RIVISTA POPOLA.NE DI POLITICA, LETTE_RE E SCIENZE SOCIALI 95 s:t.le nella stessa monogr~fia - che si attribui ·ce al Min'istern .della Guerra - al 21,28, rispetto alla spesa totale, ,;ompreso il debito. e al 36,45, senza d debito. Mentrn anche eia questa monografia risulta che la per<~entuale dell'Austria-Un· gheria è,· rispetto alla spesa totale, comprnso il debito, del 16,27: e ìa Germania ha la percentuale del 19,97 in confronto alla percentuale nostra del 21,23 - e, rispetto alla spesa totale, senza il debito, l' Austrià-Ungheria ha la percentuale del 21,80 e la Germania del 22,73, ·in confronto al la nostra del 36,-l:5. La quale, in vece, è ancora più alta - sale al t6: calcolato, cioè, il bilancio disponibile in 900 milioni e le S!Jese militari ri- 'ultanti dal conto consnnti.vo del 1900-1901, in L. 420.110.533. Nè la percentuale nostra su la spe- ~a generale è del ?l,23; ma del 25,09; _:_ mentre è del-14,98 pf)r ·l'Austria-Ungheria, del 15,6~ per la nennania - e, rispetto all'a parte disponibile, la percentuale della Germania è del 18,07 e l' A ustria-U ngheria lia la percentuale del :.!l,47. I~ - clopo ciò_: continL1iamo pure ad i!1gannare il Paese: osservando, col plauso de' deputati più o meno analf'àbeti., e,he noi spendiamo meno dell'AustriaUngheria -- la quale ha una riGchezza, valutata eia Sterneeg, in 84 m iliarcli: 14 più. d~11a nostra; un bil<).ncio di :1 miliardi e 14 milioni, cioè un miliardo e cjrca 300 rn il ioni' più del bilancio nostro; ed una parte disponibile di '2 miliardi e 108 milioni o sia di oltre un miliardo più della parte disponibile nostra - continuia.1~10 a canzonarlo, diGendo elle sp~ndiamo meno clella c+eemania - la qnale, soltanto p~r la ricche;r,za mobiliare, valutata dal Neymarck in 113 miliardi, ci Sllpera di. 98 miliardi - ha un'entrata cli 6 miliardi e 972 n1ilioni ed un fondo libero di oltre 6 miliardi! Si sono fatti raffronti anche con la Francia e con l'Inghilterra! :wa la Francia ha una riccl1e7.za valutata dal Turquan in 214 miliardi, un bilancio totale di L. J.602.463.468 e un fondo libero di L :2 6C:.>.1:2:1.02 - e l'Inghilterra, ha una ricchezza valutata dal <ì-iffen in 281 mjliardi e un lJilancio di lire sterline :231.980.~40 ! Nè si obietti, r.ome ha fatto il Presidente del Consiglio, che r1ueste in,9eg1wse er1uazioni timO('Nrtic-he sieno poco conclucltJnti Perchè, invece, sono fondate su' bilanci europei, che non rappresentano punto utta base congettu1"alP. I calcoli sugl' ipotetici 1nilim·cli rli 1·i<:cheZ-':a rtelle 1·ispettirr: rw- <;-'ion,: non si devono fare? E percl1è? ( ·api. co che la ricerca non è l'acile; ma.ornmai è acquisita al la scienza moderna. E l'on. Rubini nel 18\J-1 - contraddicendo l'on. Pais - l'ace v,1 notarn che queste' indagini, ricondotte a numera.tori e denom inat0ri esattamente omogenei, nornali e paragonabili, de- . vono 1"isrrtire at {)unto unico rlrr,cui trr spesa ?c;atur·isce ler;ittima - Lrt eù·chc~~a J)U!Jbli<;ci. O forse (Jti app1·ezz:rnne1lli rlilJrn·si, cui accennava l'on. 1/,anardell i, tornano a scapito de' raffronti statistici nostri? Ma niente affatto ! Perchè - in base alla famosa monografia del Ministero della Guerra - se la ricchezza nostra sale a 79 miliardi, la riechez;r,a dell'Austria-:Unglrnria sale a 10:1 miliarcli, della G-erm;lnia a 201 e della Francia a 247. La, conclusione è rhe la dialettica de' militaristi italiani screpola da ogni banda - e non regge al piccone demolitore del a critica scientifica. R qui si affaccia t.repicto il fantasma della salus publica supi·eina lex ! • Il Presidente del Consiglio ha osservato - come già l'on. Fortis - esservi un minimun ne~cessario per vivere, non meno che per gl' individui, altresì per gli Stati. E chi fissa questo miniinun? Chi segua il limite 1 Nel 1870 le spese militari, marina e guerra, ascendevano a 215 milioni - e Quintino Sella, d'accordo col generale Govone, le ridusse a 177 milioni e 920 mila lire: dichiarando il tO marzo che l'esercito sarebbe stato così in coadtzione cli pote,·e, ove la necessità lo ?"ichìedesse, socldtsfa,·e ai. bisogni della Patr·ia. E non avevamo ancrffa Roma! Go:--i, anche nf!l 1804, l'on. Uo"- loml,o - per conrutare i.l grande argomento contrario alle economie, sec-ondo cui 1<1 ralci<li;:i,ne' hiLnnci militari com promette la d'ifesa del Paese - notò. d';:i,ccorclo con l'où. Branca, elle la àifesa è 1m ter,nine relativo, non assoluto. « Eravamo, forS(' in(lifesi. q nando s1,endeYamo meirn? Ma. rial 188,1 al 1887, quando era Minist.ro !'011. Ricotti, si spendevano in meùia 209 mili.oni, per il bilancio ordinario della guerra. O che credeY,uno la l,atria in pericolo per- ciò? » - E <lunq ue 1 IL limite è segnato nel dovére supremo cl.i tutti i cittadini a difendere il proprio Paese. Questa la vescicola germinativa della nazione armata - che il Peesidente del Consiglio ha con-, fuso con le milizie estemporanee: ravvisando, invece, una differenza che non esiste, tra la nazione armata e il sistema delle milizie cittadine, e quindi tra il linguaggio mio e quello del collega <' iccotti. Io sono perfettamente d·'accorclo col Presidente ùel Consiglio, con l'on. Rasano e con tutti coloro, cl1e credono di non dover prescindere dalle ragioni • supreme -della difes•a. Ma costoro hanno· avuto il torto di credere che la mozione nostra ne pre-. scindeva. ·Ed ecco l'altro punto sustanziale del dibattito sul problema militare nel Parlàmento italiano. :Nè l' on. Fortis, nè -1' on. Ferri sono entrati in questa parte irn porbìntiss·i ma r1e1la mozione. Io ricordo di avere interrotto l' on. 'Fortis, , invitandolo a leggere ov'è r1etto che la trasformazione delle anni stanziali deve rispondere a' bisogni della ,1if•esa nazionale; - ma l'on. Fortis, se n' è dimenticato. Ed è questa, invece 1 1a parte c.he conferisce una /
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