• I . RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LBTI'ERB E SCIE'NZB SOCIALI 101 to è stato di 200.000; durante il secondo, di 124.000 1 soltanto ,,. Ma per apprezzare il significato reale di queste cifre, bisogna metterle in rapporto con lo sviluppo, considerevole, delle località suburbane. Se la curva d'accrescimento delle grandi città piega, se in alcune di esse - Cannan, per esempio, ne fa la dimostrazione per Manchester e Liverpool (1) - l'aumento del numero degli abitanti, tale quale resulta dalle statistiche, resta al disotto dell'aumento naturale dell'eccedenza delle nascite sulle morti, ciò è in gran parte, perchè molti ,cittadini, sorpassando i confini amlllinistrativi dell'agglomerazione, vanno a cercare nei sobborghi un alloggio salubre o delle pigioni meno alte. E, naturalmente, questo movimento è tanto più accentuato quanto i mezzi di trasporto sono più comodi e più alla portata di tutte le borse. · · Nei paesi ove le vie di comunicazione rapide sono ancora poco sviluppate, ove l'esercizio capitalistico delle strade ferrate e dei tramways fa ostacolo all'abbassamento delle tariffe, ove i" lavoratoTi non possono abitare a distanza della sede del loro lavoro che mediante spese relativamente considerevoli e fatiche tanto più grandi quanto la loro giornata di lavoro è più lunga, l'.emigrazione non sorpassa quasi i sobborghi, ove l'ingombro tende ad aumentare. Nei luoghi, al contrario, in cui l' eserciz.io delle strade ferrate e dei tramways è fatto dai poteri pubblici o, almeno, l'obbligo imposto alle Compagnie concessionarie di stabilire tariffe ridotte favorisce la decentralizzazione urbana, l'esodo verso i sobborghi prende, di anno in anno, più estensione. Mentre che molti rurali che vengono a lavorare in città con.servano - grazie ai treni operai - il loro domicilio nelle campagne vicine, molti funzionari, impiegati, commercianti, o industriali, vi trasportano la loro residenza conservando la loro occupazione in città. D'altra parte, in grazia più della facoltà crescente dei trasporti, delle industrie che s'.erano concentrate nelle città ritornano ora nelle campagne e vi restano chiamandovi un personale numeroso. Infine, sotto le medesime influenze, certe colture, che occupavano un gran numero di braccia e che si trovavano prima limitate per la ristrettezza del mercato e delle vie di çomunicazione,. prendono un'estensione sempre più considerevole. In conclusione, dopo essere stato uno delle princi-, pali, se non la principale causa della diserzione delle campagne, dividendo l'industria e l'agricoltura, scatenando le crisi agricole e rendendo l'esodo rurale più facile, lo sviluppo dei mezzi di comunicazione e di trasporto - come dicevano P~cqueur e Proudhon - comincia a produrre degli effetti contrari, favorendo la industrializazione dell'agricoltura, la creazione di stabilimenti industriali in campagna, e l'esodo, temporaneo o definitivo, dei cittadini verso le pianure. (Continua). E. VANDERVELDE (i) Cannan. Growth oj Manehestct' ancl Liverpool. Ermanic. journal IV pag. 111 a 114. Per abbonarsi alla H RIVISTA POPOLARE ,, mandare cartolina-vaglia al· l'Or,,, J)r, NAPQ~. 00~4J4NNJ. Napoli. L'EOUITA' DELLEECCEZIONI nella legge per gl'infortuni del lavoro -~ Il Sole di Milano (1), giornale che,d'ordinario si occupa d'interessi commerciali, nel numero del 6 febbraio incita gl'industriali italiani ·a farsi vivi perchè il Senato non approvi le modificazioi:ii apportate_ dalla Camera alla Legge 17 marzo 1898 sugli infortuni del lavoro, in quella parte che eleva i diritti degli operai. Si afferma che siasi caduto in grave errore nel valutare l'aumento di onere pari al 12 010 di quello attuale ; e· che invece tale aumento sia da presumere nel 60 010; ciò che farebbe elevare l'ammontare complessivo dei premi di assicurazione, che verrebberu a pesare sulle industrie italiane, da 6 a 10 milioni annuali, indipendentemente dalle categorie di operai alle quali viene esteso il beneficio della legge vigente con le modificazioni sotto esame del Senato. Un ufficio di assoluta competenza tepnica da poco ha studiato il corrispettivo finanziario di tale maggior beneficio sociale in rapporto all'onere attuale della legge, ha trovato anzitutto che, sopra mille operai occupati nelle industrie annualmente: N. 53,11 vengono colpiti da infortunio seguìto da invalidità temporanea al lavoro; N. 4,25 vengono colpiti riportando inabilità permanente al lavoro, (assoluta e parziale) ; N. 0,78 restano mortalmente colpiti o muoiono in seo·ui.to ad infortunio ; d'onde, sulla ipotesi di • o • mille operai-tipo a 300 giorni di lavoro annuo e ad una lira di salario giornaliero, complessivamente con L. 300,0000 (trecentomila) di mercedi percepite in un anno, il competente ufficio cui alludiamo, ha potuto stabilire l'onere attuale nelle cifre seguenti : a) L. 1170. per i casi di morte; b) L. 2009 per i casi di inabilità permanente;· e) L. 530 per i casi d'invalidità temporan:a. In tuttoL. 3709 sopra 300 mila di mercedi: cioè il 12,30 per mille dei salari. In base a tali dati circa il miglior trattamento che verrebbe fatto agli operai in seguito alle modificazioni della legge 17 marzo 1898, è stato calcolato : per i casi con inabilità ·permanente un: aumento del 30 010 della spe<,a attuale, cioè, sui mille operai-tipo da L. 2009 a L. 2603; per i casi· con in validità tempor~nea il 24 010 di aumento, cioè da L. 530 a a L. 654. Cosicchè, complessivamente l'onere della legge sugli infortuni si eleverebbe, in rapporto a mille operai-tipo da L. 3709 a L. 4427, cioè dal 12,36 al 14,76 per mille sui salari, un aumento medio totale del 19 O[O sulla spesa attuale. Or, nel superiore calcolo non è tenuto conto' dell'aumento, diciamo pur della frode, che determi- (1) Auche L'Economista cl' Italia si occupa della questione sollevata dal .Sole di Milano dimostrando l'esagerazione del calcolo circa l'aumento di onere relativo alle modificazioni della Legge i 7 marzo 1898.
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