Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 2 - 30 gennaio 1903

. RIVISTA POPOLA.RE. DI POL/17CA., LETTERE E SCIENZE SOC/ALJ 31 Reiehsta9 di Vienna si svolgessero a Roma, a Parigi, a Madi-id I Sarebbero segno della irrimediabile decadenza Ialina .... Fu annunziato che alla lunghissima seduta del Reichstag si pose termine colle promesse del Ministro Koe1·ber al deputal-:i czeco Klofac. Ma si temette che la soddisfazione <!egli czechi potesse provocare la ripresa dell'ostruzionismo da par le dei tt deschi. E la ripresa, o da parte degli Ulli o degli altri, ch'era riLenuta probabilissima, avvenne. Noi non esitiamo a riconoscere che la ragione sta dal lato degli czechi. Non è giusto, e non è possibÙe che duri a lungo un regime in cui Ut1a minoranza tedesca imponga la propria lingua alla maggioranza slav11, ed occupi nello Stato una posiz:one privilegiala. L'ingiustizia divenne più flagrantt=>, e venne più facihrente sentita èopo il 1866, cioè dall'epoca in cui B,·ust e Andrassy riuscirono a riconciliare l'Ungheria coll'Austria, riconoscendo la piena Rutonomia - anche doganRle l - della prima. A tutti qùesti continui e gravi conflitti nazionali ed economici non c'è che un rimedio: l'organi;,,zazione federale sincera, aperta ed a base di libertà. Non ci sembra inutile ripeterlo per la 'enneEirna vo!La. A questa soluzione noi abbiam iede che si perverrà un giorno o l'altro;_ questa soluzione devono desiderare gl'italiani che fanno parte dello Impero Austro-Ungarico sino a tanto che essi non potranno unirsi alla gran madre italiana, se pure ciò sarà possibile ed è da loro de-. siderato. Però noi crediamo che essi debbano fare sentire la loro voce. Non basta che gl'italiani affermino i loro di1·ilti nella Dieta del Tirolo e dell'Istria; è necessario che i loro deputati la facciano sentire anche, e fortemente, nel Reichstag. P1·obabilrnente, da principio avrebbero co1itrari tanto gli czechi quanto i tedeschi; ma gli uni o gh altri finirehbÙo coll'unirsi a loro e coll'appoggiarne le giuste rivendicazioni. * Contro l'imn1igrazione deg-li-stranieri; preoccupazioni inglesi. - I problemi sociali non solo si vanno facendo sempre più acuti e complessi, ma assumonn parvenze contraddittorie., strane e dolorose. Così, ad esempio, mentre non si può negare che proceda innanzi il principio della internazionalizzazione, d'altra p~rte si nota una recrudescenza di nazionalismo, e quel ch'è peggio di egoismo nazionale. A questa osservazione ci spingevano le notizie che vengono dall'Inghilterra su di un ,novimento che vi s'inizia contro l'immigrazione degli stranieri non bene accetti, non utili, non desiderabili (undesiderabl('s). Contro le immigrazione di alcuni elementi stranieri in_ Inghilterra non datano da og!5i le proteste di coloro che hirnno a cuore il progresso della civiltà e il miglioramento della condizione delle classi lavoratrici; fu vivo vel'so il 1886 dopo il grande esodo dPgli ebrei russi e polacchi, che si riversarono come una valanga su Londra. Le apparenze di queste antipatie sono in contraddizione coi st=>ntimenti umanitari di cui si vantano i con:- contemporanei; ma noi non esitiamo a trovarle pienamente giustificPte ponendo il problema nèi suoi veri termini. Prendiamo il caso dell'Inghilterra. lvi i lavoratori, le classi dii-igenti e lo Stato si sono cooperati da un secolo a rialzare i salari, a fugare l'analfabetismo, a combattere la delinquenza. l risultati ottenuti sono stati eccellenti; in Inghilterra, infatti, armonicamente e intimamente connessi si sono const1:ttati rruesti fenomeni: rialzo sensibile dei salari, diminuizione