96 RIVISTA POPOLARlr DI POLITICA, LETTERE B SCIENZE SOCIAU peculiare significazione politica - non parlamentare - alla mozione. Il Tempo cli Milano - che prima avea detto di avere l' on. Mirabelli . sviscerato it problema della clifesa nazionale dal punto di vista dell'ordinamento della milizia, indica,ndo come forma dell'avvenire la nazione armata - l' Aoanguardia socialista ed anche la Propaganda di Napoli si dolgono di non avere l'Estrema Sinistra detto chiaro e tondo che noi tendiamo all'abolizione della caserma, che il nostro movimento tende alta sostituzione della nazione armata ! Doglianza ingiusta - se altra mai ve ne fu! Tutta la seconda parte della mozione e lo svolgimènto che· se ne è fatto, gira intorno a questa tendenza civile delle democrazie moderne - senza trascurare, come voleva il Tempo, il De Bloch : del quale, anzi, io ho usato e abusato. Nè ho trascurato la coscienza etico-giuridz'ca europea, anzi cosmopolita, più ampia e più alta della coscienza nazionale, la grande idea umana della pace e della fratellanza, etc.! Tanto ché l'Ebray de' Debats ha potuto scrivere così: - M. Mirabelli s'est donc montré trop révolutionnaire pour que sa motion eut une portée pratique quelconque. Non alla concezione sociologica della Nazione armata si oppone (badino il Tempo a l' Avanguardia socialista di Milano) l'internazionalità proletaria - se in Germania il Bebel ha dichiarato che « il partito socialista non è contràrio a' doveri militari, quando gli armamenti sieno tali da rispondere unicamente allo scopo di difendere la patria» e che « ridurre il servizio militare a ciò che do• ' vrebbe realmente essere - la funzione puramente difensiva che garantisce la libertà e l'.indipendenza delta Patria - è uno dei compiti più nobili del socialismo. > Onde per Bebel l' esercito dovrà mutarsi in una istituzione democratica per la difesrx dell'indipendenza dello Stato e della libertà ecl uguaglianza dei cittadini. Perchè, dunque, giudicare inetta ed infelice la parola de' repubbli.cani e de' socialisti1 O dovevamo trasforma('e il Parlame11to in un'accademia1_ Nel princ1p10 civile della Nazione armata è implicita l'esigenza superiore della difesa nazionale. E questo principio non rappresenta la imaginavazione vuota e poliforma di un utopista sentimentale; - ma è l'esperienza stessa, che si confonde con l'ultima parola dell' evoluzione militare nel mondo m0derno. E perciò io non credo che· la ferma biennale, di 18 mesi od anche di un anno, segni un passo verso la tendenza chiara, come ha riconosciuto lo stesso on. Sacèhi, de' popoli civili verso le milizie nazionali: Anche il .Jaurés crede che la legge de' due anni in Francia sia·une étape: pur dichiarando che ce n' est point là, pour les socialistes, le terme det l'évolulion de système militaire. Il termine i in vece, è segnato dalla nazione armata. C'est aux milices,c'est à l'organisation vraiment nationale et populaire de la farce défensive du pays que nous voulons aboutir. E servano queste parole et . confutare il giudizio del Presidente del Consiglio sul Jaurés, e il Tempo di Milano. Nous défendrons - continua l'eminente socialista francese - de tout notre pouvoir, devant le Parlement, la conception de notre parti. Ed egli crede che la lai de deux ans n'est qu'une étape et qu'il faudra aller au dela dans le sens des milices, déjà préparées par toute l' évolution militaire. Io penso che questo sia un· errore del Jaurés e di non pochi socialisti italiani. Tanto che il senatore L. Boudenoot };ladifeso strenuamente la leg~e de' due anni - pur non meno fervidamente combattendo le milizie nazionali. •• Tra' due sistemi esiste una differenza essenziale di principio. La milizia non è un esercito permanente, in cui la ferma sia breve: essa è tutt'altra cosa che un esercito permanente. È un esercito intermittente -- di cui la grande superiorità, dice il Moch, consiste in ciò che ciascµna delle convocazi:oni sue è una vera e propria mobilitazione : quand elle fonctionne, c' est touioitrs sur le J)ied de guerre, avec ses formations mémes de guerre et pour exécuter exclusivement des exercices de guerre. Così la· milizia e le armi stanziali riposa- - no su due principii opposti: e ciò esclude la possibilità di passare dall'uno all'altro - per una intermedia organizzazione di transito. Questo vizio, nel parer mio, tra vaglia il disegno di legge de' socialisti italiani. Il quale non dicono_scoche tenda a· converti re il militarismo da caserma in milizia cittadina; ma oggi il pernio è la caserma / - ed è la caserma il nocciolo cellulare del militarismo. Come vedono l'on. Fortis e il Ministro della Gperra - che pur ha definito luminoso l'esempio della Svizzera - la mor,ione nostra non svaziava nelle regioni iperuraniche di Platone: e - dinanzi al fatt0 positivo, sperimentale dell'esempio elvetico, - l'abolizione delle armi stanziali o esercito permanente non è, come ha detto l'on. Sacchi, una utopia demagogica e sentimentale. Salvo il sofisma conosciuto nella logica sotto· il nome di vitiwn subreptionz's - che il Bernstein _ rimprovera al Kautsky. Dinanzi alla organizzazione elvetica stanno a capo scoperto autorità militari inconcusse di Eu-· ropa: l'ammiraglio Réveillère, i generali Tricoche e Brunet - il quale confessa che, seule en Europe, la Suisse a su trouver la solutiondejce probleme que tous cherchent en vain: • armer tous ses enfants et {aire que chaque citoyen donne un soldat a son pays sans que cet soldat enléve a son pays un seul ci toyen. Ora, il Presidente del Consiglio ha confuso l' organizzazione elvetfoa ed anche la NaZ'ione armata del Von der Goltz, con le milizie estemporanee - sebbene, poco innanzi, il ministro Ottolenglii a yes!:)ericonosciuta la differenza)
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