RJV1S'tA POl'OLARÉ bi J-.>OLJTICA. LÈTTERÈ E .'>CIH,VLÉ: soci.A.Li 25 neuill Hall (Boston) il 15 Giugno 1898. Coloro che lo promossero erano conlrari alla guerra colla Spagnfl credendn che essa non fosse necessaria (e ciò fu provato) e che l'immediata eccitllzione pop~lare in seguito alla distruzione del Maine fosse un inganno. E poscia fu provato che il disast1·0 fu detenninnto da una esplosioue iuterua, mentre Rllora le autorità americane negarono di procedere ad una rigoro·sa inchiesta. Se il Presidente della Repubblica avesse avuto allora le slesse convinzioni e gli stessi desideri delron. Jolinson, alla guerra non si sarebbe ve11uti e si sarebbero evitati tanti danni alla repubblica. L'opposizione anti1hperialista si fece viva pareccliie altre volte durante la G'uerr-a. colla Spagna, quando si venne alla pace, quando si presentarono dei piani per l'orga1iizzazio11e delle Filippine ecc. li 26 Giugno 1902 il sig. Mc Cali nella Came1·a dei Deputati propose un emendame11to al Bill sui Prov()edimenti temporanei pel go1Jerno ci1Jile delle isole .Filippine clie suona Ya , osi: <<In questo p1·imo atto organico, che crea un governo dvile per le Filippine, si dichiara solennemeute di essere intendiine11to del Congresso di dal'e agli abitanti di qu1·1le isole ogni niuto per rendel'le atte al selfgovern,nent, e qlrnndo tale e 1pacità sarà bene sviluppata noi impegniam 1 la fede della repubblica d, dar loro il diritto del seif-government in gui;;a da renderla realmente una nazione libera ». • Que.sto e,nendamento v0nne respinto cori 89 si e 128 no. G:i anti10perialisti hanno fatto ciò ch"l potevano per mante,.ere lo spirito di opposizione alla politica coloniale. Per ll1CL.ZO di Comitati di corrispondenze e di confereuze essi hanno ricevuto l'assicurazione _('he il partito democratico rnanter,·à, come sua piattafo1·ma, il pr-ii;icipio conten<.1to nel bili presentato dai dernocratici del Senato e della Ca,nera dei Deputati in sostituzione di quello accettato dail,1 maggioranza pel governo delle isole Filippine. Gli anti,nperialisti cornbaUono la politica coloniale di conquista perché credon'o che essa sia una minaccia al lavoro, alla libertà e alla religione; credono che la inutilità degli sforzi per educare un popolo straniero cou linguaggio e con costumi strnnie1·i sia sem- • plicemente apparl.!ute; cr0dono che l'introduzione dicoolics / ne!le isole, ch'è una forma pratici'! di schiavilù, avvenà subito nelle no_stre posgessioni tropicali. L'Imperialismo implica l'esercizio del potere autocratico, segretetza e I brutalità. Gli antimperialisti credono che gli americani 110n desiderano alcuna modificazione dei principi del loro governo ed essi continueranno nella loro propaganda sino a 4uando riuscil'anno ad assere la maggioranza nel Congresso. Essi sperano di vedere ritornare gli Stati Uniti a rappresentare la parte di soste1Jitori della dottrina di Monroe. Essi credono in una Repubblica continentale e nella ripresa di quella influenza morale che dette _agli Stati Uniti una potenza mondiale, che cresceva in grandezza di generazione in generazione, non sostenuta da eserciti stanziali e da grandi navi. Il dovere degli Stati Uniti, come !o intendono gli antimperialisti, é quello di non aver pa1-te in un governo che non sia fondato sul consenso dei governatori; dovere dete ..mi nato dai priucipii cui fu fondata la · repubblica, i principii della dichiarazione dell'indipendenza. (North American Review. Decembre 1902). ¾- I. B. Clark: E' inevitabilel'arbitratoobbligatorionegliscioperi"? - L'esempio della Nuova Zelanda e il disaslrosò sciopero del r.arbone hanno rimesso sul tappeto negli Stati Uniti la quislione dell'Ar-bitralo obbligatorio. La