Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 2 - 30 gennaio 1903

RIVISTA POPOLARE Di POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIA.LI 53 nella troppo modesta prefazione, d'essere -un artista di temperamento, cioè di lavorar per istinto, come gli uccelli cantano e le api fanno Ila cera ed il miele. Il Giannotta ha fatto bene, molto bene, dunque, a pubblicare queste sue argute e gustose novelle: non se ne leggono mica tante in Italia, di cosi sin• cere e di cosi ben scritte. * Sull'Aia, otto scenette campagnuole di Ferruccio Orsi (stesso autore), in buon dialetto toscano: buono perchè schietto, « senza becerate nè leziosag_ gini », com e dice l'autore stesso; dialetto perchè lingua veramente io non credo possa chiamarsi una favella che sia tipica d'una sola regione, e che paia falsa e ridicola in bocca di chi sia nato e vissuto , duecento chilometri più a Settentrione od a Mezzodì. C'è dentro, poi, un certo bonario conservatorismo, tutto toscano anche quello, che non farà male a nessuno, e che non incepperà d'un minuto il fatale andare delle idee nuove. * * * Vengono parimente dal Giannotta, poi, tre volumi che non sono di letteratura propriamente detta, e che quindi mi limito ad annunziare: Belliniana, vivaci polemiche storico-critiche di AntoninoAmore sul grande musicista siciliano; Governi e partiti al principio del nuovo seeolo, ragionamenti di GustavoStrafforello per dimostrare l'impossibilità e l'assurdità di tutte le « utopie », sognate da chi non è persuaso di vivere oggi qui nel migliore dei mondi possibili; e la seconda serie di ritratti e biografie di Cavalieri del La1Joro, di Cigo, (prof. Guglielmo Collotti) della quale non ho che a ripetere ciò che dissi già della prima., nel n. 15 luglio della « Rivista ». * Da Ulrico Hoepli mi giungono due buoni libri sulla scuola e per la scuola: La scuola media e le elassi dirigenti, di AlfredoPiazzi, memoria prem·iata dall' Istituto Lombardo, nella quale l'autore espone diffusamente le varie correnti riformatrici della scuola secondaria in Europa., discute le questioni teoriche e i singoli problemi riguardanti le varie materie d'insegnamento, e traccia le linee generali di un riordinamento ch'egli propone in termini franchi ma· modesti, forse non da tutti accettabili, ma certo degni d'attenzione e di discussione da parte dei competenti: aggiungerò, per parte mia, che io, nelle linee generali, e prese queste come programma minimo di riforma, sono pienamente d'accordo con lui. * E poi, L'insegnamento dell'italiano nelle scuole secondarie, manualetto teorico-pratico, con esempi, di CiroTrabalza: mica un ricettario (sapete ?), mica una~falsariga, a oui l'autore voglia indurre tutti i colleghi d'Italia ad uniformarsi; ma una buona, amichevole e simpatica guida per essi, e specialmente per chi comincia, fatta di studio e d'esperienza, di fervore e d'idealità positiva, di solidi fondamenti pedagogici e di geniali intuizioni individuali. S'intende, che pei catlivi insegnanti, per quelli che fanno puramente e semplicemente il mestiere, senza vocazione, aspettando il ventisette e le vacanze, questo libro non servirà a nulla ..., anche perché non sarà letto; ma per gli altri, per quelli che fanno scuola coi nervi vibranti di pensiero e di sentimento, come il vero artista dipinge o scolpisce o comunque crea, questo manuale sarà per lo meno un utile e fecondo scambio d'idee., un conforto, un saluto d'un buono e bravo coUeg~ * E un altro bu()no e bravo collega, del quale già ho avuto qui stesso l'anno .scorso occasione di fare il nome, è LudovicoLimentani: il qtiale stampa ora da Zanichelli, in volume, dopo che in una serie d'arti- ' coli dell'c,ttima e valorosa « Rivista di filosofia e scienze affini », il suo largo e severo studio su Il valore sociale dell'opera poetica di Giosuè Carducci: nel quale, discorso prima dell'opera d'arte in genere, e della sua importanza nella vita collettiva, egli studia l'azione dell'ambiente fisico e sociale sulle singole opere del Maremmano, poi l'elemento individuale nella varia e complessa sua produzione artistica, le opinioni poli tiche, le dottrine estetiche, le idee filo- , sofiche, il temperamento e il carattere, insomma, spesso in aperto dissidio col tempo suo, e spesso anche, sotto altri punti di vista, sintetizzanti invece la psiche collettiva contemporanea. * * * E ora non mi rimane più spazio che per semplicemente annunziare queste altre cose ricevute, tutte di piccola mole, ma non tutte di piccolo valore: qualcuna, anzi, di molto, com'è ·facile argomentare anche solo dal soggetto e dal nome. Dunque: Francescod'Ovidio - Esposizione del canto XX dell'Inferno, detta a Roma nella Sala Dante - Palermo editore Sandron. Ettore Laccetti - In morte di Matteo Renato lmbriani Poerio, canzone - Napoli, tip. Starace. CarmineErdenio -. Proposta di studio d'una ipotesi sul fine detl' esistenza umana - Ascoli Piceno, tip. Cesari. GiovanniGianformaggio - Missione storica della gioventù - Catania, edit. Giannotta. · GaetanoCordova - Cianciana Palermo., tipog. Lo Casto. E arrivederci presto. MARIO PILO. ~~~ RIVISTADELLERIVISTE Lawreme Gilman: PietroMascagni. (1) - Qualunque sarà per essere nel lontano avvenire il giudizio sul poslo che Mascagni occupa nella s.toria del!'Arte musicale., è impossibile oggi sottrarsi alla convinzione che egli sia, jn un certo e completo grado, il musico genuino del teatrJ - il commentatore ideale lirico-drammatico dei sogni irrealizzati di Wagner. Nella storia della musica il più forle paradosso è questo: che Wagner è fallito nel tentativo di drammatizzare la musica. Il suo fu tentativo glorioso, ma sempre tentativo fallito. E mentre Wagner cade nel Tristano, nei Maestri cantori, nel Parsifal, invece Mascagni riesce nella Cavatleria rusticana. Cavalleria è l'essenziale l'ideale dramma musicale, la perfetta realiezazione della concezione wagneriana_ di un dramma vivificato ed emozionato da un accompagnamento musicale cooperatore, ma su8sidiario. La mu_sicanon ha la tragica beltà della Dannazione degli Dei di W agner; la sua vena melodica è grez- (1) Oggi che Pietro Maseagni subisce tante dolorose peripezie in America, non dispiaceri. ai nostri lettori conoscere come esso viene giudicato nella più grande rivista americana. N. d. R. 4

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