dell'analfabetismo, diminuizione della delinquenza. Questi brillanti risultati rappresentano un secolo di lotte, d~ sacrifizi, di abnegazione, di svariati provvedimenti legislativi. Può lo Stato, possono i lavoratori vederli compromessi da una immigrazione considerevole di elementi inferiori, per malo inteso sentimento di fratellanza umana f Non lo crediamo; crediamo, anzi, "-he ogni regresso nazionale può anche nuocere alle grandi collettività da ~mi si staccano gli elementi inferiori, dianzi accenna ti. Prima di procedere innanzi -occorre chiarire quest'ultimo punto. La esistenza di una naiione che preseQta le buone condizioni economiche intellettuali e morali dell'Inghilterra, esercita una grande azione benefica su tutte le altre che si trovano in l~ondizioni diverse: suscita in e::;se la brama, più o meno ardente, proporzionata al grado di coscienza della propria inferiorità, di imitarla; esse trovano nel modello invidiato la indicazione dei mezzi da adoperare per raggiungere lo scopo, che sanno già, sperimentnlmente, che non è un'utopia. L'insieme delle forze psicologiche, che si chiama contagio psichico è una forza operante reale nel bene e nel male. Nel male si sa che la politica coloniale, più che ad altro si deve all'esempio àell'Inghilterra; nel bene è noto del pari che l'esercizio della libertà politica goduta dalla stessa Inghilterra, da Montesquieu in poi, agì come un forte stimolo per conseguirla in casa propria. L'esempio d~I benessere sociale di cui si gode attualmente al di !à della Manica, e che può e che sarà, forse, compror:n.esso dalla follia imperialista, agisce stupendamente su tutte le nazioni europee, e serve a giustificare le veduLe ottimiste dei sociologi. Aggiungiamo, infine, che la forza del contagio psichico cresce a misura che si fanno più intimi e più frequenti i contatti, gli scambi, le relazioni tra popolo e popolo. È evidente, perciò, che se l'Inghilterra o la Svizzera o gli Stati Uniti o qualunque altra nazione che sta _alla testa del movimento sociale, retrocedessero, verrebbe meno la spinta a progredire negii altri paesi, o si attenuerebbe considerevolmente. Ciò dal punto di vista generale. Non è meno evidente che ogni colle•vità, come ogni individuo, ha diritto e dovere di custodire e difendere il proprio standard oJ livingei il patrimonio sociale. È difesa legittima. Ora la immigrazione di elementi inferiori minaccia ed intacca tale patrimonio se avviene in proporzioni all~rmanti; e specialmente se si verifica in momenti di crisi. Bisogna leggere i dettagli della inchiesta parlamentare sullo Sweating system (lavoro esauriente malisssimo retribuito) o ciò che ne ha scritto il Booth - che è tra coloro che hanno cercato attenuarlo - nel suo splen- · dido lavoro sulla Vita e sul lavoro del popolo di Londra, per comprendere la portata della concorrenza che ebrei russi e polacchi hanno fatto e fanno ai lavoratori dei quartieri più poveri dell'a grande· metropoli inglese. Tale concorrenza di operai miserabili e dediti [ad un tenore di vita inferiore determinò le leggi degli Stati Uniti e dell'Australia contro i cinesi; la caccia contro gl'italiani a Marsiglia, Aigues Mortes, Zurigo ec.; la caccia contro i muratori tedeschi a Londra 30 anni fa; la minaccia delle leggi nord-amerieane contro gl'immigrati stranieri, di cui ci siamo occupati altra volta ec. D'altra parte gl'immigrati poveri e analfabeti, dovunque vanno fanno aumentare le spese di pubblica beneficenza e perciò la delinquenza. Non è lecito, non è doveroso, che lo Stato danneggiato o minacciato se ne preoc- * •

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