Rivista popolare di politica lettere e scienze sociali - anno VIII - n. 23 - 15 dicembre 1902

. 622 RIVISTA POPOLARE DI POLITICA, LETTERE E SCIENZE SOCIAU ignora se è nubile, vedova o. maritata?_ N_on è me: glio cento volte sciogliere siffatte fam1~he. f Quali esse sono non possono essere. che cen_tn d_1produzione e di diffusione dei germ.1 della. più ributtante depravazione, della degenerazione più avanzata, del massimo disqrdine morale. ** * Una parola va consacrata alla manifestazione statistica •francese: l'aumento dei divorzi per adulterio. Non e' è da metterlo in dubbio. Ma delle due l' una: o'l' adullerio è reale _o è fittizi'?· r~J primo caso non si negherà al conJuge tra~, to 11 diritto di separarsi dail' altro infedele; volerli man: tenere riuniti sarebbe lo stesso che c~n~annai:h alla infelicità, al pervertimento della fam1gl1_a,a p1~ gravi reati. Si deve riconoscere, per~. <:he in ca 1 rarissimi il divorzio più eh~ da sostitutivo o da preventivo penale agisce da stimolante al i:eato,. poiché l'adulterio tentato o consumato nel d1vorz10 non troverebbe una pen3:, ma. un pr~?lio ed. U?a so1disfazione. Però la sp1egaz1one p1u v~ros1mtle _dellaumento dei divorzi per udulteno è d1v_e1·sa.Pr111:ache esistesse il divorzio gran parte degli adulter.1 non veniva denunziata per assoluta mancanza d1 convenienza: il conjuge tra~ito, f~Ce!]dO_constatare J·egalmente il reato, alla d1sgra~1~ mtr1nseca de_lfa~to aggiungeva il disonore o il nd1colo .. c!1e su d1 lui a piene mani avrebbe versato la. soc1e_ta,eh~ i:iel caso avrebbe tr9vato soggetto. di god1ment1 ~stet1c1 troppo noti, anzi troppo vol~ar1. Ammesso 11 d~vorz1<? la denunzia del r&ato divenne mezzo per la liberazione sicura· se restava un poco di ndicolo, come una S<?- pravvivenza di sentimenti .e di condizio!li domestiche passati, c'era almeno 11conforto ,.e 1! compenso di sottrarsi ad una catena gravosa. o d1sonorevole o pericolosa. . rn quanto agli ad.ult~ri fi~tizi ~enunziati dai conjugi per ottenere 11d1vorz10, ess.1mostrano solt3:n t~ quanto siano irragionevoli e pericolose certe hm1tazioni. Se i conjugi si sottopongono al disonore che procura la denunzia di un reato da loro non comm~s~o, è segno che la convivenza tra loro non è possibile; e in questi casi il d,iv~rzio è un rimedio ed u.n P.!'e: ventivo l?enale: rest1tu1sce la pac~ e la. ross1b1.hta di una vita pi!Ì refice a dùe e~sen l!ma!11;1mpecl1sc~ che al dissolvimento del matnmomo s1 venga pe1 motivi più criminosi. La limitazi_one. al divorzio sarebbe la vera causa della denunzia d1 un falso reato; le false denunzie si potrebbero circoscrivere. accordando il divorzio, ma punendo seml_)re, e più gravemente il reato di adulterio in p;u1sa che le persone chè sapranno di dovere incorrere in una pena per un reato non commesso non I~ ~enunzierani:io con leggerezza, per semplice capr1cc10. Il meglio, però sarebbe di concedere il divorzio chiesto da entr~mbi i coniu$i senza che siano costretti ad addurre falsi motivi, ma in forza del mutuo consenso. E' la soluzione razionale ed equa preconizzata dai fratelli Margueritte ed a cui. contro la lettera dell:1 legge si è attenuto in una sua recente sentenza 11 buon' giudice Magnaud. . . . . . Ad impedire che giovam scostumati e capr1cc1os1 abusassero del mutuo consenso, sarebbe opportun'?, forse, apporre due limiti: non potersi _concedere. il divorzio se non dopo un'anno di convivenza coniugale; non concedersi in seguito a richiesta per mutuo consenso, se non dopo. qualche altro anno _di separazione. Né mi dilungo a dimostrare la razionalità della limit:1zione, evidente per chiunque sa che un certo tempo occorre perché si costituis.ca.no certi legami sentimentali e che se hanno esistito occorreranno gravi motivi per romperli: il dispetto, il risentimento, il capriccio di un momento, specialmente per certi temperamenti focosi ed impulsivi avranno tempo di spegnersi durante la s~parazione lasciando che gli affetti di una volta riprendano la loro azione e il loro predominio. . •• Dal punto di vista morale e sociale, al divorzio ~i sono attribuite colpe, che se fossero vere non esiterei a consi~liarne l'abolizione <love esistere ad oppormi vigorosamente alla sua'.in troduziony in I,~alia