione porzionati aumenti sessennali. - A queste normt men triste e più pia della pubblicazione dell'ultimo si attiene il progetto di l~gge presentato alla Ca- suo romanzo, ìlérité, amiamo dichiarare, al contrario·di · mera da,ll'on. Daniefi, e che è sla.to trasmesso per la essi, che se qualche riserva dobbiamo fare, è soltan.to di arte e di estetica; e che per quel ch'è sostanza molettura agli uffici. Adoperiamoci con Lutte le' forz~ rale, politica e religiosa, applaudiamd con tutta l'aniacciocchè questo progetto con quelle modificazioni ma. al testamento letterario e sociale del grande scomche :-;embrerannO opportune divenga ben presto lèg- · parso. . ge dello Stato; ma se• per disgrazia non fosse Il grosso volume, uscito contemporaneamente a Parigi accettato O trovasse con.trai·ia 'la sorte de,ll'nrua, cla·Charpentier e a, Roma da Roux, è infatti, sotto men- 'tite spoglie, la ::;toria, 1:1 dolorosa e vcrg·ogno::;,Listoria, sarà sempre un mezzo valevole t;>er sollecitare il dell'affare Dreyfus, t:t·asportata dal monclC' milital·e al '
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