. . I • • rs RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LEITERE E SCIENZE SOCIAU • cartap'esta che <j.ominavano nel 'dramma stQrico-. romantico, signore quasi assoluto della scena nazionale nel periodo della ri voi uzione_. Ma dove il genjo di Modena giganteggiò fu nella recitazione· della Corn,;nedia dantesca. ~ i.a l'idea di risuscitare, di animare col vivo c1ella voce e del gesto, col vario atteg-giarcsi del volto e · della . . persona, le figure del poema, immortale, non poteva esser concepita se non da una· mente sovra- • • na.. E del modo come l'idea si traducesse irl fatto. . . basti ricordare quanto scriveva Carlo Bini nel 1840 ad una signora amica: « Percµè non venire a Lucca almeno una volta? Avrebbe inteso sentito e veù uto Dante, perchè, per mezzo di Modena, lo spirito del poema sacro s?incarna in guisa sensibil~ e visibile a tutti. E 'commento più vero non ebbe mai l'Alighieri, e quando si vede in bocca del Modena, si comprende pienamente il senso augusto di quelle parole: Ver'bum caro factum est 'b. . Gli è che Gustavo Modena s·entiva Dante. La Divina Ò01nmeàia era per 1 ui il poema dell'ira e del dolore, poema eterno come l'ira e il dolore deJla gente umana. « I nostri odierni dolori - seri-: veva egli - spiegano assai Ir}eglio la Dioina Commedia che non la pa.mla morta delle glosse. Ogni esule scenda in sè e vi troverà la rivelazione del ,. movente, e dello scopo di Dante. Se oggi non è inteso il poema, ei rimarrà in èterno u~ indovinello. Guerra alta lupa, ecco la mira di Dante; e dovrebbe essere la nostra, se noi non fossimo abbacinati dai nostri Magi•. Guerra alta lupa, dunque. " Non più Papato, nè in corpo, nè in ombra, nè in soffio :t. E contro la Lupa egli combattev~ sulle mura di Roma e dall'alto del palcoscenico, esponendo la vita nei moti insurrezionali dell'Italia centnde e sollevando le platee italiche con la potente rjevocazione di quei canti del poema dantesco dove più fiera e scfegnosa vibra la rampogna ghibellina del poeta fuoruscito. • . Che dire dell'uomo j Leggete le sue lettere. Se • non saprete scorg~re fra le righe, se non squar. . ' cerete il velo dell'amara ironia che vi si stende quasi sempre, vi apparirà cinico, egoista, epicureo fino alla brutalità. Ed era generoso, disinteressato, entusiasta, e la sua vita fu un continuo sacrifizio all'ideale! La li_bertà era la sua dea, il suo idolo: l'amava più dell'arte; odiava tutti coloro che per ragioni di stato, di casta, d'fnteresse si opponevano al completo, assoluto trionfo di essa. Repubblicano unitario, fervido e costante mazziniano, rnalerl.isse all'unità quando la vide anteposta alla libertà. Sacrificò a questo suo amore sconfinato onori, ricchezze, soddisfazioni infinite di artista e di uomo. Adelaide Ristori e Ernesto Rossi lo invitano a , recarsi con essi a Parigi, ove egli avrebbe potuto , raccogliere larga messe di allori. Ma la necessità . , di « solleeitare la protezione di Soulouque e della sua fetida corte> l'idea ili andare a Parigi « a fare il buffonf) a un popolo, a una corte, a una ·cricca di giornalisti buffoni e venduti 'b gli « fa ribrezzo )> E rifiuta. L'arciduca Massimiliano gli fa offrire di rientrare in Milano, d'dnde egli era bandito, per mettersi alla testa dei migliori· artisti e dar vik. nella ·metropoli lomba:rda. a un vero teatro d:artej • Giulio Garcano, Ernesto Ra~si, Pietro Manzoni lo tempestano p~rchè accetti,' climostr1;1,ndoglii grandi vantaggi eh~ ne sarebbero derivati _all'arte ed a lui stesso. C'è soltanto da parte del governo au- . . . striaco una piccola condizione: poter annunziare nella Gazzetta U(ficiale che Gustavo Modena ha chiesto ed ottenuto il rimpatrio~ Ah, si? Gustavo Modena non ha n·uqa da chiedere allo straniero oppressore della patria. E rifiuta. Cavour gli of- .fre la direzione della compagnia drammatica stàbile · che de ve formarsi col fior fiore degli ·artisti, ufficio largamente rimunerato; Ricasoli gli propone la cattedra di declamazione nell'Istituto di Firenze; gli elettori di Milano io vc,gliono candidato politico insieme con Bertani e Cattaneo. Egli rifiuta ancora, rifiuta sempre « aspro come un .ciclope > perchè Gustavo Modéna non ba nulla da ricevere da re o tla ministri di re, perchè, egli scrive « ver 'esse!' candidato bisogna essere . . candido e io sono scarlatto >>. . . Certo non è possibile racchiudere la figura di Gustavo Modena nel quadro ristretto di un breve articolo. Di lui. per; altro, si può dire quel.ch'egli • scr.isse di Spartaco: « carattere schietto, irto, primitivo, slavo, tratteggiato alla Michelangiolo. E si, può concludere con Mauri.zio Quadrio, spirito austt3ro, aborrente dall'adulazione: «"V'era in • Gustavo Modena qualche· cosa dell'altera anima cli· Dante». I I ~ I f\ I f\ I I ~~~~ J • CARLO Russo. . . . 1 Pe1· abbonarsi alla " RIVISTA PO- • POLARE ,, mandare cartoUna-vaglia all'On. Dr. NAPOL. OOLAJANNI. Napoli. • ~✓'CO<>OCO<OC:OCOOO<OCOCOCCX~OOCXXYYY'MO~X?OOcx?OOt'.)()OQ(·MO::>OCC< .LA DONNDAELINQUENTE ANAPOLI (l) . PROFILI PSICOLOGICI: L'AMORE, • . . . S'impo.ne al nost~o studio il sentimento più forte e pi'\) complesso; quello di cµi maggiormente si è scritto e discu S(): l'amore. Nulla di più facile di questo tema, se si voglia accontentarsi di una psicologia superfiqiale ed ·evanescente; nulla di più difficile, quando si voglia penetrare le intime radici rlel ~enti mento, e comrrenderne la cle- (1) Questo ai·ticolo fa pat'te della Lesi di la,mm ~n giurisprudenza presentata dal sig. Botti alla Commissione esaminalrice delrUniver-sita di Napoli nella sessione dello scorso luglio. La Commissione lo approvò col massimo dei punti e con la lode,, e propose la pubblicazione della tesi, che venne approvata dalla Fa: coltà. Appnna avre1110 l'inlero volunw lo presenteremo ai nosLr1 lettori. · N. J. R.
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