RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 123 Infatti, l'on. De Marinis, onde non ismentire l'idealismo unitario meridionale, volendo evitare che 1a contesa assumesse a ·pro carattere _regionale, speran<lo che il governo fosse più ar·rendevole d_eirappresenta_nti della maggioranza della Camera, propose un ordine del giorno approvato con 5 voti contro 4, con cui . i rin viaYa ad altro giorno ogni decisione e si sentisse prima il parere del ministero sull'ordine del giorno Montagna. Ebbene l'on. Vendramini . i rifìur.ò di conformarsi all'ordine del giorno votato, col pretesto che gli erano note le intenzioni del governo ...... Avrei voluto sperare che l'on. Vendramini s'ingan• nasse affermando di conoscere le intenzioni del governo_;e che egli non rispecchiasse le intenzioni e la volontà della maggioranza dei sett~ntrio.o.ali. Ma ·. le notizie che a me sono pervenute ed alcune sintomatiche pubblicazioni, pur troppo, confermano che presidente della Commissione, governo e magg·ioranza d~i deputati settentrionali sono perfettatamente di accordo ; e il loro accordo dice che oramai siamo all'ultimo atto del filomeridionalismo, del rispetto alla giustizia distributiva, del sentimento della solidarietà nazionale. Ci avviciniam<• a] trionfo della sincerità. Infatti da un lato abbiamo la corrispondenza della Stampa di Torino (N. dell'8 Marzo) - corrispondente e giornale dei più autorevoli - che esplicitamente confessa che « a Montecitorio si « accentua ogni o-iorno più la ripugnanza a fare • concessioni ad hoc al solo Mezzogiorno, sopra- « tutto poi quando trattisi di concessioni..... pie- < ·cola. » (1 ! ?). Si farebbero forse le.... grandi concessioni 1 Scivoliamo sul grottesco! Dall'altro lato c'è la intervista del corri·spon - dente della GazzP.tta del Popolo di Torino collo stes o Presidente del Consiglio. Questi si mostrò profondamente rattristato della piega che prese la discussione nella Commissione per gli sgravi e si dichia""Ò deciso a non portare il Disegno di legge dinanzi alla Camera, se rimarrà il pericolo di vedervi sorgere l'antagonismo tra il Nord e il Sud. Nessuno, proprio nessuno, dubita delle sincerità di Giuseppe Z.mardelli, il cui altissimo sentimento na- 1 zionale è assolutamente al di fuorl di ogni discussione. ~Ia egli s' ing~nna grossolanamente e temo forte elle ci siano molti che per nc:m addolorarlo contribuiscano a con. olidare l'inganno - se crede di eliminare il pericolo dell'antagonismo regionale rimandando alle calende greche il disegno di legge sugli sgrayi. Si frammischi nelle file del popolo, possibilmente in incognito, e· si i)ersuaderà della inanità del suo ripiego. Nel Settentrione sentirà che si è stanchi del brontolio dei barbari e degli accattoni del Mezzogiorno, che vivono alle spalle sue; e nel ~Iezzogiorno avvertirà i segni del malessere profondo e di una protesta ancora vaga e indeterminata contro gli uomini e le istituzioni che l'hanno condannato se · non alla miseria assoluta, certo alla spiccata inferiorità di fronte al resto d'Italia. · Ma non s'illuda Giuseppe Zanardelli ! Il Mezzogiorno si va ridestando . dal secolare letargo e, tra le sue popolazioni si va facenLlo sempre più viva ed attuosa la coscien:.::adelle ingiustizie patite e dei proprj diritti misconosciuti. Crede- egli di potere :i.rrestare la formazione di tale coscienza rinunziando a qualunque riparazione i · Se lo credesse, Giuseppe Zanardelli preparerebbe a sè stesso ed al paese disinganni dolorosi I . DOTT. NAPOLEONE COLAJANNI Deputato al Parlamento. PERLARIFORMA GIUDIZIARIA (l) Dappertutto, si sono forma.ti proteste, petizioni, voti contro la Riforma giudiziaria. In un paese che soffre come il nostro, di indifferenza politica codesta agitazione è da un lato confortante, e dall'altro mostra quale grave offesa e lesione porti ai generali interessi il famoso progetto, la cui discussione la Camera ha iniziato. Pur lodando lo scopo dell'on. Zanardelli, non possiamo non dichiarare la insufficienza, gli errori, la contradizione, la inattuabilità del precoce parto governativo. Del resto la; stessa lettura della Relazione prova quali siano state le fonti ideali del compilatore o dei compilatori: l'uno o gli altri non hanno tenuto presente che la seduta francese dell'Assemblea Costituente, ove si discusse del potere giudiziario con tutto il formalismo del 1790 ! Non manca qualche citazione più fresca, come quella di Favre, e non manca qualche comparazione col sistema giudiziario inglese, cioè a dire con quello che a noi, per ragioni etniche, storiche e politiche è più lontano. Ed invece, non si è tenuto conto di quelle modeste critiche che all'ordinamento della nostra giustizia da molto tempo, si vanno facendo, di quegli inconvenienti serii che non da ora molti pubblicisti vanno notando. I 46 articoli che nel ponderoso volume scompatiscono tra una relazione degna di un Cittadino della Costituente ed una serie di tabelle, nelle .quali si mostrano gli equivalenti monetari esteri,' toccano da un lato la parte essenziale del Codice di Procedura civil~ esistente, e del Codice di Procedura penale futuro, e dall'altro trasformano l'ordinamento giudiziario. Al Tribunale è sostituito il giudice .unico, detto genericamente Pretore. La innovazione è giustificata dalle sole parole di Favre: " concentrando la responsabilità, aumentano le probabilità di scrupolo e di studio ,,. Il collegio costituisce una garanzia, alla quale, quando si pensi che il Tribunal.e decide una causa per un valore di milioni ed affibbia parecchi anni ,di reclusione, non si può rinunziare per un bello assioma, magari di Favre. Gli è piuttosto che questo primo grado, nella mente dei facili legislatori, dovrebbe esser privato dell'odierna (1) L'importanza eccezionale del disegno di legge sull'ordinamento giudiziario che sta dinanzi alla Camera, c'induce a pubblicare due articoli iJi una volta sullo stesso argomento. Il secondo • è dovuto ad un egregio magistrato che per ragioni facili a com- - prenderiii si è nascol!tO101to le iniziali X. Y. ·- )l. d. R. • ..
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