34 RIVISTA POPOLARE Di POLITICA, LETTEUE E SCIENZE SOCIALJ 2° Lo sgravio non dovrebbe limitarsi alle quote d'imposta erariale, ma estendersi indistintamente alle quote di sovrimposta comunale e provinciale, in misura che potrà essere uguale o proporzionaJe all'ammontare della erariale Per effetto di questi emendamenti la perdita, preventivata dal Governo in 4 milioni e mezzo circa, dovrebbe ingrossarsi di altre 800 mila lire od, al massimo, di un milione. E così, tirate le somme, le conseguenze finan - ziarie dei due sgravii esaminati possono cosi circoscriversi: sgravio del sale : milioni 8 sgravio delle quote minime fondiarie: .. ,, 5.5 totale > 13.5 Benchè sulle disponibilità del bilancio non sia stata ancor delta l'ultima parola, pure il Governo fa serio affidamento su una somma di 28 o 29 milioni, onde ci sarebbero ancoi·a 15,5 milioni da impiegare utilmente. Senza dubbio l'impiego migli0re consisterebbe nel devolverli a favore dell'Italia Meridionale con provvedimenti che assumessero quanto meno è possibile la veste di privilegi. Ma poichè la Commissione parlamentare, che sta studbndo il disegno di legge governativo, ha sentito'·1a necessità di sincerarsi ancora sulla reale disponibilità del bilancio prima di entrare in nuove proposte, credo anch'io opporluno di attendere la prova esatta della esistenza dei milioni fatti sperar dal Governo. Prof. LUIGI NINA. Il problenmaaziondaelelmomen1 o I. Guardo con legittima soddisfazione all'intenso movimento, nella pubblica opinione. e nelle sfere politiche, in favore del Mezzogiorno. Dal Ternpo socialista al Corriere della Sera conservatore in Milano, dai giornali socialisti e conservatori di Roma e di tutta Italia, tutti riconoscono, ad una voce, che il problema del . Mezzogiorno è il problema vitale della nazione; che non può vivere e durare una nazione divisa in due: una agiata ' colta, con minima criminalità, con industrie fiorenti; l'altra povera, con alte proporzioni di analfabeti, con forte delinquenza, con una agri•~oltura se non morente~ al certo sofferente. Dappertutto i contrasti esistono; ma in Italia hanno forma pericolosa, speciale. Altrove le zone antinomiche si alternano e si toccano, e in parte le antinomie si attenuano per la vicinanza e per la frequenza dei contatti; in Italia invece tutte da un latò stanno le zone dell'agiatezza e tutte dall'altro quelle della miseria. Tra loro ·sono divise da una zona intermedia, • cl1'è tale non solo geograficamente, ma anche dal punto di visti· economico, intellettuale, politico, morale ed anche ùemografico. Questa zona intermedia fa, per così dire, da isolatore anzichè da tr·ait-cl'-ut1,ion, e rende più vivo il contrasto tra il Norù e il Sud. La netta divisione geografica tra le rlue grandi partizioni della penisola è resa più pericolosa dal fatto che tra le due ci sono differnnze di tradizioni e di storia. In tali· condizioni l'unità d'Italia - e s'intende: unità mo1'ale - non può essere che una ipocrisia ed anche, ver essere benevoli, una pietosa menzogna. Lo Zotico, in uno degli ultimi numel'i della Rivista, delineò rapi damente le cause fisid1e, geografiche, storiche, e politkhe attuali, che hanno generato il contrasto. Non sono modifir.abili - o lo saranno n~l corso dei secoli, e in seguito alle scoperte sempre più sorprendenti della scienza, - le prime; possono, devono essere rimosse, nella misura ùel possibile, le ultime. Fra le cause che hanno generato il contrasto tra l'inferiorità economica del Sud e la superiorità del Nord, sta la maggiore-pressione tributaria elle subisce il Mezzogiorno. S'intende che la maggiore pressione tributaria_ riesce più disastrosa al Sud, perchè non solo è sproporzionata alla sua riccl1ezza, ma anche perchè gli riescono vessatori i modi di esazione non adatti alla sua vita economica, e perchè il rkavato dalle imposte si spende più al Nord che al Sud; ed anche in ciò che si SJ:>endeal Sud, spes::sissimo, per non ùire sempre) i maggiori benefici vanno agli speculatori ed ai capitalisti del Nord, che rappresentano le sole intraprese che hanno creato rapidamente dei milionari autentici - tipici i fratelli Medici. Inoltre la maggiore coltura ed avvedutezza del Nord, accoppiata ai maggiori capitali, ha reso µossibile lo sfruttamento che dappertutto i superiori hanno esercitato a danno degli inferiori. Sicchè non si può e non si deve negare che l'unità d'Itaria agisca come una pompa aspirante e premente; che aspira dieci al Sud per restituirgli otto da un lato, ed aspira dieci per restituire dodici da un altro lato. Fate che questo processo duri per oltre quarant'anni e si comprenderà che il contrasto iniziale del 1860 si trovi aggravato nel 1903, e non attenuato o scomparso per mezzo di una savia ed onesta politica perequatrice. L'essersi aggravato il contrasto, però, non vuol dire che il Mezzogiorno oggi stia peggio che sotto i Borboni. Faccio la dichiarazione esplidta, e la ripeto per la ennesima volta, affinchè non siano possibili gli equivoci e i malintesi - in buona o in mala fede poco importa; e che la dichiarazione non sia superflua lo prova l'ultimo articolo che La Tribuna in gran parte mi ha fatto l'onore di dedicare. Data questa situazione di fatto, che si ·può deplorare quanto si vuole, ma che non si può eliminare e modificare colle chiacchiere, coi rimpianti; e colla compassione o colla filantropia, sorge
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