Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 4 - 28 febbraio 1903

108 RIVISTA POPOLARJI DI POLITICA. LBTTERB '6 SCIENZE SOCIALJ , po il ,sussidio della sua alta ed .indiscutibile autorità di scienziato, allà •pessima 'causa, tutta politica e niente scientifica, del élericalume anti-divor:i:jsta. Azione e rea.jione, di Benia,mino Costantini, notizie storiche e politiche degli Abmzzi, dal 1848 al 1870: grosso volume edito a Chieti con rara nitidezza dal buon Di Sciullo: monografia l;rgamente documentata, in cui ~i~ · vono i giorni e le passioni d'allora,, che oggi pa,jon .lontani di secoli e secoli, elemento pre:i:ioso per gli stori~i avvenire, cui toccherà di rifare tutto i I .r:u,cconto, . non più ad ir,swm Delphini, della nostra unificazione. E, dallo stesso editòre, 1.ma mi.tt recente conferenza sulle Ve~chie e nuove aristocrazie. *** Fra le tante strenne ed almanacchi usciti fra il dtiudersi del vecchio e l'i:tprirsi dell'anno nuovo; segnalo Leggetemi, decimoquarto 'annuaHo per la Pace, dell'ottimo Moneta, minutamente illustra,to, e al quale collaborarono il Sergi e il De Amicis, il Ra pisardi ed il :Loria, il Novicow e lo Stead; e· molti altri valenti, con brevi e sostanziosi. e svariatissimi articoli; e il _primo Almanacco dei Socialisti, uscito dalla 'Tipografi.a Nuova di. Lodi, notevole sopratutto per le poderose litografie e pei suggestivi disegni cli Ugo Valeri, d'Illeno Camelli, di Romolo Del Bò, di Adolfo Magrini: una vera galleria d'arte nuova, e per la for:na e pel :,entil'nento. * E una specie di strenna, una 1 grande strenna in venti fascicoli, è La Quciclriennale, che Renzo Streglio stampa a Torino in gran<l.e formato e con magnifiche fototipie ed eliotipie anche fuori testo, a ri.coi·do e documento dell'ultima esposizione nazionale d'arte, paraJlela que:,t'anno all'interna,zionale decorativa e aJla, fotografica; qui p~re, articoli critici, discussioni estetichce, profili di pittori e~di scultori, studi retrospettivi, e v~rsi in cui la poesia canta le arti sorelle, tutto ciò fatto e ·:firmato dalle penne più compétenti e predilette dal pubblico intellettuale. Ma è tardi: piglio l'ultima cartina di benzoato di sod[L e fenacetina, e spengo il lume. Buona notte! Chieti, MARIO PILO. RIVISTADELLERIVIS1"'E • · E. ·w.: L'Esercitoe lo Stato. - 1 crediti militari non trovano mai una seria opposizione al Parlamento •Austriaco. Nessun partito si sente mai abbastanza forte da osare contro di loro una lotta a fondo. Anche nltimamente è stato così. I crediti sono stati votati e non si è rivelata nesslllia opposizione efficace: appenaap]:>ena, quà e là qualche c~ritica di dettaglio. La vip~L del Ministro della Guerra austriaco diventa così pacificissima quantunque ciò non sia che· una, breve illusione. Infatti la lotta delle nazio~.alità gli prepara delle sorprese amare. Già il deputato Dr. Hernld, che fu un tempo un tLrdente capo partito, parla con minore sicurezza, in favore dèlle lagnanze nazionali, e gli Czechi pensano, e non a torto, che la, questione, è troppo, geave per azzanlar- .si a dare a questo proposito una batta.glia par]amen-, tare. Fu lor:o dimostrato, e lo capirono, che i circoli militari non permettono, ai non competenti, scherzi con •loro. In. compenso i deputati feudali si mante,ngono in J una diplomatica riserva. La corte ha i' , proprii intermediari in ogni campo politico e quando il partito mili.tare chiama