Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 4 - 28 febbraio 1903

, . RIVISTA POPOLARE DI POLITICA., LETTERE E SCIENZE SOCIA.L! 97 notata anche dall'amico De Balzo, tra gli eserciti raccogliticct e la nazione armata: felicissima iclea, bella istituzione, che. egli, ministro della' guerra, sarebbe fortunatissimo di adottare, se Cosse... in !svizzera l (1) Non d'accordo in ciò col prececlente ministro della guerra, Ponza di San Martino. Onde non è a stupire se, con un'intelligenza così confusa del problema militare e della sua evoluzione storica - in base al granciporro, da me confutato, del decuplo proporzionale - tanto il Ministro della guerra, che il Presidente del Consiglio abbiano potuto dommaticamente affermare che la milizia nazionale sia, più costosa dell'esercito stanziale. L'on. Colajanni - che fin dal suo primo discorso elettorale del 1882 ha propugnato il con.:. cetto della nazione armata - ricorJò nel 1892 un giudizio di Crispi: ed io ho dimostrato alla Camera lo sproposito di questo fa·noso decuplo proporzionale. Ma come l E non basta la consiclerazione superficiale ed elementarissima che in !svizzera il servizio militare rappresenta 119 giornate d'assegno, e in Italia, in base alh ferma triennale, 900? Laonde è chiaro che con la spesa necessaria per un soldato nostro si possono istruire 7 militi svizzeri. Questo il punto centrale del problema. E non si dovrebbe sottostare, C•)meho anche dimostrato alla Camera, ad una spesa straordinaria d'impianto -- perchè la forza inquadrabile sarebbe la stessa c~'è oggi: cioè un miiione circa fra eser• cito e milizia mobile, e circa 2 milioni per la milizia territoriale. Qui voglio ci~are un ileputato, non sospetto di d~magogia: l' on. Lucchini. Il quale; nel lDOl, confutò il collega Marazzi così: - « Egli ra un confronto con la Svizzera, dove per mettere in armi 300,000 combattenti si spendono 28,000,000 all'anno, e trae la conseguenza che l'Italia, per trovarsi sul piede della Svizzera e metterne in armi 3,000,000, dovrebbe spendere 362,000,000 di lire annue . .Ma egli stesso s'avvede che la previsione rli 3,000,000 d'armati sarebbe eccessi va e che, riducendo questo numero alla metà, cioè a un milione e me1,zo, ossia 300,000 più di quelli che ora si possono mobilitare, occorrerebbe una SJ?r:,sanon- superiore a lire 181,000,000 Ciò dunque farebbe emergere · che anche il sistema d1Jlla na:;ione m·mata, calcolando là spesa che fa l11,S1Jizzera, e salvo opportuno bene(ìcio d'inventario, ci darebbe un contingente 1naggiore dell'attuale, con una spesa minore> (2). (t) Anche il collega Galletti dice: - (,( Il sistema del Mirabelli è r,eramente più liberale ancora di quello che abbiamo, solamente non è ancora possibile; il sistema dei socialisti ci porta indietro. » E, soggiunge: - « Si dovrebbe cominciare a fare quell'esperimento della milizia, che l'on. Mirabelli domandava ». (2) L'on. Marazzi del 1901 è contraddetto dall'on. Marazzi del 189-1. I~, del resto, anche trn la Relazioue del 1901, i suoi discorsi, ed il libro su l'Esercito nei tempi nuovi, sono marchiane lo contraddiziorii ! I 26 milioni del ):)ilancio svizzero per Non solo un contingente maggiore ; ma l 'istruzione militare sarebbe estesa a tutti i cittadini abili. La quale non esige il carattere stanziale della caserma- se dalle stesse norme regolamentarie dell'esercito italiano risulta che l'istruzione si compie in 12 od 8 settimane, ed il soldato, dopo sei mesi, può essere promosso caporale: onde la presunzione legittima che in sei mesi, non solo abbia imparato per sè ma è anche in grado di comandare ed istruire, militarmente, altri. Il che è stato anche riconosciuto dalla nostra Giunta del bilanciq per la guerra, con la Relazione Marazzi: la qua!e escluse altresì la necessità della ferma - che il ministro della Guerra e l'on. Rasano credono, invece, necessaria - per lo sviluppo del sentimento militare: riconoscendo che non nella caserma si crea una coscienza temprata al cimento - bensì nella scuola e nell'ambito sociale (1). Lo spirito militare, come disposizione morale distinta ed opposta a' doveri del cittadino, non ha ragione di essere e non deve esistere. Lo spirito, che deve scaldare i cittadini sotto le armi, non è se non una forma peculiare della mentalità, che una democrazia deve - sotto pena di sparire - saper determinare in tutti i cittadini. Non esistevano due specie di onore per Oliviero di Jalin nel Demi-Monde di Dumas. E così non esistono due doveri, dinanzi alla Patria: un dovere civile e un dovere militare. Esiste soltanto un dovere - il dovere civico l , Il Presidente del Consiglio ha disconosciuto le storiche pagine trionfali delle forze vive nazionali su le armi stanziali: ha dimenticato la Francia del 1792, la Spagna del 1808, la Germania del 1814, l'Ungheria del 1849, i campi lombardi del 1859, la Sicilia e il Volturno nel 1860, i Garibaldini del 1866; ha dimenticato i miracoli de' volontari di Washington, delle milizie estemporanee al canto della marsigliese, della landwer tedesca, degli insorti italiani, degli hon ved ungheresi, delle gloriose camice rosse, degli. eroici cubani, filippini, boeri! Ma allora qual'è mai la finalità delle armi stanziali - se da militaristi ferventi si confessa che la tecni a s'apprende in qualche settimana ed il la nazione armata (25 novembre 1900) diventano - dopo pochi mesi - 29. Onde i 260 mili0~i del famoso decuplo salgono a 290. E gli 800 milioni delle spese d'impianto diventano un miliardo e mezzo. Cosi i milioni ballano per l'on. Marazzi come i folletti della leggenda ! Non altrimenti i 29 milioni del Marazzi salggno a 32 per il ministro Oltolenghi! (1) Ecco le parole testuali della Relazione: « Nella preparazione alla guerra importa distinguere due elementi: la tecnica delle armi, lo sviluppo del sentimento militare. La tecnica si apprende presto alle masse e bastano pochi e brevi richiami alle armi durante la pace, per non farla dimenticare ». E l'on. Marazzi soggiunge: « Lo sviluppo del sentimento militare non si manifesta nè in un anno, nè in 10, se non ha radic~ nel popolo. Non è nella caserma che si crea una coscie~za ten:iprata al cimento, bensi nell'ambito sociale». E questo - clu :guardi bene in fondo - è la campana funebre del militarismo!

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==