Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 2 - 30 gennaio 1903

52 · RIVIS'J;A POPOLARJf DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALJ • suggestive la bella, invece, ed animata e calda opera sua: la quale trascorre con agile eloquenza dall'arte antica, orientale, greca, etrusca e romana, all' arte medievale, di transizione, araba, dell'estremo oriente, romanica gotica; e dal rinascimento, cominciando dai precursori, passando pei primit_ivi e raggiungendo l'età dell'oro, all'arte moderna, del sei e del settecento, fino a tutto il secolo decimonono, fino a Rodin e a Puvis de Chavannes, a Begas ed a Boecklin, ad Ouslow e a \Vhistler, a Troubetzkoi e a Michetti. Pochi e lievi appunti ho dunque da muovere a questo eccellente manuale: ed eccoli, francamente: primo, che avrei voluto in capite libri un accenno, fosse pur fugacissimo, all'arte affatto preistorica; secondo, che non vedo la ragione per cui un libro intitolato senza limitazioni e senza esclusioni« Storia dell'Arte », si parli d'architettura, di scultUl'a e di pittura soltanto, e non anche di musica· terzo ed ultimo, che men tre alcune delle ili u13trazioni son nitide e belle, varie altre son rozze e antiquate e ?alunniano malamente i mirabili originali; iniqui m modo particolare i ritratti d'insignì artisti tratti dalle « Vite » del Vasari, e che paiono tutta un'iconografia lombrosiana di lipemaniaci, d'assassini d'epilettici, e di degenerati d'ogni più sciaO'urata categoria: il che, specialmente per un libro ;colastico, non è bene. • * E un altro buono ed opportunissimo libro un felice tratto d'unione, che pure mancava alle 'nostre scuole, fra l' arte della parola e le•· arti delle masse, delle forme e dei colori, son le Letture d'Arte di VirgilioColombo, professore nell' Accademia di Brera: sono, per ora, (giacchè questo volume sembra non voler. essere che il primo d'una serie) raccolti come in una ordinata e simpatica antoÌogia, scritti di' letterati che con intelletto d'amore trattarono d'arte, e d'artisti che con eleganza di forma espressero i loro ideali e i loro procedi menti: letterati, architetti, pittori, scultori, giojellieri che si h . ' c 1amavano Dante Alighieri e Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Baldassar Castiglioni Giorgio Vasari e Andrea Palladio, Torquato Tass~ e Salvator Rosa, Francesco Milizia e Giuseppe Pa- •rini, il Monti, il Giordani, il Foscolo, l'Hayez, il Capponi, il D'Azeglio, il Tommaseo .... Non occorre dire che è tanto buon alimento, sostanzioso ed assimilabile, per la coltura dei giovani artisti; ed anche di tanti, giovani e non giovani, che amano l'arte per istinto e per gusto, ma che abbisognano, senz:1. aver tempo nè agio di farne uno studio sistematico e regolare, di formarsi intorno ai suoi varii e controversi problemi un corredo d'idee serie e di ragionate opinioni. .. )f-. .. Renzo Streglio ha pubblicato il secondo volume di / miei tempi, di Angelo Brofferio, ed io l'ho letto, come il primo, con quell'interesse intenso e continuo che destano i libri intessuti di verità, di storia, di vita, d'anima umana, e che ridestano tutto un mondo, tutto un tempo, tutta una società: e si, che il Brofferio non è certo uno stilista, un mago della parola; la forma, ·anzi, è ora pedestre, ora scolastica, ora accademica, più spesso tutto questo insieme, come accade facilmente a chi parla o scrive un idioma diverso da quella lingua o dialetto, con cui forma abitualmente dentro di sé, o coi suoi famigliari, il proprio pensiero. Ma quanta schiettezza, in compenso, quanta sincerità, quanta espansione, bonaria ed arguta, in questo onesto ed irrequieto piemontese d'antico stampo! Ad ogni voltar di pagina è un nuovo episodio, unft nuova scena della tragicommedia della vita, e della vita d'allora, risuscitata come per arte maga, con tutti gli incanti della realtà presente e con tutte le curiosità di un mondo che non è più il nostro. Insomma, chi disse che quest'opera si legge come un romanzo, la calunniò: si legge con interesse e con gusto dieci volte maggiori che non la più gustosa ed interessante delle invenzioni. * E un'altra opera tutta diversa., eppure per molti lati paragonabile a questa, come le cose dello spazio a quelle. del tempo, è il ponderoso volume Nei due Emisferi, dell'avvocat0 Nicola Condorelli. Si tratta d'un libro di viaggi, di quattro grandi viaggi, uno in Egitto, un alfro in Grecia, a Smirne, a Costantinopoli, a Brusa, a Odessa, a Bukarest, lungo il Danubio, a Budapest, alle grotte di Adelsberg; un terzo nell'America del Nord, l'uìtimo in Germania, in Danimarca, in Isvezia e Norvegia, fin oltre i 1. Circolo Polare, il tutto illustrato da due o trecento fotoincisioni originali, nitidissime e veramente illustrative del testo, che consta di cinquecento e più grandi pagine, stampate con rara limpidezza dal Galatola di Catania. Naturalmente, non trattandosi di viaggi d'esplorazione in paesi vergini, il libro non contiene notizie inedite nè curiosità sconosciute; nè, d'allra parte, si tratta di viaggi sentimentali alla Sterne od artistici alla De Amicis; si tratta invece, come per le incisioni, anche per il testo, di buone istantanee da dilettante abile e coscienzioso, d'impressioni semplici e sincei;e, senza alcuna pretesa, senza ambizioni speciali, nè sociologiche, nè estetiche, nè scientifiche: una simpatica lettura, insomma, equivalente quasi, dico quasi., ad un viaggio fatto dal medesimo lettore nei paesi descritti passando dall'autore, e fatto, come l'ha fatto lui, per puro svago intellettuale, per facile sfogo di nomadismo istintivo. Presa dunque per quello che vuol essere e che è' 'l'opera del Condorelli è simpaticissima: scritta con rara semplicità e naturalezza, riflesso schiettissimo d'un temperamento sano e gioviale. senza volgarità da un lato e senza superomismo dall'altro, richiama per tutto questo la lettura del Brofferio, col quale appunto percorriamo nel tempo e f1•a gli avvenimenti una via altrettanto varia ed interessante, quanto quella che nello spazio e fra i popoli diversi ci conduce il Condorelli a vedere. *** Romanzi e racconti, ora: Sensualità maschile, di Lina Castìno (Torino, editore Streglio) è un romanzo di vita vera, e perciò meritevole d'esser letto; assai meno ardito di quanto minacci il titolo; scritto discretamente. * Superiore di molto è senza dubbio Alle porte della felicità, di Pasquale De Luca: romanzo di osservazione e di verità, fiorito dal suolo, dal cielo., dal mare, dal senso, dal sentimento e dal pensiero napoletano; e quindi opera documentaria oltre che artiistica: una delle migliori cose edite dallo Stre~lio in questi ultimi mesi. * Torneando, con altre sei novelle, di AbdonAltobelli (editore Giannotta): il quale dice giustamente

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