all'a,ppello, questi intermediari si ad~perano affinchè la risposta sia, unanime: 'l'uttavia questa, nnanimità non impedisce che ,la, questione di lingua e di nazionalità entri anche nell'esercito. · La questione che travaglia lo Stato civile dovrà, ben• presto ag1itarsi anche in seno allo Stato militare; la questione sarà più larga, che in Ungheria, dove già esistono divisioni di caste, ma anche in Austria la lingua 'feclesca è in serio pericolo e la situazione dovrà . . ripercuotersi anche nell'~sercito. Già in mezzo agli uf- :ficii:tli in attività di servizio si verifica questo fenomeno dell'indebolimento della linguà tedesca. Questa lingua ora non rappresenta piu per la ,coscienza slava la Hngua d'una potenza neutrale, sibbene tJuella d'una potenza rivale. · Il prol?lema s'avvia dunque ad una soluzione · e sarebbe sciocco dolersene, o :tingere di non essersene accorti. Ed è appunto sul c.:ampo militare che la questione delle lingue in Austria troverà la sua soluzione. L'idea d'una concentrazione Austriaca, che ora pare. nuova, nacque negli accampamenti italiani di Radetzki nel 1848. • L'Òrganizza,zione dell'esercito si mostro allor.a come il solo elemento clello stato atto a resistere alla clisgregazione. La burocra,zia si reg!ge :,ul potere militare che solo è stabile ancora; lo stato dovrà modellarsi sull'esempio dell'esercito. Si crede che il vecchio assolutismo Austriaco abbia centri1lizzato e germanizzato; questo è urt errore. L'assoluti:,mo centrali:i:zò e germanizzò soltanto l ristretto tLmbiente della sua amministrazione; centralizzò ln, Caru.:elleria, non lo ~tato; germanjzzÒ la hu- - rocrazia non il popolo. Di quì. la spaventosa disorganizzazione successa al 48 e la necessità d'una unione centrale. E l'Impern.tore :l!-,ra11eescoGiuseppe ne espresse il pensiero nella proclamazione della sua ascesa ~d trono: " Unire tutte le terre e le razze clelln, J\fon archia in un corpo solo ,,. .Ma questo concetto potrà essere realizzato solo quando non si avrà più paura del liberalismo della borghesia austriaca teclesca e la si chiamerà a cooperare all'unione, poichè appunto questo liberalismo è• favorevole con le sue riforme alla c;1tcentrazio11e. . Il nuovo pem;iero austriaco, che prima si svegliò nei circoli milita,ri, ripiglierà vita, per salvare la minacciata unità. I cavalieri Boemi che, come consiglieri a.ella Corona,, fecero tanta confusione mezzo secolo fa, si. schiereranno stoltamente indifferenti nell'ora della decisione. L'Aùstria,, la confosa, disper:,a e divisa Austria,, farà allonL sentire la sua voce. E la, borghesia tedesca può aspettare con a.nimo sereno, q nesto momento. (Die Zeit). * A. Z. Dciwson: Il Marocco, i Morie le Potenze. - Il grande segreto della attuale guerra nel Marocco e delle ribellioni e tumulti. delle tribù, sta, nella decadenza del] a, ra:i:za mora, deca,denza, che si estende dai capi alli infimi membri della Nazione. Le tribù troglodite dei Berberi sono ancora ]e medesime orde semi-selvagge di· mille anni. fai ma i veri :Mori sono decaduti senza alcuna speranza di risollevarsi. Il Sultano nou ha, più il • potere cli reprimere i moti <lei ribelli montanari; egli è ormai tanto lontano cla questa pos:,ibilità. qun,nto lo è da quella, di poter i·i~onq uistare l'a]l tic .L. cn_ptiale tlel1' Andalusia. 11 Umana ed animale, politi.c.:a e ma,te:ii..de. 1rnzionale . '

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