Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 5 - 15 marzo 1903

120 RIVISTA POPOLARE PI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ nisteriàll, che servirà a confermarne la ragionevolezza." . Riclu~ione det pre~zo clel sale. Sanno i nostri lettori che noi la propugniamo in nome dell'igiene e in nome delle ragioni psicologiche, che sono dei fattori, di cui si deve tener conto in politica. Ma rasenta la follìa voler presentare ìl provved,imento come particolarmente favorevòle al ·Mezzogiorno. 4: parte che in Sicilia e in Sardegna no'n si paga da7,10sul sale, e clre perciò su oltre quattro milioni di abitanti la. riforma riesce perfettamente indifferente, c'è il fatto del maggiore suo consumo nel Settentrione. La media del consumo del sale, ~econdo la relazione del Direttore Generale delle privative, Azie,ula dei Sali, pel bilancio 1900-901 fu in I Quintali Lombardia 313,408,750 Emilia 179,028,400 Piemonte e Liguria 304,278,770 Veneto . l 79,894,55G apoletano 97G,G70,535 545,371,630 Per· ogni abitante Kg. 7,327 7,302 6,904 5,747 G,493 Quindi. un maggiore consumo del sale nel Nord di qnintaH 431,299, in ba8e al quale la diminuzione iniziale di 10 cent. a chilogramma al Nord andrebbe un beneficio df circa quattro milioni e niezzo. Qualche minchione può lasciarsi ingannare dall'accordata restituzione della tassa sul sale, impiegato nella preparazione degli ortaggi, legumi, frutta e agrumi, che vengono spediti sui mercati esteri (Art, 5;) tanto più che la concessione sembra fatta a richi~sta di meridionali (Ab1gnente, Lacava). Ma questa restituzione, se la legge passasse, si ridurrebbe a meschinissima. cosa, e non arriverebbe mai a compensare la riduzione a 12 centesimi del sale, che. sempre si è venduto pe~ l'alimentazione del bestiame e per altri usi agrari e indus!riali; cioè a beneficio del ord. Il primo provvedi mento, che forma il pernio degli sgravi, ad unq ue, _lascia circa L. 4,500,000 di maggiore benefizio al Settentrion~ sul Mezzogiorno. Sgravio delle quote minime d'z'tmposta fondiaria. (Art. 7). Si credeva, e si crede tuttora, che nella terra classica del latifondo. la piccola proprietà non abbondi; si poteva giudicare, quindi, di primo acchito che questa misura dovesse giovare più alle proyincie del Nord che· a quelle del Sud. Ma l'Allegato VII del disegno sugli sgravi, dimostra invece che le quote sotto L. 10 nel Mezzogiorno, Sicilia e Sardegna, sono nella proporzione del 60 010 del totale. E siccome lo so-ravio o sulle quote minime nelle ultime regioni ammonterebbe a· L, 3,129,800, mentre su quelle del Set- . . tentrione si riçlurr~bbe a L. 1,313,300, al Mezzogio1·no ecc., rimarrebbe un maggior benefizio di cirqa L. 1,816,500. Deducendo questa cifra dai quatteo milioni e mezzo di maggiori utili che lascerebbe al Settentrione lo sgrado ùel sale, qul3sti si ridurrebbero a poco più di due rnilioni. Per gli apologisti ministeriali, più o meno di buona fede, se questo beneficio delle quote nii,iinie fosse vero, esso rappresenterebbe un grandioso provvedimento; i l.9,000,000 di lire di Sonnino invece non sarebbero che un' inezia! ... Jn via di giustizia distributiva que te L. 1,816,500 che al Mezzogiorno verrebbero dallo sgravio sulle quote minime sarebbe una co a assai miserevole di fronte alle L. 900,000 che ìl nuovo catasto ha dato alla sola provincia di Padova - reo-ala·to . , e , direbbe un illustre deputato del Settentrione. Ma il peggio è questo: il regalo fatto a PadoYa è reale· lo sgravio di là da Yenire pel Mezz.ogiorno è im: maginario. Una prima sottrazione fa iÌ Disegno di lerro'e ministeriale, perchè dalla di.minuzione della t;__ posta esclude coloro che oltre la quota minima d'imposta sui · terr~ni pagano altre imposte sui redditi di fabbricati o di ricchezza mobile che sommate insieme oltrepassino le L. 10. Ma, vedi ignoranza - escludo la malafede -· ministeriale l Con questa misura s'intendono aumentare i benefizi del Mezzogiorno I Ammette la relazione, cli accordo col Luzzatti e ~ol Nina, che la restrizione succennata diminuisce del 20 010 le quote che dovrebbero usufruire della ridur,ione di · imposta. Le L. 1,816,500 di vantaggio, che avreb- ~ero le regioni più disagiate,scenderebbero quindi, ipsofacto, a meno di un milione e cinquecento mila lire ... Una cuccagna ! Ma l'ignoranza mini- • steriaie viene ipustrata dalla supposizione che siano più numerosi nel Settentrione coloro che avrebbero cumulo di quote d'imposta sui fabbricati e sui terreni. Invece, se devo giudicare della Sicilia agricola elle conosco, il contrario è vero: laggiù contadini e_m~nuscoli proprietari hanno tutti il loro tugu~ ~·10 1n pr~prietà. Così credo che sia in Sardegna, 1n Calabria e nel 1·esto del Mezzogiorno; e la mia credenza trova appoggio in altri dati. Ed ammettiamo che re ·ti tutto il benefizio dél milione e 1nezzo I Esso sarebbe assai meno di una-goccia di acqua nel deserto; ma io nego che quella goccia vada al Mezzogiorno, poicllè tutto il ragionamento del ministero si fonda sul numero delle quote che si confondono col numero dei proprietari, rr:entre è notissimo che un propr•ietario possiede più quote. Dalle statistiche che possediamo sinora ~ che ' fanno fede sino a ,.quando non saranno pubbli-- cati i risultati del ceJ:).simen~ del 1901, · i ragionamenti ministeriali verrebbero brutalmente smentiti, come può rilevarsi dalla seguente tavola: .. • , ' . I •

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