Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 2 - 30 gennaio 1903

40 RJVJST.A POPOLARE Di POLJTJCA, LEITl!,'HE E SCIENZE SOCIALI La politica che concede agli uni e nega agli altri - quella del 1864, 1886 e 1896-97 - è la più adatta a creare gli antagonismi regionali; lil morale che giustifica un atto se a vantaggio degli uni o lo condanna se a benefizio degli altri, è la più immorale. Tale poiitica e tale morale falli ram:io e potranno condurre ad un disastro. V. Ho esaminato nel modo più completo e più rapido - per quanto l'un termine possa conciliarsi col successivo - le obbiezioni che si accampano contro la proposta Sonnino, e credo di avere esaurientemente dimostrato che per poterla oppugnare si sposta la quistione e la si vuole presentare: o come una soluzione del problema sociale; o come una soluzione completa del problema del Mezzogiorno. Tutte le altre argomentazioni non sono che sofismi volgari. In quanto ai due precedenti obbiettivi credo che mai si sognò di propugnarli l'autore del progetto. Contro l'accettazione del progetto dell'on. Sonnino si accampano le ragioni del bilancio, e si os· serva che non c'è margine per diminuire contemporaneamente il dazio sul sale e diminuire del 50 010 l'imposta fondiaria nel Mezzogiorno, in Sicilia e in Sardegna. Non per tenerezza ministeriale-; ma per amore di verità, escludo che il gabinetto abbia presentato il progetto di sgravio sul sale solo per creare una specie di pregiudiziale finanziaria contro la proposta Sonnino. E' notissimo che il primo era stato studiato da tempo, ed era ed è anche atteso dalle popolazioni di buona parte d'Italia. Epperò quantunque le opposizioni alla riduzione del da - zio sul sale siano venute prima dal Settentrione (Lombroso, Ferrero, Soldi) (1) e rla persone competentissime in fatto d'igiene, non so affatto acconciarmi,all'attacco fierissimo dell'on.De Viti De Marco contro la proposta riforma tributaria del governo, per gli stessi motivi, pei quali ho insistito sulla importanza ed utilità della proposta Son· nino. Pur essendo convinto che la priorità, per ragioni di giustizia regionale, dovrebbe sempre spet tare alla seconda, mi parrebbe sana politica l'appoggiare l'una e l'altra riforma tributaria come propongono Ferrero e Ciccotti. Ma il bilancio potrà sopportar~ la sottrazione di oltre 45 milioni 1 Se sono esatti i calcoli dell'on. Maggiorino Ferraris, di cui si parla in altro articolo, detraendo dall'avanzo probabile del 1903-905 i 22 milioni del sale e i 19 milioni dell'imposta fondiaria rimarrebbe sempre un avanzo di rlue milioni. Contro i dati dell'articolo: Il progresso della finanza italiana si levano le rettifiche del Giornale d'Italia; ma se si riflette che la parte più forte di tali (1) Ha singolarissimo valore il parere di Lombroso, il più competente scrittore italiano in fatto di pellagra : egli ann~tte sc~rsa importanza al lieve auiHento nel consumo de~ sale m seguito alla diminuzione del suo prezzo per combattere 1) male che fa tanti guasti n~l Settentrione. rettifiche· viene rappresentata dalle prnvisioni sul- ~'aumento delle spese, rie-;ce farile rispondere che il bi-;ogno costringerebbe Parlamento e Governo aritornare un poco al regime, anche prc,vvisorio, clella ('Ompagnia della lesina. Epperò se l'on. Sonnino è sincero nelle sue proposte iri favore del Mezzogiorno, e non è moss0 dal solo nobile appetito di ·dare il gambetto al ministero per prender.ne il posto, egli dovrebbe accedere alla proposta ministeriale di ridudone del dazio sul sale. La soluzione avrebbe il difetto di essere troppo idillica; ma non sarebbe scarso il vantaggio di renaerla bene accetta al Mezzogiorno ed al Settentrione. Il Ministero verrebbe a consolidarsi; ma anche l'on. Sonnino Yerrebbe a guadagnarYi ed a ren · dere più possibile che egli raccogliesse l'éventuale successione, perchè verrebbe a spogliarsi_ della camicia dell'ambizione che, a torto o a ragione, gl.i avversari suoi vogliono tenergli bene appiccicata sul corpo. Nella schermaglia parlamentare clli ver- . rebbe a perdervi sarebbe forse l'on. Di Rudini, per avere voluto parere ed essere troppo abile in una mossa che veniva interpretata. come dir·etta contro il deputato per San Casciano. A togliere alla proposta ogni carattere regionale, inoltre, si potrebbe accettare il consiglio del Corrier·e della Sera: di votare, cioè, la riduzione del la imposta fondiaria in via provvisoria, e sino a tanto che non sarà completato il nuovo Catasto. La riduzione sarebbe giusta in sè, come credo di avere provato; diverrebbe tale innanz.i. agli occhi di molti che della sua giustizia dubitano. E qui mi arresto, non sembrandomi opportuno esaminare ulteriori riforme tributarie, che hanno bisogno indispensabile per essere attuate di una riduzione considerevole delle spese, c0me fin da dieci anni or sono ho sostenuto. nello scritto: La difesa nazionale e la economia n(/lle spese 1nilitari. Oltre quaranta milioni di sgravi immediati avrebbero conseguenze benefiche incalcolabili che non bisogna misurare soltanto col metro materiale, ma anche con· quello morale o psicologico. Lasciare alla economia privata quaranta milioni all'anno equivarrebbe ad una grande spinta alla produzione, che sotto altre forme ed in tempo non lungo, restituirebbe allo Erario ciò che oggi verrebbe a perdere e tra le finanze dello Stato e la economia nazionale si verrebbe a rinsaldare l'armonia attualmente non del tutto stabilita ; lo sgraYio, infine, rinvigorirebbe la energia morale del paese facendola convergere efficacissimamente al conseguimento del medesimo risultato. E, pour la bonne bouche, non piccolo prestigio ne verrebbe al Parlamento così persistentemente e spesso maliziosamente insidiato nella sua ·riputazione da ogni sorta di nemici. DOTT. NAPOLEONE COLAJANNI Deputato al Parlamento. @@©@@*©@©©@©~***@@~©©**~ Vedere avvisi nell'ulti1n[!; paqina del fasci colo

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