Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno IX - n. 1 - 15 gennaio 1903

RIVISTA POPOLANE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIALI 1897 in poi, a misura che an,dò diminuendo la nostra, esportazione quella austro-ungarica in casa nostra diventò ognora più notevole. Si avv,erta, intanto, che la clausola di favore c'era nel trattato del 1887, ma siccome la sua applicazione era facoltativa per l'Italia, fu merito del ministero Di-Rudinì. se nel 1892, dopo averne ottenuta la rinno:. vazione, fu messa in vigore con grande ristoro d_ellanostra produzione enologica. • La Tribuna, quindi, che, con evidente partigianeria, nega quasi ogni benefizio alla rinnovazione del trattato e all'applicazione della clausola, va contro ad una verità 1ampante . . Il benefizio delle provincie meridionali che si ripercuoteva immediatamente in pro dei viticoìtori delle Toscana .e del Piemonte può misurarsi dal fatto che all'indomani della cessazione dei nostri buoni rapporti commerciali colla Francia, e mentre era acutissima la crisi del vino, ci venne aperto un mercato dove, nonostante gli ostacoli tecnici ehe ci frappose il go~erno austroUngarico, mandammo sino !id un milione e ti·eceritomila ettolitri di vino. Ma tutto questo riguarda il passato più remoto; quello più prossimo ci dice che nonostante che la clausola di favore pel vino sia tuttavia in vigore, e lo sarà ancora per un anno, la nostra esportazione di vino in AustriaUngheria é andata rapidamente diminuendo. Si avverta pure che la diminuizione pel porto di Fiume è stata più forte che pel ,porto di Trieste, perché il primo fornisce l'Ungheria, il secondo gli altri paesi dell'Impero. Perché si possa valutare al giusto il fenomeno riproduciamo integralmente le cifre di tale esportazione nell'ultimo quinquennio: 1897 1898 1899 1900 190 I Totale Ett. 2,339,164. 2,462,854. 2,386,964. 1,826,537. 1,283,493. Austria i . Ungheriq,. 1,303,371. ,282,981. 1,239,480. 860,960. 547,785. Negìi ultimi undici mesi del '190Z l'esportazione verso l'Austria-Ungheria è stata di 446,056 ettolitri. Si dis-,e pel 1900 che la diminnizione si doveva allo scarso raccolto dello stesso arino; ma si dimenticò ~he la maggiore ripercussione del secondo fatto sul primo doveva avvgrarsi nell' anno successivo. Se quella poi fosse stata la causa vera nel 1901 colla ven- _demmia triste, cioè col raccolto copiosissimo, si avrebbe dovuto .ritornare alle cifre del 1899; ma niente! Inoltre, chi guarda alla esportazione totale si accorge che la diminuizione in massima parte viene rappresentata da quella verso l'Austria-Ungheria. La causa vera ed esclusiva è diversa; risiede ~ella ricostituzione dei vigneti ungheresi e dalmati coi vitigni americani. Nell' Austria-Ungheria, quindi: avviene né più nè ineno à.i ciò che è avvenuto in Francia. Perciò, con o senza la cl'ausola di favore, come fu dimostrato nel libro; PeL duzio sul grano per la economia nazionale, si può prevedere prossimo il momento in cui l'esportazione di vino italiano si ridurrà ai minimi termini. A nulla, aè esempio, valsero i buoni rapporti commerciali ristabiliti colla Francia nel 1898-99, e fallirono miseramen~e le rosee speranze che aveva fatto concepire l'on. Luzzatti: ci fu un momento anzi, in cui fu forte il timore che i vini francesi invadessero l'Italia; e si doYette correre rapidamente alla difesa I ...... Dobbian10 venire alla guerra· di tariffe coli' Austria? - Le guerre economiche a colpi di tariffe si ·rassomigliano a quelle che si combattono a colpi di cannoni: fanno m•ale ai vincitori ed ai vinti. ' Spesso nel curare le proprie ammaccature i combattenti non hann<:>altro conforto se non quello di pensare che ancne l'avversario ne ha avute. In queste guerre non si tratta, adunque, che di vedere se il danno dell'uno sia superiore o inferiore al danno dell'altro. Nella guerra di tariffe colla vicina repubblica, in seguito alla denunzia del trattato ,di commer_cio del 1881, la Francin certamente ebbe a soffrire non poco; ma le sofferenze dell:Italia, che prese l'iniziativa della denunzia, furono maggiori; - e furono tali senza alcun compenso nel Mezzogiorno, mentre nel Settentrione i benefizi dell'industria servirono· a rimarginare le ferite dell' agricoltura. ' Quali sarebbero per l'Italia le conseguenze della guerra doganale coll'Austria Ungheria? Le previsioni uon sono difficili, purché si guardi alla natura e alle proporzioni degli scambi. E _noi, in quistione di tanta_ importanza vogliamo offrire ai nostri lettori gli elementi, per giudicare serenamente. Li darem.o riportàndo le cifre totali di alcune nostre esportazioni e quellè per la sola Austria Ungheria .. E ciò pel solo 1901, avvertendo che r:spetto agli anni precedenti vi sono le solite oscillazioni, che non si allontanano di molto da quelle di tale anno. 1901 Tartaro, e feccia di vino. Erbe., fiori, foglie, ecc. Cantipa greggia ec. » pettinata Frutte secche Quintali » :. lt .Prodotti vegetali Pesci freschi Olio di oliva Essenze di aranci Frutta fresche Agrumi » Chilogram. Quintali Esportaz.rPer l'Austr. totale Ungher. 115,115 14,271 32,377 12,269 384,318 22,849 22,138 5,212 394,079 129,608 703,444 239,513 23,365 13,669 424,334 31 {706 499,634 69,21 O 586,841 178,201 2,444,324 671,741 Le nostre parole sarebbero assolutamente superflue per dimostrare l'importanza di queste nostre esportazioni, che avvengono prevalentemente nell'Austria. Ungheria, e che non sono di prodotti di nostro monopolio naturale, in guisa che l'Austria-Ungheria, qualunque fossero le vicende, sarebbe sempre costretta a ricercarceli - come sarebbe., ad esempio, il caso dello zolfo, di cui perciò non ci siamo occupati. Aggiungiamo, inoltre, che oltre di tali prodotti, tutti agricoli - meno i pesci, che hanno scarsa importa~za come ivalore, ma che assicurano l'esistenza di poveri pescatori dell'Adriatico - è notevole l'esportazione dei seguenii: tessuti e manufatti di seta, cordami, filati' di canapa, bozzoli (circa la metà dell'esportazione totale), mobili, carta bianca (circa il quinto), pelli, caldaie e macchine, marmo ed alabastro lavorato, caolino ec., cementi ec., mattoni, tegoli ec., (circa 9[10), terte cotte, vetri, castagne e patate, (circa 1t5), riso (114 circa), farine e semolino (1110 circ?), semi non oleosi, panelle di noce ec., antmali bovini e ovini, carne fresca, 'pesci preparati, formaggi (1110), uova di pollame, corallo lavorato, concimi ( 8110 circa), cappelli (116 circa) ec. È evidente, dunque, che le rappresaglie austro-ungariche ci nuocerebbero abbastanza se dichiarassimo la guerra doganale. Quale sarebbe il conforto nostro, cioè il danno, che potremmo arrecare alla nostra alleata politica ed avversaria economica ~ , Non riporteremo una lunga lista dei prodotti austroungarici importati in Italia _perché non occorre, ma ci fermeremo su alcuni. .. • I '

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