Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 1 - 15 gennaio 1903

' \ '1uv1srA PoPoiARE b1 PolìrìcA, tÈrTÉRÈ k sc1kivtÈ soèìAtt 21 • S biente rnciale, èo-ve con maggiore o minore ~ f moralità, ma senza grandi scosse, e con rare e uo·aci esplosioni delittuose, derivanti da causa oc- ~asionale, la donna passerà l'intera vita. ·Riescono molte, a questo definitivo salvataggio Lo studio di tutti i. varii fenomeni sociali ci dice purtro'ppo grande il naufragio. Sorge, così, dal nostro esame, ,la figura della •donna napoletana, a cui per esuberanza di fantasia o per frettolosa osservazione· o per impressionismo si è voluto regalare troppa fierezza e violenza, troppa dose di quelle passioni intense che danno le trionfatrici o le dannate. Dal nostro same esce ridotta in più modeste linee; ·scende? . . dal plinto delle eroine e va a schierarsi nella infinita legione del1e povere, delle umili, delle reiette a cui forza imperiosa di cose comprime l'a- ' . nima. La psicologia fondamentale della donna napoletana non ha lusso di tinte sfavillanti, non violente passioni o precoci delirii. Le c~ndizioni sociali agiscono sulla donna o direttamente, quando è spinta sola nel mare della competizione economica; o indirettamente, q_uando le è dato cogliere un troppo fervido fiore di amore. In questa duplice prova, la donna acquista intensità e violenza di passioni, orgoglio e coscienza di sè, personalità completa. Se questo rapido ingigantire dell'anima femminile non rappre~enta il fervido e operoso slancio verso una meta nobile, ma una tortuosa deviazione verso il male, non incolpiamone il clima, nè la razza, nè l'anima, ma il passato vergognoso e il presente ancora triste, finchè la forza vittoriosa del progt'esso non schiuda a più sereno cammino le porte lucenti dell'avvenire. ETTORE BOTr.rI. RASSEGNAGRICOL-EA.CONOMICA (;olonizzazione della Can1pagoa romana. - Fra tanti progetti che si dovranno discutere alla Camera, si ~mmirava quello per la colonizzazione della campagna romana. L'on. Baccelli, secondo si rileva dal· discorso pronunziato in occasione del banchetto offertogli dai medici la. sera del .30 ottobre 1902,. spiegherà tutta la sua energia affinché i latifondi incolti spariscono, colpendo i proprietari neghittosi con una tassa ~ui terreni colti• vabili, lasciati incolti, e con l'espropriazione per pubblica utilità. Come si vede il progetto è radicale e ricco di buone intenzioni, ma certamente tutto finirà con le buone intenzioni, come son finiti tutti gli altri progetti presentati dal 70 in qua sullo stesso argomento. Poiché l'utilità di colonizzarè la vasta campagna romana fu riconosciuta dal Governo italiano all'indomani della presa di Roma. Con Decreto Reale del 20 ottobre 1870, veniva nominata una commissione, incaricata di studiare e suggerire i provvedimenti tecnici ed economici legislativi ed amministrativi per il bonificamento, per la irrigazione e per il 1·i:;auame.11to .della campagna romana. Più tardi, nel 1875, 6/Luglio, fu promulgata una legge sulla correzione del Tevere, e nel 1878 presentato uq. progetto di legge riflette·rt'te le riforme idra ulicbe, per c~s~ giungere alla leggJ dell'8 luglio 1883, pe1· il bonificamento agrario. Detta legge dichiara la obbligatorietà del bonificamento per tutti i proprietari di terreni co,rnpresi nella zona da bonificare, facoltando la legge il Governo, di espropriare i terreni che non venissero bonificati. La minaccia perù non fu presa in considerazione dai proprietari, poiché il Governo per dare forza alla legge non àveva a disposizione che la somma di L. 1.200.000, somma ridicola per bonificare la grande estenzione dell'Agro Romano. - Quella legge, adunque non fu fatta ne poteva esserlo, sul serio, e ciò apparisce ancora maggio!'mente quando si ai•prende ehe la maggior parte delle somme furono spese, come al solito, per la -formazione di .carte topografiche, analisi geologiche, carte idro-g·rafiche, agronomiche ed etnografiche, e per gli stipendi della commissione governativa alla quale venne affidata l'esecuzione della legge; commissione composta di cinque membri con lire 14,500 all'anno. E difatti nessuno degli articoli della legge ha ~rovato applicazione nell'opera di bonificamento. Ciò che è stato ~pplicato rigorosamente di t.utta questa faraggine di legge, é stato· un editto della polizia rurale e d'igiene messo in vigore nella campagna romana, editto che fra le molte prescrizioni utili e razionali, mai osservate dai proprietari e mai applicate, contiene q\lesto: nessuna capra pu6 pascolare entro la zona di bonificamento; le mandre di pecore di qualunque numero non possono . girare peT' la campagna prima delt'aurora. Queste disposizioni si, sono state applicate con mano ferrea e con massimo rigore, per l'esecuzioni delle quali si i'sti- . tuirono guardie speciali e forestali; e ciò si capisce facilmente quando si rifletta che esse erano perfettamente inutili al bonificamento, che non colpivano i propriet.ari, ma il povero pastorello e il •disgraziato lavorante. E così, dopo tanti anni' e dopo tante discussioni siamo arrivati alla fine del 1902, epoca in cui l'on. Baccelli si é ricordato del grave problema per ottenere con · mezzi radicali la sua risoluzione e ciò mediante la... pre- · sentazione. di un progetto di. Legge. Inutile mi sembra avvertire come il problema della bonifi~a delli1 campagna romana, sia legato come ·tutti gli altri problemi, all'indirizzo politico-militare dello Stato. 1 .terreni da sottoporsi a colonizzazione, sono tutti incolti, cespugliati, in gran parte acquitrinosi, privi di case e di strade, mancanti quindi di ogni mezzo pe1· iniziare la coltura. Occorrono quindi tutti quei lavori preparatori, co!';tosissimi, che, dovranno essere assunti dallo Stato, per rendere i terreni adatti alla colonizzazione. E il progetto presentato al Ministero dalla Commissione àel 1880, progelto chiaro ed organico, prevedeva app~nto questi lavori, proponendo al Governo di 'costruire a proprie spese, strade, fossi di scolo, provviste di acqua potabile, costruzione ed impianto di 4 villaggi, espropriazione deWarea di terreno necessaria all'impianto di detti villaggi ed alla coltivazion.e, qualora il proprietario non eseguisse le riforme di coltura, ant,icipazione ai nuovi coloni dei capitali necessari per )o impianto della coltura e per la costruzione delle case coloniche, ed apertura d'un credito speciale per parte dello Stato, a tutti coloro, 'che intendono di introdurre riforme utili o nuove coltivazioni. Con queste riforme, nel periodo di 20 anni, si arri ve- • '

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