Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 5 - 15 marzo 1903

, , 118 RIVISTA. POPOLARE DI POLITICA.. LETTERE E SCIENZE SOC/ALJ .. Le riforme concesse dicono chiaramente che lo Czar non intende punto abbandonare l' Autòcratismo. Egli concede, è vero, la libertà dei culti; certe franchigie ai conta"din1, maggiori libertà alla stampa, ed agli studenti; ma J.·iforme politiche no; nepp1-1r una. Eppure, si dice, lo Czar è animato dai sentimenti più liberali; egli è, tanto quanto è possibile esserlo ad un autocr~ta Russo, favorevole allo sviluppo sociale moderno. Ma lo Czar non è solo a governare, di fatto, la .Russia ; anzi quegli che meno la governa è lui. Troppo potente è il partito d~lla Imperatrice madre ; e questo partito, formato di alti dignitari dello Stato, di capi della aristocrazia, di nobili influentissimi a Corte, costituisce tutto l'entoiirage dello Czar e ne paralizza l' azione. La reazione non intende cedere d'un passo il terreno dinanzi alle nuove idee, e lo Czar, fosse anche più liberale di quello che è, fosse anche sinceramente socialista, sarebbe impotente a concedere la minima seria riforma al suo popolo, e sopratutto a far si che fosse efficace. Non bisogna dimenticare che in Russia c'è sempre pronta la sciarpa di qualche ufficiale per chiudere in gola allo Czar le parole che potessero appae troppo liberali. Con grande fatica, e soltanto perchè il carattere ostinatamente superbo di ,Podiebonostezeff gliene . porse il destro, Niccolò II _potette liberarsi dall' incomodo e intransigente Procuratore del Santo Sinodo. Non cos~ facilmente però egli potrà liberarsi dalla Im pcratrice Madre, e di tutti i consiglieri di lei. ,. D'altra parte il popolo Russo entra in una nuova · fase del suo sviluppo sociale. La liberazione de i servi conceduta in modo imperfetto da Alessandro II 0 , rovinò gran parte della nobiltà Russa senza recare ai servi un vero sollievo: la questione economica per loro rimaneva impregiudicata, anzi era peggiorata dal fatto che i nobili rovinati non erano più obbligati a nutrire ed ospitare. - sia pur male - i loro contadini. Tuttavia tanto era grande la loro ignoranza che essi rimasero fedelissimi allo Czar, e il movimento rivoluzionario (il Nihilismo) non li ebbe alleati nella sua lotta contro l'autocrazia. Quindi fu vinto e dovette trasformarsi. Nella trasformazione ha trovato il segreto di penetrare fino alle masse profonde dei contadini e scuoterle da.Ila loro inerzia. L'industrialismo, che ora si sviluppa gigante in Russia, ha empito le 'grandi città di uom~ni venuti dalla campagna, e questi sentono e soffrono i danni di una cattiva organizazione economica, ed imparano le teorìe che dall'Occidente penetrano in Russia, malgrado le visite dei passaporti alla frontiera, e la censura e la polizia nell'interno. E ·queste i~ee sono da loro comunicate ai loro compagni· rimasti a vivere nei· villaggi e nella steppa. Così l'agi~azione, avente non più carattere politico ma economico, s' è estesa a tutto il popolo Russo. Finehè la lotta era combattuta in nome di princ1pn politici, il contadino se ne disinteressava. Infatti egli nel Mir si sentiva libero, partecipava alla vita pubblica ; lo Zemstwo era, in fondo, una organizazione politica fatta da lui e per lui; egli non poteva capire la necessità d'una costituzione e l'utilità d'un Parlamento rappresentativo. I suoi rappresentanti, quelli de' quali poteva sentire il bisogno, ·erano gli avent_~diritto alle assemblee del Mir - i capi di famiglia -. Bisognava che la questione economica si acuisse perchè il contadino potesse farsi persuaso che gli ci voleva qualche cosa .di più potente, di più vicino allo Czar, delle Zcmstwo i ed è la questione economica infatti che hà portato il~ contadino a coope1;are al movimento costituzionalista - e rivoluzionario che ora ag·ita la Russia. Noi non sappiamo molto bene, nè frequentemente, nè precisamemente che cosa accade nell'interno dello stermina-to Impero. Di tanto in tanto ci giungono notizie di rivolte disperate e di repressioni feroci, poi tutto torna nel silenzio ; ma chi segue con un pò d'attenzione il movimento è costretto a convenire che da più d'un anno in tutte le parti dell'Impero i contad!- ni durano nella rivolta. Ora più, ora meno violenta, ma sempre intesa ad un unico ~copo: il possesso della terra da parte dei contadini, un differente assetto economico della società. Ed è appunto questa rivolta che ha obbligato il partito di Corte a permettere allo Czar la concessione di qualche riforma. Troppi sono però i· problemi che si agitano in Russia e che hanno urgente bisogno di essere risoluti perchè le riforme attualmente concesse non sieno una goccia d'acqua in mare. Il giornale " Free Russia m organo dei Russi rifugiati a Londra, dice chiaramente che queste riforme sono illusorie, e che i contadini non se ne contenteranno perchè non ne trarranno nessun beneficio. Lo Czar avrà dunque fatto opera vana; ed è naturale. I probleblemi della civillà chiedono di essere risolti in Rùssia, come negli altri paesi. La Costituzione, la Rappresentanza Nazionale, un nuovo assetto economico sono il primo passo verso quel. meglio al quale, ora, tutto il popolo Russo co)werge i suoi sforzi; ·e bisognerà che-il pn.rtito di Corte, lasci lo Czar libero di agire - se questi intende di agire veramente in senso moderno e liberale - o dovrà rimproverarsi d'avere provocato catastrofi delle quali la storia oft're esempi che, a quanto pare, non ammaestrano punto gli alti circoli della Corte di Russia. Noi Versola finedellacommedia filomeridionale ? -------·-··~ojf····-· .. • . --~ Il viaggio dell'on. Zanardelli in Basilicata, come osservai più. volte, doveva avere un risultato positivo notevole, e forse l'unico risultato: con vincere il capo del governo della realtà delle tristi condizioni del Mezzogiorno. E l'ebbe: I discorsi del Presidente del Consiglio, che nessuno - nemmeno i suoi avversari acerrimi - suppone capace di manifestare sentimenti che non vibrano nell'animo suo, ne fan'.no fede. La convinzione dell'illustre deputato di Brescia non poteva non trasfondersi nei membri del Gabinetto: i quali alla prima occasione dichiararono solennemente che il legislatore doveva tener conto speciale « dei risultati della rapida inchiesta ese- « guita sulla faccia del luogo in Basilicata dal « Presidente del Consiglio ». Così si legge nella Relazione sul disegno di legge sugli sgr·avi gradual~ presentato . dal Ministero alla Camera nella seduta del 26 novembrè 1902. In conformttà di' tale convinzione in detto disegno di legge ·si manifesta esplicito il proposito di venire in aiuto alle provincie· tormentate maggiormente dal malessere. Vi si dichiara

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