Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 1 - 15 gennaio 1903

8 RIVISTA POPOLAR~ l>J POLIT!CA, LllTTERB .I SCIENZE SOCIALI l'accentramento, ar.çecherete un colpo grave, e - quod Decis avertat ! - forse irreparabile alla causa cb.e difendete ! · DOT'l'. NAPOLEONE COLAJANNI. Deputato al Parlamento. w.~ - - ·················-····· ·- ... . ~ Osservazioni ntornoaiprogettid sgravio ,Da quanto ho esposto nel numero precedente credo si possa dedurre che una previsione approssimativamente esatta sugli effetti finanziari dello sgraviq del sale come è proposto dal Governo, debba formularsi nei seguenti termini: L'erario perderà nel primo anno 26 milioni e mezzo; conservandosi al livello attu~le i prezzi del sale raffinato e di quello macinato, subirà una notevole depressione il consumo di queste due qualità superiori, onde alla perdita del primo anno andrà aggiungendosi negli anni succes ivi qualche altro centinaio di migliaia di lire. La diminuzione dunque delle entrate aumenterà col decorrer degli anni, finchè il minore utile provocato dalla contrazione del consumo di sale superiore non venga contro bilanciato da un maggiore utile provocato dall'aumento del consumo di sale comune. ~e queste due forze agiranno con una potenzialità perfettamente uguale si neutralizzeranno e la perdita erariale rimarrà ferma a 26 milioni e mezzo; ma se non si compenseranno allora questa perdita crescerà o diminuirà col .prevaler della -prima o della seconda. Ma perchè si determini questa prevalenza occorrerà una serie non breve di anni; e p~rchè 'abbia l'effetto- che il Governo si aspetta, ossia di limitare la perdita a 22 milioni, dovrà passare un bel po' d'acqua sotto i ponti. Vedemmo poco fa come siano stati necessari più che dieci anni perchè si realizzasse un maggior utile di quattro milioni, e non vi è ragione alcuna che ci autorizzi a previsioni più rosee; onde trattandosi di una diminuzione di entrate che immediatamente si ripercuote sul bilancio, mi pare . corretto di assegnare per alcuni anni 26 milioni e mezzo, avuto riguardo agli effetti che inevitabilmente sanno prodotti dall'eccessiva distanza tra i prezzi d~l sale comune e di quello superiore. ' Fissato così il punto di partenza, si affacciano due questioni: è un provvedimento di sana politica questo sgravio del sal~1 è opportuno nel pre- · sente momento 1 • U Alla prima domanda ho già risposto nel mio articolo apparso nella Riforma Sociale del 15 no-·1 vembre 1902 e nulla ho da modificare di quanto\ allora ho detto. La riduzione del prezzo di ven-l dita del sale è un atto di sana politica, che si, sottrae a tutte le grette e meschine critiche messe fuori per combatterlo. Il sistema adottato da molti, di respinger la riforma di questa gabella con la osservazione che il vantaggio reale dei singoli consumatori è una quota indifferente, è poco serio . , -. per non <lire altro -: ben altre osservazioni debbono 4ui avere importanza {iecisiva. Il prezzo del sale ra1>presenta ancora più di venti volte il valore della merce sul libero mercato e di fronte" · ad esso ogni provvedimento tendente ad alleviarlo non va solo giudicato in rapporto al vantaggio che è destinato ad arrecare ai contribuenti, ma bensì in rapporto alla intima natura della gabella, cui si riferisce. E questa del sale è la più enorme che esista, tantochè un provvedimento che sia diretto a togliere dal nostro sistema tl'ibutario tale iniquità va preso per buono, pyrchè consentito dal bilancio, anche quando sia per portar poco sollievo all'economia dei privati. Nessun dubbio adunque che si debba plaudire allo sgravio del sale. Ma poichè ho già posto avanti la condizione che esso sia consentito dal bilancio, è già aperta -la via per rispondere alla ·econda domanda. È opportuno nel presente momento? Si è detto e ripetuto che esso è un colossale errore finanziario; ma a me pare che qui si corra troppo.'Percllè o nell'attribuirgli questa qualifica si ha riguardo ai canoni fondamentali della finanza ' ed allora nulla di più erroneo che una qualifica siffatta; ovvero la qualifica di errore finanziario è determinata dalla considerazione della situazione finanziaria presente ed allora bisogna distinguer~. Non esito punto a riconoscere che alla stregua di essa e con i problemi. più urgenti che sono alle porte (primo fra tutti quello meridionale) non sia upportuno impegnare il bilancio durante una non breve serie di anni per la cospicua somma di 26 milioni e meizo, ano· scopo di attuare uno sgravio che con molto minor sacrificio finanziario potrebbe dare _pressochè gli stessi vantaggi ai. consumatori. E una semplicissima questione di calcolo economico sulla quale più sotto mi tratterrò, dopo che avrò dimostrato la inopportunità di impegnare oggi il bilancio per una somma tanto rilevante. A conti fatti, su quali risorse si può far sicuro assegnamento 1 Prendendo pure per buona la costituzione del fondo per gli sgravi quale ci è presentata dal Ministero, certo è che essa non può · dare in perpetuo sicura garanzia di rispondere a tutte le esigenze finanziarie degli. sgravi ideati, e ciò per effetto degli stessi elementi costitutivi. Per prender quello che più· faèilmente risalta agli occhi, ossia l'ammontare dell'av((,nzo netto del conto consuntivo 1901-1902, è troppo chiaro che esso ha una imp_ortanza puramente passegge-. . ra: che ci rappresenti 32 milioni e mezzo e comI pensi largamente per un anno l'erario della diminuzione degli utili ·ulla vendita del sale, significa forse che possa adempiere a questo ufficio in tutti gli anni che sarà necessario? Potrà esser nei voti di tutti, ma non certo ser- · vir di base per una previsione finanziaria. N.on occor_re che io mi richiami agli antichi consuntivi per dimostrar le gravi oscillazioni tra t-ssi ve- •

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