RlVIS'J'A POPOLA!lÈ DI POLITICA, LE1'1·ERE E SCIÈNZÈ SOClALl Per Emilio Zola Sarebbe un consolante indizio dcll'etit nosL1·a, consolante e pieno di speranza per un avvenire non lon.tano, la sempl'e crescente eco d1 dolori'! alla m01·tc dei grandi nell'anima nostra, se Lutti noi, piultoslo che essel'e ll'a• scinati dalla corrente emozion11le dell1t cronaca e dal contagio deg\i entusiasmi superfi~.iali pvcssimo coscienza del valore dei morti. Quanti avevano nella e intera la visione dell'immensa perdila che il mondo civile faceva alla ,norle di Zola e polèvano misurare il vuoto che questa perdila lasciav.i dietro a sé! I più lo sapevano per qualche suo libro, altri per IH fama d'immoralità che l'anima pudica dei suoi avvel'- sarii avP.va dato all'opera sua: ,nolti si rir.01•davano drl suo J'nccuse, lancialo alla Francia 11eldramma Dreyfus, e Lulli i giovani, lutti i nuovi che guardHno all'a\'\'eni~e. sapevano che egli aveva cosciepza socialista. Ed il grande morto aveva davvero coscienza socialista : ma non era socialista nel senso che comunemente si dà a questa pa1·ola, che è quello di · milite allivo di un partito 01·ganizzato in corrisponden- :i:a ai bisogni della lolla nel presente momento 1.lorico. F.gli crede profondamente nella giustizia della più alta delle finalità socialiste, cioè dell'aspira1.ione ad abhallere tutti i privilegi arlificiali e lulli gh ostacoli, che le società più progredite dell'epoca nostra oppongono ancora allo sviluppo completo ed all'elevarsi della personalità della massima parte dei loro membri - crede pure in una potenzialità economica della terra e in una potenzialità psichica dell'uomo, chi, rendano possit,ili cotesto· sviluppo e cotesto elevarsi. Si 1·ivela anche _attraverso la sua opera la convinzione, che l'islilulo de!Ia proprietà deve subire delle radicali trasforma1.ioni per il benessere sociale; ma lullo il bagaglio, che çosliluisce una buona parte della natura politica di un socialista, vi si cercherebbe invano. Lasciamolo dun11ue là, nel piedistallo granitico della sun opera: egli appartiene a lulta l'umanità irredenta, che ha aYuto i11 lui uno dei più fieri accusatori e difenso,·i. Diamo uno sguardo sereno all'ope1·a sua leltera1·ia e alla sua lotta gigantesca contro ogni forma di male - lolla iniziala con la sua carriera lellera1·i11 e che C'gli continuò, se:iza stancarsi per Lulla la vita sino a quando la morte venne a p1·ende1·lodi sorpresa, come se avesse voluto vendicarsi di lui che una cosa areva proclamaln nobile e santa: la v1la. Zola non fu un fanciullo o un giovane prodigioso. Nelle prime suè opere, quando ancora egli non aveva il profondo pensiero inspiratore, voi non vedete neppure quei pregi di forma, di vivezza e di sponlanoilà, che mosli'ano lo scrittore nato. Nei .\lfisteri di Marsiglia, nel Voto di una morta, in. Nantas. è un mediocre romantico. I suoi personaggi sono pallidi signori, che amano in pieno melodramma le loro belle. Perciò egli ha avuto un principio doppiamente lrisle: non solo doveva conquistare il il pane e la gloria, ma an~he se stesso. L'esempio dei grandi maestri, dai quali lo dicono di,rivalo e dei quali si sente l'influsso in certi suoi lavori, non gli giovò se non riuando ebbe ritrovalo se stesso. Ma questa é già una prova della grande sinrerità e genialità della sua arte. Chiunque ha resa docile la propria penna ed ha imparato il segreto della fioritura dello stile, può buttare le seduzioni della forma nel vuoto della concezione e nascondere questo vuoto. A rtisli nostri di fama non piccola ce ne dnnno una prova. Zola si avanzava nella vita con l'a~ima e l'occhio vigile e copiava qua e là qualche macchietta dolorosa, ridicola o vergognosa man mano che gli si presentava dinanzi. Certo era un bravo pittore di genere; ma, continuando come aveva cominciato, le sue novellt: non lo avrebbero tolto dalla folli! degli scrittori di 'Iualche in- ;;egno. Egli non aveva come prime sue doli la grazia, né la tenerezza, né il vivo e mordace spirito di Daudel, unilo a quell'acutezza quasi femminile d'aualisi, per cui le creature di questi ci sono note sino al profondo e ci sembrano cosi perfellamenle logiche nelle loro anomalie. Né aveva la freddezza di osservatore acuto e indiffer·ente di Guy de Maupassanl, il quale pare che veda e copi i senza che nulla passi pel suo cnore a riscaldarsi e a colorirsi del suo sHngue. Ma pure Zola giganteo-gia su tulli. La