moltiplicazione degli scioperi, nei qu{lli gl'interessi viI ali del pubblico sono sacrificai i, fa porre questa do- • • manda: sino a quando la fornitura dei prodotti necessari alla vita verrà considerata come un affare privato? La form_azione dei trusts ha re-.o più frequenti e più disastrosi gli scioperi. Prima uno sciopero era l'affare di una· fabbrica isolata, e i consumatori non ne risentivano gran danno, perc~é rimanevano iu attività a!tre fabbriche che fornivauo gli stessi prodotti. Il caso é diverso oggi, ed é grarn assai, perché uno sciopero so-" spende tutta, o quasi, la produzione dei generi necessari alla vita o ne arresta la regolare di.stribuzione. Perciò il popolo che non può 1.oller·are venga meno il se1·vizio sociale, ha il diritto d'intel'venire, inspirandosi sll'equità, nei conflitti Li·a il capitale e il lavoro. Qu1rndo la conciliazione non rie;,ce, la coercizione s'im- · pone: la giu,;tizin Rmininistrata eh tribun11li arbitrali ricondurrà la pace tra operai e c11pitalisti - e.saminando la ragionevolezza delle domsnde degli uni e degli altri. La formazione di pot, nti Uni'mi di lavoratori che mirano ad assicurare· le trattative colletl.ive per istabilire le condi1.io,1i del Liv0ro, e dal,'riltra parte il livello dei salari rappresentano la contropartita dei Trusts. Ma -le Unioni di la1Joratori non pos~ono avere nulla in contral'io a questi ar·bitrati obbligatori, p<·rché essi anzi se ne a vva11taggerebbero: l'arbit,·ato obbligatorio assicura alle Unioni dei vantaggi considerevoli e sospingerebbe verso di esse la massa degli operai che ancora non ne fa parte, ri11forzandone l'azione. La pace sociale che l'arbitrato obbligatorio ha assicuralo alla Nuova Zc- . landa coP.siglia la sua adozione anche agli Stati Uniti (Political Science Quarterl!J. - Dec-ernbre 1902). • H. R.: Lanavigazionenel Mediterraneo. - L'antico Mediterraneo greco latino, rosi anticame11le e generalmente francese, passa sotto la bandiera della ,·azza anglosassone, e si vede anche solcato dalle navi della p,·ima razza gialla, la giapponese. Risultato impreveduto del taglio delrist,oo di Suez, nel nu,nero dei bastimenti che lo travel'sano ve ne so110 57 giapponesi. Il Giappone per il movimento della navigazioi:i,e a destinazione di porti europei sta tra l'Italia e la Noi·vegia, all'8° posto. Poteuza industriale nata ieri, la giapponese soffre già di sovraproduzione e cerca degli sbocchi in Europa, come l'Eur-opa 'ti ~erca in Asia. Da parecchi anni il Mediterraneo levantino sembra attirare la sua speciale attenzione. , Nel Mediterraneo 01·ientale e nel mar Nero, la marina mercantile inglese ha preso uno sviluppo considerevole che é facilt p, ovai e col sfmplice movimrnto d(:-1 porto di Malta 11el mese di agosto: Vapori inglesi N. 91 tonnt:-llate 167328 id, aust1·iaci » 38 id. 25028 id. tedeschi » 21 id. 41915 in. italiani » 14 id. 2885 L'importazione inglese in Tunisia, comprendendo quella. di Malta, è stata, nel 1901, di 7.075,470 _franchi, maggiore dell'anno precedente di 1,024,864 franchi. . Nelle acque bulgare la marina francese occupa il 10° posto per le importazioni e il 1~0 per le espo1 tazioni, i primi appartengono all'Austria, alla Russia e all'Inghiller1 a. Tra Genova e Tripoli Ìa navigazione mercantile italiana ha radàoppiato il suo tonnellaggio negli ultimi cinque anni. Nelle acque rumene, ove la esportazione consisteva in cereali, i prodotti facevano capo a Marsiglia. Tutto ad un tr11tto la conente é diminuita e i vapori tedescln hanno rimpiazzati i fran:~esi, e la corrente di affari si é dirotta verso Am·ersa. Sul littorale francese una Compagnia tedesca ha sta- •
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