Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 4 - 28 febbraio 1903

RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIÈNZE SOCIALI lllpl>Odella zolfaru, e rlalla neGe:-sità, Gite 11011 ègenorale, di non nuocere alla vegetazione agricola in taluni mesi del l'anno: I differenti mezzi di rusione rendono possibile la ci rcnlazione del capitale di 1~sercizio da :3 a 12 volte in 11nanno indListriale, perchè, quando il minerale è fuso l1atermine il ciclo del lavoro della nostra industria inquanto<"hè lo zolfo fuso è merce immediatamente realizzabile. La differenza di utiliz2azior,ie nei mezzi di Cusione si spieµ:a facilmente: i.n massi111a: il tempo nece ·sario per la fusione aumont::ì ('011 la ca.pa('ità cubit.a, di ,m i'i_:nw di fusione :-:-ohbrn<> più l1mtatli L[1tant.0 risullerebbo dalla s<-rn1plic<:-proporzionalità diretta ~elle zoll'are ove i Conde con i ca.lcheroni (vecchio sistema ancora ritc)nuto ntilr) que~ti :--ono ct.i una capacità da 130 a dOOO e più metri cubi, e richi<,dono Ja 2 a l mesi per il carico, la i"ttsione e il discarico. Selle zolfare ove si ronde con forni sistema Gill, che sono di nna capacità da 15 a ~O 1L1etri rubi, la fusione si ottienr anche ogni mese Insomma. il capitale di ,~sercizio circola in un an no tante volte quante volt0 i calcheroni, o i l'orni di fusione possono caricarsi e fondere .. Pertanto, non volenclo noi sbalordire con le nostre presunzioni in ordine alla gravità eccezionale dell'onere dipendente ,rlal l'assicura;done degli operai, ci siamo limitati a va.lutado soltanto in rapporto alle zolfare nelle quali siano possibili in un anno Li fusioni di minerale, e dove di conseguenza la mano d'opera rappresenti 4 volte il capitale nacessaeio per l'esercizio dell'industria. Sulle condizioni di tale zolfara tipo. ci deve essere leclto domandare: è ammissibile che il capitale imP iegato nella nostra industria anteriormente all'applicazione della legge sociale fruttasse già tanto da permettere ora che alle spese vere e proprie di esercizio, si aggiunga, senza produrre una grave depressione economica, una maggiore e nuova spesa uguale a circa il 2:~ per cento del capitale impiegato nella mano d'oL>era1 Per fare un esempio tlell'entità di tale onere che per ora, con i pre;,;zi del prodotto disciplinati dall' « Anglo Siciliana » (elle rendono lù braccia ricercate e le mercedi alte) si è riversato tutto sulla mano d'opera, diremo che una sola grande ammi.nistrazione, facente parte dell'Assorirr.~ion.e Minf,·m·ia SicilirfJur, Jopo che sarù apµ1icata la legge sotto esame del Senato, dovrà pagare circa f 50 m,ita Li1·e di premi per l'assicurazione degli operai. .... e.r;cuse~ cht peu ! Che avverrà della leggè sugli. infortuni del lavoro 'fra 2 anni, dopo cessata l'azione benefica dell' « Anr;to Siciliana » 1 Che avverrù quando lo avviliment.o nei prezzi dei prodotti solfiferi qbbligherà gl' industriali ad aubandonaro la maggior parte delle solfare, e gli operai a contentarsi del salario delta fame? ... S'impone d_unque ai legislatori la necessità di valutare in tempo le conseguenze finanziarie dei provvedimenti sociali, e di. valutarli in rapporto alle singole industrie, che sono obbligate a sopportarle. S'impone riconoscere le ingiustizie d1e derivano in Italia. dal pregiudizio unitario Gite fa m;tinare i legislatori nelle legg1 uguali per tutti. gli italiani; s'impone ai legislatori il dovere di fare essi il conto economico delle industrie che· vogliono colpire con tasse o altri oneri, siano , <1_uelli del la legislazione sociale, ticrchè riteniamo pur d'interesse collettivo la necessità di mantenere le indu trie atte a remunerare capitale e lavoro, e µer lo meno il non sopprimerle sotto il pesod i provvedimenti sociali come sotto q Hello delle tasse, dovendo considerarsi rlanno certo disastroso quello elle cleri verebbe dalla cessazione o diminuzione di lavoro per gli operai che vi sono occupati e ver tutte le classi di persone elle vivono del• movimento economico complesso dipendente dall'esercizio di tali indu.'trie. E se ammettiamo elle le spese di assìcu razione si ripercuotano direttamente sulla mano d'opera, cioè che se ne riducano i salari con trattenute corrispettive. come avviene attualmentA di molte inclu. trie, lo e~ame che invochiamo s' impone mag·giormente per calcolare se la somma Lfr sacrifici di tuttì gli operai occupati sia proporzionata al beneficio che risentono i soli colpiti da infortunio. Ritornando all'incitamento che ci viene dal giornale milanese, notiamo che si addita l'abile azione esercitata già dagli armatori, i quali ottennero dalla Commissione parlamentare prima e dalla Camera poi, la eccezione gravis"ima con la <t_ualèvenne a stabilirsi per la gente di mare: nei casi di infortuni seguito da morte l'inçlennità proporzionata a 3 n.nnualità anzichè a 5 annualità · di salario, e nei casi di inabilità permanente come base d'indennità, 4 salari annui anzichè 6, quanti se ne prevedono con la modificazione apportata dal la Camera all'art. 9 della vigente legge. E senza scendere a tardivo esame delle ra-- gioni, certamente eque, che determinarono la importantissima eccezione <;he aila Camera non destò rumore, nemmeno fra ra:ppresentanti cle11e· cla si popolari, a noi si ct.ovrebbe concedere di osservare ora che, se una eccezione potè stabilirsi in favore di una sola clas e di inàustriali, quasi rompendo la tradizione legislativa italiana. dovrebbe il Senato confermare il buon vrecedente, e µer sentimento di equita' esaminare se un'altra classe, che non seppe farsi valere come quella degli armatori, meriti eccezionali considerazioni. , Or bene, la classe dei coltivatori di solfare della Sicilia ha diritto evidentissimo alla ecce1.ione; per dimostrarlo basta mettere in evidenza due sol~ condizioni·: 1. - Il loro rischio rappresenta nel le class.ificazioni della Cassa Nazionale e nella esperienza, il 220 per cento del rischio della gente <li mal'e, cioè una misur~ supel'iore al doppio di quella corrispondente a detta classe il rischio. 2.. - L'anno di lavoro, che per tutte le industrie è di ;JOO giornate, per le zolfare siciliane è in media di 2.20 con un massimo di 2.10; d'onde la conseguenza <;l1e,moltiplicanùo per 1500 il salario medio giorn~Jie1:o di un operaio delle zolfare, / ,

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==