L'interesse collettivo dovrebbe sovrapporsi all interesse individuale. . . . . Si è detto, adunque, che il divorzio d1minu1sce. la natalità, e che aumenta in pari tempo la nas~1t.a degli illegittimi. Nulla di più contrano alla ver1ta. Un maltusiano come me nori,. proverebbe alcu~ rammarico vedendo diminuire la natalità; ma se 11 divorzio producesse tale diminuizione, di. ~icuro I.e maggiori opposizio.ni, anzi ii:1sormont:=i-b1hopposizioni le avrebbe riscontrate in Francia, dove del probÌema della popolaziò_ne, per ragioni po)itiche e patriottiche sopratutto, s1 preoccupano tutti: de~ografì, economisti, politici e (TIOralisti - dallo scienziato come Bertillon all'artista come Zola; e se n~ preoccupano gli scrittori di tutte. le scuole :- d:i,1 socialisti ai cattolici, agli economisti ortodossi - m senso antimaltusiano. Eppure il divorzio passò, perché in Francia meno che altrove esso poteva tissere accusato di diminuire la natalità. Al deputato argentino. i:tomero che ~ttribuiva al divorzio la scarsa natahta della Francia e la stagnazione della popo1azione francese "dal 1885-;- data del divorzio - al 1901, e che paragonava l' mcr~- mento tenuissimo che c'è stato in Francia in diciassette anni con quello considerevole cieli' Italia nello stesso pe.riodo, risros~ un'al.tr<:>deputato argentino, l'Alger1ch. che gh dimostro inoltre la . fallacia delle previsioni sull'aumento della popolazione degli Stati europei nel fut.uro in base alla a~tuale quota annua di accrescimen~o. . Duole però che la medesima erronea accusa sia stata f~·mula'ta·dal Morselli contro gl'insegnamenti della demografia. E l'errore si dimostra evidente C<?n una semplice comparazione nel teml?o e nello spaz10. Si dimostra l'errore comparando 11decorso della natalità francese nel secolo XIX come l'hanno studiata tutti i demografi francesi e s(ranieri -:- ~evassaur Bertillon, Dumont, Cauderher, Goldstem, ec. ec. ~ La diminuizione era cominciata e conti· nuata badiamo, sen~a interru~ione alcuna, molli anni prima che venisse ammesso il divor~io. Pri~a del 1881 infatti, e precisamente nel quinquen010 1874-78~i trova che la natalità tedesca erg, di 40,t per 1000 abitanti, l'italiana di 3i, la britannica di 34,3, la francese di 25,8. Da quell'epoca in poi, come ha dimostrato il Cauderlier esaurientemente, la natalità di:òcende e spess<? rapida men te, in tutti i grandi Stati. Col meto~o. dei numeri-indici dando il valore di 100alla natahta del 1874 nel 1898 la troviamo a 90 in Germania, a 75 in Austria, a 94 in Italia, ad 83 in Inghilterra, ad 86 in Francia, L'errore viene dimostrato ancora più luminosamente dalla comparazione della natalità attuale tra gli Stati che hanno il divorzio. In Germania la troviamo a 361; in Sassonia a 41,8 (1887-91); in Francia a 22,3 Perèhé in Germania, in Russia. Gran Brettagna il divorzio non produce gli effetti che si attribuial divorzio ? Perché l'Italia e il Portogallo (1886-90) senza divorzio presentano una natalità tanto inferiore a quella della Sassonia, e special men te a quell~ altissima della Russia - di 48 per 1000 abitanti - che hanno il divorzio f Perché due contrade che fanno parte 'dello stesso Stato - l'Irlanda e l' Inghilterra - e sottoposte egualmente al divorzio devono avere una: - l'Irlanda - una natalità bassissima uguale alla Francese - circa 22,5 0100- l'altra - l'Inghilterra - assai più alta - 35,4 Owo - nello stesso periodo del 1887-91 ( Mas1r)? Perché nei quartieri ricchissimi di Parigi e di Berlino la nato.: Jità è bassissima e quasi uguale - 12,7 e 13,8 pe1 periodi 1885-97 per Parigi e 1894-96l?er Berlino - ed è invece assai più alla nei quartieri poverissimi -- rispettivamente: 29,3 e 39,3 - benché sottoposti alla stessa legge del divorzio? Attendo risp9sta - e temo di attenderla invano - da! Prof. Morselli. Altrettanto infondata, anzi più evidentemente erronea è l'accusa che si fa al divorzio di favorire la natalità illegittima. Il Prof. Morselli, con leggerezza imperd<?nabile in uno scienziato del suo valore, scrive: « Tutte le statistiche provano una diretta relazione fra il numero dei divorzi e quello delle nascite illegittime, indizio queste ultime di scar1 .

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