Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 5 - 15 marzo 1903

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETrE'RE E SCIENZE tSOélALl 119 ' « che col disegno di legge non s'intende dare la « soluzione intera dal complesso problema del cc Mezzogiorno, ma che ce n'è una parte colla « quale si vuol recare. sollievo alle provincie e « alle classi più disagiate, dando prova di soli- « darietà e di affetto fraterno alle patriottiche « popolazioni meridionali ». E poi a pag. 15 si dice : « verso le terre « del Mezzogiorno~ della Sicilia e della « Sardegna, sentia:rno. più urgenti e « più i:rnperiosi doveri ... > A pag. 12, e più enfati'camente, si soggiunge: . « Là dove sono maggiori e più diffuse le attività « industriali, troviamo altresì l'ag!'icoltura più in- « tensa, e la sua produzione migliore, più copiosa « e rimunerati va > • ' La disillusione mia noti potè essere p1u amara, più completa, più intensa. Nel disegno di legge non c'era nemmeno il più lontano accenno, che, rispecchiasse la coscienza di q_uei doveri urgenti ed i.rn.periosi ... Tacqui allora, sebbene più volte lo sdegno suscitato dalla indegna canzonatura mi avesse con- ' sigliato di scrivere ciò che oggi scrivo, perchè sperai che la Commissione nominata dalla Camera, e che rappresenta· il sentimento collettivo della medesima, correggesse e mòdificasse profondamente il progetto ministeriale, e il ministero richiamac,se al dovere di armonizzare le parole e le dichiarazioni coi fatti e colle pro_poste concrete. Ma l'ultima seduta di quella Commissione, non abbastanza commentata dalla stampa, specialmente « Là dove, invece, lan- « guono, o mancano le in- « dustrie manifatturiere, « che l'agricoltura secon- « <lino e aiutino, ingrato « diviene il lavoro della « terra, lento e scarso il Filantropia .. dalla meridionale, rni fa rompere ogni indugio, e mi suggerisce di scendere all'esame particolareg 4 giato .dei provvedimenti per dimostrare a luce meridiana ai lettori della Rivista, e sopratutto a quelli del Settentrione, che il disegno di legge, in quanto all'intento di venire in aiuto del Mezzogiorno, non è che una menzogna. una indegna mistfficazione. t « suo reddito, e adamitici << i metodi culturali e i si « sterni di manipolazione « e trasformazione deipro- « dotti >. « Ciò più specialmente « si verifica oggi nelle « terre del Jvfezzogiorno « e delle isole un tempo « tanto ubertose e pro- « duttrici ». La coscienza dei doveri urgenti ed hnperiosi potè tanto sulJ'animo dei ministri italiani quanto i miei voti possono pesare negli ·avvenimenti del regno della luna. e Non è qui il luogo di « ripetere la esposizione « dei mali, che tra vaglia- « no quelle provincie nè di « esaminarne le moltepli « <?icause. Soltanto giova « insistere nella concluIl signor Commendatore : Un altro mendicante_. Non gli dar nulla. Mia figlia canterà stasera in un concerto di beneficenza. * * * All'esame delle propqe' sione, or.mai pene- « trata nella I11ente e nel cuore di tutti « che a quelle provincie appunto è og- « gi doveroso far convergere le più « sollecite cure dello Stato, non sola- • mente per alleviare i bisogni più immediati, « 1na anche per preparare la via ad un pros- « simo migliore avvenire, cooperando con i mezzi « più acconci a favorire il progresso dell'agricol- « tura, e a consociarvi nuove fonti di lavoro e « di ricchezza». Quando lessi queste dichiarazioni ministeriali, l'animo mio si aprì alla speran7.a, e percorsi ansioso la non breve relazione colla certezza di trovarvi provvedimenti, non che risolYessero interamente il complesso proble1na clel Mezzogiorno - e nessuno può essere tanto stolto da potere accampare' siffatta pretesa: solo dall'on. Sonnino, i suoi avversari chiedono tale miracolo· - ma che testimoniassero dei sentiti doveri urgenti ed imperiosi verso le terre, ecc., ecc. t. ( Whare Jacob di Stuttgart). ste ministeriali si può far precedere la pregiudiziale ripetutamente da me esposta: se i mali delle provincie del Mezzogiorno, della Sicilia e della Sardegna, derivanti nel• la J:D.assi.rn.a parte da una pressione tributaria sproporzionatissi:111a alla loro ricchezza - è necessario non dimenticarlo -, se tali mali, ripeto, ivi sono più intensi che altrove - e tanto intensi da trasformare la. differenza quantitatii,a in differenza qualitativa - come si potrà ad es3i apportare rimedi con provvedimenti generali, unitari, chè si applicheranno anche alle provincie che si trovano in condizioni diverse? Se questi provvedimenti saranno benefici, giovando a tutte le provincie ugualmente, non lasceranno immutata. la presente sperequazione, che costituisce la macohia e . il pericolo immanente dell'Unità d'Italia 1 Mettiamo a' parte questa pregiudiziale, e procediamo all'esame dei singoli provvedimenti mi- *

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