sua potente arte sintetica, che dall'afto abbuccia tutta la società e ne ferma tulle le visioni, non ha paragoni con l'analisi di chi si è fermalo a oss~rvare qua e là qualche fenomeno sociale. Ed egli nasce all'1mmorlalit à sol quando sulla trentina concepisce la famiglia dei Rougon Macquarl - quando, avendo maturalo nel suo cervello le teorie dell'ataYismo e dell'influ,;so dell'ambiente, sa che può svelare la società lulla, lanciando in tutti i diversi strali sociali i membri di una famiglia, portandovi il germe dell_a degener~zio1;1e var_ia1:1ent~~du_c~la_esviluppata dai diversi amb1enl1 e dai d1Yersi 111d1v1dui. A scanso d'equivoci, prima di andare oltre, voglio ricordare un presupposto, che è oramai un vero postulalo per tulle le dottrine estetiche. L'artista: è quello che l'inspirazione vuole, non quello che una lesi, un compito imposto comanda a lui ed all'inspira1.ione. Anzj 1~011 di rado avviene che il fantasma estetico balza fuori vivo e immortale dalle profonditù inconscie dell'artista, eonlro la sua slessa tesi. Cosi. per es., io penso che Petronio, il pagano, il corti<>iano P.itronio, sia il solo tipo Yeramenle vivo ed affa~cinanle del ()uo Vàdisf di Sienkiewiez, malgrado le intenzioni dell'autore, che voleva farci innamorare del mondo cristiano. Zola in venticinque an11i di lavoro mantenne profondamente organico lo svolgimento della sua concezione. Ciò che è in germe in 11uel suo già forte libro, La fo1·- tuna dei Rnugon, si svolge man mano nei diciannove romanzi della serie sino all'ultimo. E l'unità e l'organicità della concezione non soffocano in lui l'inspirazione 81'- Listica, perchè non le si sovrappongono, ma si fondono con essa corroborandola. Cos·1 avviene in Dante e in a Itri grandi. Dal popolo con Lulla l'energia e le ambizioni di una razza giovane o tutti gli abbr,,timenli dell'alcool, della miseria e dell'ozio, sorge la famiglia dei Rougon Macquarl e si dirama o per il solco duramente lavoralo (Terre) onde ebbe origine, o nel fragore delle officine, (Traoail) o nelle tenebre delle miniere, (Germinal) o nell'umidità sudicia del lavatoio, ( Assommoù~ o sulla pialla forma di una locomoliva, (R,;te lmrnaine) o nell'abbondanza grassa del mercato, (Ventre de Paris) o nel presbiterio del prete (Abb,' Mouret) sino allo studio dell'artista (Oezwre) o dello ~cieu,:iato, (Docte1t1'Pascal) all'alcova della cortigiana (Nana) alla tranquilla camera ~ell~ signor:~ bo1·- ghese, (Pagc d'amour) alle speculaz1on1 febb_r1_hdel .,rande industriale, (Au Honheur des Dames) agli imbrogli banca1·ii, (Arq,•ntl al servilismo feroce del ministro (S. E. Rouyon) è a tulle le sanguinose miserie della guerra (Dèb,icle). Ecco un quarto di secolo avventuroso, un'intera generazione davanti ai nostri occhi. La Cnmmedia umana di Balzac, al quale l'opera di Zola é stata con tanta insistenza paragonato, é un altro mondo nell'arte e nella psicologia umana. Balzac é certo un psicologo profondo, il cui genio gitta fasci di luce per lutto ove si volge. Ma la sua opera, tanto originale, non aL~cogliein sé le poderose correnti di scienza e di simpatia uman~, c~e dominano l'opei:a d\ Zola. In Balzac vi sono accenti d1 dolore e accenl! d1 amore e pagine di una pietà tale, che mostrano come egli abbia sentilo nel suo cuore il cuore del mondo. Egli fu inoltre il più fedele documentatore della società del suo tempo. Ma il più grande problema della scienza e dell'arte moderna, il problema eminentemente educativo e rivoluzionario sulla genesi delle cose, delle nosb·e anime e detta nostra condotta, in correla;ione organica tNi foro, non fu la sua passione, come in Zola, anzi si può dire che nemmeno sfiorò il suo pensiero; onde la sua coscienza artistica, malgrado il suo spirito di profondo osservatore e analizzatore, differisce dalla coscienza artistica di Zola più di quella degli altri grandi suoi contemporanei. Egli, come lutti i sommi artisti del passato, se si eccellua in certo modo Lucrezio, che sent\ cosi profondamente la tragedia dell'essere in perenn~ trasformazione, fu colpilo e affascinato quasi esclusivamente dalle forme complete, dal mondo che appare intero, e non dal suo divenire, non da·I segreto lavor·10che lo trasforma insensibilmente. Ma in lui vi è una lacuna, che ò sua personale, e non dell'epoca: egli non sent'i e uon vide, non soltanto il processo genetico delle cose,
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